Via i kebab dal centro e Silvio Giovine da Vicenza? Marco Tullio: mandarlo a… Venezia rovinerebbe il Veneto, qui ci protegge la sua mascherina

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La mascherina protegge da Silvio Giovine
La mascherina protegge da Silvio Giovine

Leggo, direttamente dalla pagina facebook di Silvio Giovine, assessore del comune di Vicenza con deleghe al commercio, attività produttive, turismo e valorizzazione del centro storico di “un provvedimento che cambierà il volto del centro storico […] per tutelare l’inestimabile valore del nostro patrimonio Unesco” e alzare “la qualità dell’offerta commerciale” delle attività del centro.

Fantastico, penso! Il nuovo regolamento del centro storico sembra avere premesse entusiasmanti, chissà quali idee innovative metterà in campo… E qui è il caso di trascrivere puntualmente il frutto dello studio e del lavoro di Giovine:

Non sarà più possibile aprire in tutto il centro storico (compresa la zona di Viale Milano [sic…]) a:

I punti del provvedimento che "cambierà il volto del centro storico di Vicenza" sul profilo FB di Silvio Giovine
I punti del provvedimento che “cambierà il volto del centro storico di Vicenza” sul profilo FB di Silvio Giovine
Sarebbe facile per commentare tali punti tirare in ballo le leggi razziali del 1938, che proibivano agli ebrei, tra le altre cose, di aprire, o gestire, tutta una serie di attività commerciali (e non soltanto nel centro storico delle città). Ma sarebbe offensivo per chi, a causa del fascismo, si è visto strappare non solo la propria attività imprenditoriale, i propri averi, i sogni, la posizione sociale, ma spesso anche la propria vita, o la vita di familiari e amici.
Altrettanto facile sarebbe tirare in ballo la Costituzione ed i suoi diritti fondamentali, che non consentono discriminazioni relativamente ad etnia, colore della pelle, religione o gusti culinari, ma anche qui non sarà necessario ricorrere alla Consulta, perché un Tribunale spazzi via, senza battere ciglio, buona parte del decantato provvedimento.
E allora cosa resta? Resta l’ironia, nel leggere che il rilancio del centro di Vicenza passa dalle macellerie e pollerie solo italiane e nel domandarsi se italiani dovranno essere polli e bovini, oppure  i proprietari della macelleria!
E per quanto riguarda la bigiotteria “di bassa qualità”? Immagino che saranno nominati dall’assessorato degli esperti di bigiotteria (si spera non in conflitto di interessi) che stabiliranno le fondamentali qualità delle collanine vendute in Corso Palladio (e in Viale Milano!)…
Niente oggettistica etnica. Quindi roba da “negri”.
Niente  “grandi catene che somministrano prodotti non riconducibili alla tradizione alimentare locale”. Avvertite Giovine che McDonald se ne è andato dal centro già da un po’…
Niente sexy shop, che di fronte al duomo in effetti stonerebbero.
Niente meccanici e gommisti in Piazza Matteotti (peccato, perché sarebbero stati di un comodo….)
Niente “usato, fatta eccezione per abbigliamento e accessori vintage, arredo e oggetti da collezione” Quindi niente concessionarie d’auto usate in Piazza Castello, a meno che le auto non siano da collezione!
Niente  “centri massaggi non abbinati ad attività estetica”. Tradotto: se la massaggiatrice cinese ti fa una pugnetta, prima almeno deve sistemarti le sopracciglia.
Ma soprattutto, niente Kebab! Perchè è da lì che passano tutti i mali del nostro amato centro storico. Non la scarsità di parcheggi in prossimità del centro, non le tariffe spaventose degli stessi, o la mancanza di mezzi pubblici che mettano in collegamento con il centro le altre zone della città, non il totale appiattimento dell’offerta commerciale su bar e abbigliamento, non la mancanza di iniziative sociali e culturali, attrattive per turisti e residenti. No. Il problema sono i kebabbari.
Se questo è l’orizzonte politico, sociale ed economico dell’assessore Silvio Giovine, che ha fatto guadagnare (?) a Vicenza anche riflettori mediatici, non resterebbe che una cosa da fare: votarlo in massa alle regionali. Nella speranza di toglierselo dai piedi a Vicenza.
No scherzavo, non votatelo in massa!
C’è il rischio che poi magari provi ad estendere questa robaccia a tutta la regione anche se lì dovrebbe passare al vaglio di Zaia mica di Rucco!
Teniamocelo allora per salvare il resto del Veneto tanto più che qui la sua mascherina ci protegge da tempo dalle sue… emissioni!