Valletta del Silenzio a Vicenza, Selmo e Pupillo (Da adesso in poi): “cartelli divelti, palizzate e gradini in disfacimento”

229
Valletta del silenzio incuria
Valletta del silenzio incuria

Silenzio sulla Valletta” – si intitola così l’interrogazione presentata oggi all’Amministrazione comunale dai consiglieri di minoranza Giovanni Selmo e Sandro Pupillo dell’associazione Da Adesso in Poi su uno dei luoghi turistici più interessanti di Vicenza, che confluisce nel parco di villa Guiccioli e che deve il suo nome allo scrittore Fogazzaro.

“In questi ultimi giorni mi sono recato personalmente a passeggiare in zona Valletta del Silenzio e ho trovato una situazione che non mi aspettavo, nettamente peggiorata anche rispetto a qualche mese fa – afferma in una nota Selmo – che spiega: Si tratta di un percorso che fanno spesso i vicentini nei loro momenti di relax, ma che è frequentata anche da persone che vengono a visitare la città: l’altro giorno all’imbocco del sentiero, che collega la Valletta con il Parco di Villa Guiccioli, ho trovato due turisti francesi che non capivano come arrivare al Museo del Risorgimento e della Resistenza. E non possiamo biasimarli, visto che lungo il percorso gran parte dei cartelli segnaletici sono divelti o non leggibili. Ma ciò che è più grave è lo stato di notevole degrado e abbandono del percorso: palizzate e gradini in legno sono in evidente stato di disfacimento e crollo; immondizia, erbacce e vegetazione ostacolano la vista e il sentiero, poco riconoscibile fin dal suo inizio”.

“È una situazione a maggior ragione inaccettabile – proseguono Selmo e Pupillo – perché la pandemia da Covid-19 ha fatto sì che moltissimi vicentini costretti a restare in città abbiano iniziato a passeggiare per le aree verdi della città, riscoprendone alcuni angoli meno conosciuti. La cura urbana e la manutenzione di questi sentieri va pertanto garantita ancora più di prima, specie quando si tratta di uno dei percorsi storico-naturalistici più belli e amati della nostra Città. Questa amministrazione non si sta dimenticando solamente i quartieri, lasciandoli progressivamente all’incuria e al degrado, ma anche i luoghi legati allo svago e al tempo libero”.

“Perché il Comune non contatta e finanzia le associazioni di volontari che hanno curato il sentiero negli anni passati?” – chiosa Selmo. “Potrebbero essere d’aiuto a riportare il sentiero al più presto ad uno stato dignitoso”.