Vaia: il libro di Bottacin presentato da Zaia e le valutazioni diverse di Zanoni e Berlato sulla “strage” di alberi”

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I danni della tempesta Vaia
I danni della tempesta Vaia

“I giorni di Vaia”. Luca Zaia presenta il diario della straordinaria esperienza del maltempo 2018 raccontata dall’assessore Gianpaolo Bottacin

Emozioni, ansie, paure, ma anche decisioni delicate prese con forza e senza esitazioni, raccontate in un diario che ripercorre il disastro che ha colpito il Veneto lo scorso autunno. Questo è “I giorni di Vaia”, racconto personale e dettagliato di quanto accaduto un anno fa sulle montagne della nostra Regione, in particolare nel bellunese e sull’altopiano di Asiago, viste con l’occhio e con il cuore di Gianpaolo Bottacin, assessore alla Protezione Civile della Regione del Veneto che un anno fa si è trovato al centro di uno degli eventi atmosferici di maggiore impatto che il nostro Paese abbia mai vissuto.

Questa mattina il Presidente della Regione Luca Zaia, in coda alla conferenza stampa di presentazione del bilancio di un anno di attività commissariale di ricostruzione dei territori distrutti da Vaia, ha presentato la pubblicazione, edita da CLEUP di Padova, che sarà in distribuzione dal 16 novembre.

“L’idea dell’assessore Bottacin di riunire in un diario quell’esperienza mi ha restituito il senso dell’impegno di quei giorni con le impressioni rivissute e scandite minuto per minuto, ora per ora – sottolinea Zaia – giorni in cui anche per me e per lui la giubba della Protezione Civile regionale era diventata una seconda pelle.”

“Ho scritto questo libro per due motivi – spiega l’assessore regionale Bottacin, questa volta in veste di scrittore – da un lato ho voluto raccontare la mia esperienza personale, condividendo tutte le esperienze umane, gli incontri, l’umanità, le reazioni e capacità della nostra gente di rimboccarsi le maniche senza piangersi addosso.” “Dall’altra, mi è sembrato importante anche spiegare come funziona la macchina della Protezione Civile – sottolinea – nel nostro caso, poi, era la prima volta che si metteva in pratica quanto contenuto nel nuovo Codice nazionale di Protezione Civile. Un’esperienza unica, che ha permesso di dimostrare a tutti quanto la Protezione Civile del Veneto è un’eccellenza e per me, personalmente, un grandissimo orgoglio.”

Ambiente – Zanoni (PD): “Le conseguenze devastanti dell’uragano Vaia devono essere l’occasione per affrontare in maniera organica i cambiamenti climatici. La Regione non può continuare a far finta di niente”

“L’uragano Vaia che ha colpito la nostra Regione con venti a oltre 190 km orari, è stato l’ennesimo segnale, quella devastazione può e deve rappresentare l’occasione per affrontare in maniera organica ed efficace i cambiamenti climatici”.

Lo afferma il consigliere regionale del Partito Democratico, Andrea Zanoni, che sollecita “una inversione di tendenza nelle Politiche della Giunta”.

“Il tornado che ha colpito la Riviera del Brenta quattro anni fa, l’uragano Vaia, i danni milionari all’agricoltura provocati da siccità e cimice asiatica, gli allagamenti e le grandinate dell’ultima estate, che hanno rovinato vigneti e azzerato la produzione di olive, non sono arrivati per caso – ricorda il Vice Presidente della Commissione consiliare Ambiente – Per far fronte a questi disastri, bisogna intervenire innanzitutto con la prevenzione, il che significa dare un contributo concreto nella lotta alle emissioni di carbonio in tutte le Politiche regionali”.

“In agricoltura – spiega l’esponente Dem – occorre incentivare coltivazioni sostenibili a basso utilizzo di pesticidi ed energetico, con impianti a emissione bassa o nulla di C02, come il fotovoltaico; dal punto di vista infrastrutturale servono opere ecosostenibili e rispettose dell’ambiente; per quanto riguarda le politiche urbanistiche è necessario stoppare il consumo di suolo puntando sul recupero dei vecchi edifici; sul versante dei trasporti è necessario investire su mezzi a zero emissioni di anidride carbonica. Vanno poi perseguite politiche energetiche che siano rispettose e non dannose per il patrimonio forestale e va realizzata un’azione di rimboschimento che favorisca la biodiversità. Tutte cose che la Giunta Zaia non ha fatto o ha fatto solo parzialmente. Anche la fase post emergenziale poteva essere gestita meglio, bisognava attivare una gestione forestale di ampio respiro coordinando  il recupero e l’utilizzo del legname, fornendo assistenza ai proprietari per impedire ogni tipo di operazione di bassa speculazione. Invece, gran parte del materiale schiantato è ancora lì dopo un anno e rischia di essere attaccato dai parassiti, mentre in provincia di Trento e Bolzano  hanno recuperato quasi il 100% dei tronchi”.

“La realtà – aggiunge Zanoni – è che finora la Regione è stata totalmente assente per quanto afferisce alle Politiche per la montagna, manca una vera programmazione. È necessario riprendere un rapporto di cura organico della montagna, delle foreste e degli alpeggi, e ridisegnare un’adeguata carta dei rischi geologici e valanghivi. Solo così sapremo far fronte complessivamente alle emergenze idrogeologiche che puntualmente, da anni, si ripresentano sul nostro territorio e sono destinate ad aggravarsi con i cambiamenti climatici”.

“La Giunta Zaia però continua a restar cieca e sorda – conclude Andrea Zanoni – nel Bilancio 2020- 2022 non ci sono risorse ad hoc per affrontare questa drammatica sfida. Eppure è una sfida possibile. Come Partito Democratico, abbiamo commissionato un report all’Università di Padova, ’Veneto 100% sostenibile, efficiente e rinnovabile’, realizzato da un team di 28 esperti, tra professori e ricercatori, del Centro Studi di Economia e Tecnica dell’energia Levi Cases; uno studio in cui sono state analizzate le traiettorie possibili per raggiungere questo risultato, agendo a 360 gradi, nel campo dell’edilizia, della mobilità, dei servizi pubblici e della produzione energetica. Il Report sarà presentato anche a Quinto di Treviso il prossimo 8 novembre”.

Sergio Berlato Fdi/Mcr: ad un anno da Vaia stiamo ricostruendo il nostro futuro.

Un anno da Vaia. È passato un anno dalla devastazione che ha colpito le nostre montagne: il Veneto tutto, il Friuli Venezia Giulia e il Trentino Alto Adige. Una tempesta che si è abbattuta con la forza della devastante del vento, che ha cambiato per sempre i paesaggi che ci hanno accolto sin da bambini, lasciandoci un vuoto nell’animo. Ma noi veneti siamo coriacei, orgogliosi e fieri. Ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo messo in moto una macchina di solidarietà e di coraggio. La strada è ancora lunga per ridare ai nostri boschi l’aspetto di un tempo, probabilmente ci vorranno diversi anni per ripulire le conseguenze di tutta quella furia, per arrivare da Asiago al Passo Vezzena senza sentire una stretta al cuore nel vedere tutti quei tronchi silenziosi in file ordinate, pronti per diventare altro. Probabilmente non riusciremo a vedere di nuovo la Piana di Marcesina come la ricordiamo, uno dei luoghi più colpiti e più dolorosi da visitare, per chi, come noi, ama la montagna e il suo ricco territorio. Noi di Fratelli dItalia ci siamo subito attivati per dare il nostro sostegno alle popolazioni colpite ed oggi, ad un anno da allora, rinnoviamo il nostro impegno per la ricostruzione e il grande orgoglio per i nostri cittadini impegnati ogni giorno a curare e ripulire quei luoghi carichi di ricordi.

 Sergio Berlato

Presidente della terza Commissione permanente del Consiglio regionale del Veneto 

Capogruppo di Fratelli dItalia in Consiglio regionale del Veneto

 

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