Chiusure, in Veneto scatta la protesta silenziosa: spritz alle 5 del mattino

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Spritz alle 5 del mattino in Veneto
L'osteria Plip di Mestre apre alle 5 del mattino

In seguito al Dpcm del governo che impone una serie di chiusure e sospensioni a diverse attività, bar, ristoranti, palestre, circoli culturali, cinema, teatri, molte persone hanno manifestato in tutta Italia e in diverse città del Veneto, dove la protesta, anche di piazza, è stata più placida, com’è tradizione in una regione dove invece di urlare e lagnarsi si pensa a lavorare, testa bassa e bareta fracà e dove le eventuali proteste si sono spesso fermate alle bestemmie sfilate in osteria a denti stretti, ma poi se c’è da far casin si preferisce sempre lasciar stare, del resto per anni e anni il voto popolare è stato fagocitato dalla Balena bianca, il cui sostegno al settore agricolo è stato sempre premiato, anche quando la civiltà contadina ha lasciato il posto a quella industriale.

In alcuni locali la protesta si è tradotta in aperitivi e cene serviti alle 5 del mattino. È successo a Mestre, nella storica Osteria Plip, dove il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, a favor di telecamere si è recato alle 5 del mattino per una cena speciale e solidale con i titolari “spero che il governo faccia delle modifiche al decreto“.

Pubblicato da Osteria Plip su Lunedì 26 ottobre 2020

A dire il vero quest’iniziativa di Brugnario e dell’osteria Plip non è piaciuta proprio a tutti, almeno a giudicare dai commenti: “e noi chiediamo al comune di pensare ai trasporti pubblici ed occuparsi degli studenti che pagano per tutti. Vada a scuola invece di fare ‘ste scenate”. “Pessima iniziativa e pessimo messaggio” “Grazissime per averci detto in faccia che abbiamo fatto finta di avere una emergenza gravissima da combattere.Ggrazissime siate orgoglioni di aver fatto capire che abbiamo lavorato 7 mesi in ospedale per farci dire dietro che tanto gli idioti siamo noi. A mai più“.

Lo spritz si è spostato dal tramonto all’alba, anche al Gran Caffè delle Terme dentro l’hotel Kursaal di Abano Terme (Padova), dove in realtà la veneticità è stata messa da parte: 100 persone hanno degustato risotto al pecorino, salsicce e vino sardi. Tra l’altro la Sardegna, regione a statuto speciale, va verso un’ordinanza che terrà aperti bar e ristoranti fino alle 23.

A Vicenza si è colta l’occasione per riproporre la tradizione di una colazione sostanziosa, per gli anglofoni brunch, per affrontare la fatica dei campi, con tanto di vino che ‘raddrizza le orecchie’.

A Padova, alla Corte dei Leoni, in centro storico, il titolare ha deciso di aprire lo stesso dopo le 18: “noi abbiamo speso soldi per adeguarci alle nuove misure, ma non è così che si affronta il Covid”. Un suo collega di galleria Borromeo, Riccardo Maniscalco, che in questi mesi ha visto le luci della ribalta essendo stato uno dei primi a protestare per le msiure post- lockdown, invece, ha annunciato uno sciopero fiscale.

Nei prossimi giorni, nonostante il decreto ristori varato ieri dal governo, sono previste altre manifestazioni di piazza. Ma se il vero problema sono gli assembramenti, il governo dovrebbe vietare anche quelle, anche se sarebbe veramente anti-democratico. Per poi ritrovarci il 24 novembre per verificare se queste misure avranno abbassato i contagi o se sarà necessario un lockdown natalizio.


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