Vaccinazione Covid per insegnanti, Rifondazione Comunista: “lavoratori costretti a spostarsi tra regioni”

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Alunni numerosi nelle scuole
Scuole, un'alula

La Conferenza Stato-Regioni svoltasi il 21 febbraio scorso ha stabilito che il personale docente e scolastico non potrà vaccinarsi nella Regione in cui lavora, ma in quella dove ha residenza e/o assistenza sanitaria. “Tale decisione – affermano in una nota Eleonora Forenza, direzione nazionale Rifondazione Comunista e Tonia Guerra, responsabile campagna NO autonomia differenziata Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea – arriva dopo giorni di caos, in cui il personale scolastico fuori sede si è ritrovato nella condizione di apolide. È l’ennesimo frutto avvelenato della riforma del Titolo V e della regionalizzazione della sanità, che risulterebbe ulteriormente aggravata dalla autonomia differenziata. La decisione della Conferenza Stato-Regioni appare surreale perché costringe lavoratrici e lavoratori a spostarsi fuori Regione per vaccinarsi: esattamente ciò che va evitato per limitare il rischio di contagio”.

“In questo quadro, la Regione Puglia non ha ancora fornito nessuna indicazione sui canali attraverso cui il personale scolastico fuori sede potrà accedere alla prenotazione del vaccino. Chiediamo con urgenza – conclude la nota – che si predispongano le misure perché tutto il personale scolastico possa usufruire di un diritto fondamentale, indipendentemente dalla regione in cui lavora”.