Torrione di Porta Castello, a maggio un museo su 8 piani

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Presentati gli spazi restaurati del Torrione di Vicenza a porta Castello, ora sede della Fondazione Coppola, nuova istituzione dedicata all’arte contemporanea. Durante il sopralluogo nella mattinata del 21 febbraio sono stati illustrati in anteprima i lavori di restauro del Torrione e i nuovi allestimenti espositivi su otto livelli in altezza, dotati anche di rete informatica, che debutteranno con una mostra a maggio 2019 (nel video Miriam Cola, dell’associazione Ardea spiega in un minuto la storia e la didattica museale del luogo).
Erano presenti Antonio Coppola, Presidente della Fondazione e Matteo Tosetto, Vicesindaco di Vicenza insieme a Jessica Coppola, Vice Presidente Fondazione, Giò Marconi, gallerista e membro comitato scientifico, Giorgio Fasol, collezionista e membro comitato scientifico, Paolo De Biasie Francesco Durante, architetti incaricati dei lavori di restauro del Torrione di Vicenza e del nuovo allestimento, Davide Ferri, curatore della prima mostra d’arte contemporanea che sarà allestita presso la Fondazione Coppola.

La presentazione dell’iniziativa

Da secoli segna il paesaggio urbano di Vicenza. Tra i monumenti-simbolo cittadini, il Torrione di porta Castello ha ispirato artisti di ogni tempo. Eppure sono ben pochi coloro che possono dire di esservi entrati, di aver asceso le sue scale, di aver abbracciato con lo sguardo dalla sommità l’intero territorio urbano. Fino ad oggi. Dopo pazienti lavori durati mesi, l’apertura al pubblico della fortificazione scaligera è ormai imminente: i primi di maggio, quando l’antico edificio accoglierà i visitatori. Mostrandosi al pubblico, fin da subito, nella sua nuova veste: quella di spazio dedicato all’arte contemporanea.

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Ad annunciarlo è la Fondazione Coppola, l’ente nato per volontà dell’omonimo imprenditore e mecenate con il preciso scopo di assicurare una nuova vita, nel segno del contemporaneo, a uno dei monumenti più antichi e importanti di Vicenza, da secoli sottratto alla fruizione del pubblico. L’impegno della Fondazione è stato triplice. Prima l’acquisto del Torrione e la sua donazione al Comune, in cambio della concessione trentennale per farne un polo artistico. Poi i lunghi e complessi lavori di restauro, rifacimento degli impianti, messa in sicurezza dei percorsi e degli spazi, seguiti con attenzione dalla Soprintendenza e ormai giunti a completamento. Quindi la realizzazione degli allestimenti, dai pannelli alla nuova illuminazione museale, necessari per poter accogliere opere d’arte di diversa tipologia.

Il percorso museale, messo a punto dagli architetti Paolo De Biasi, Francesco Durante ed Elisabetta Roman dello studio UP3 Architetti Associati, che si sono occupati dell’intero processo di restauro della struttura e del suo nuovo allestimento, si snoda lungo tutto il corpo architettonico: ad ogni livello sono stati installati pannelli dove troveranno collocazione le opere illuminate con un sistema a led con luce diffusa o puntuale, secondo le diverse necessità. Pannelli e corpi illuminanti esaltano volumi e spazi del torrione, sottolineandone le caratteristiche con presenze leggere sia visive che strutturali.

Il sistema di illuminazione permetterà la configurazione di diversi scenari prestabiliti e la possibilità di una loro variazione, gestibile attraverso un applicativo di ultima generazione. Il risultato ottenuto è un alto grado di flessibilità e facilità di utilizzo da parte dell’allestitore. Una particolarità, infine, non direttamente visibile del progetto, è quella di essere stato generato con un software BIM (Building Information Modeling), che restituisce un modello tridimensionale complesso, integrato e dinamico, contenente tutte le informazioni che riguardano il progetto stesso. Questo modello consente tra l’altro la visione di un tour virtuale e in futuro potrà essere utilizzato per simulare gli allestimenti o rendere possibile la visita a distanza della mostra, in una sua versione simulata ma molto realistica.

L’intuizione di Antonio Coppola, stimato collezionista, è stata fin dal principio quella di trasformare un monumento medievale in uno spazio dedicato all’arte contemporanea. L’apertura del Torrione coinciderà infatti con l’inaugurazione di una prima importante mostra che vedrà per protagonisti due artisti internazionali e i cui dettagli verranno svelati nelle prossime settimane.

Così, la torre sorta nel XII secolo, ampliata da Ezzelino da Romano, abbattuta e poi ricostruita più grande con le fattezze di Castello a metà del ‘300, conoscerà un singolare destino: da icona della città, ritratta da innumerevoli artisti di ieri (tra tutti il Bellini della stupenda Pietà detta Martinengo, oggi alle Gallerie dell’Accademia di Venezia), a casa del tutto eccezionale per gli artisti di oggi. E belvedere di incomparabile bellezza sull’intero territorio berico: come hanno potuto sperimentare i quasi 1500 vicentini che affollarono, l’anno scorso, le visite alla Torre prima dell’avvio dei lavori. Una risposta entusiastica, che testimonia di una grande attesa.

Il ringraziamento del Comune

“Grazie alla lungimiranza di Antonio Coppola e alla capacità organizzativa della Fondazione Coppola la città a breve potrà riappropriarsi di un luogo simbolico – ha detto oggi il vicesindaco Matto Tosetto in occasione della presentazione alla stampa, da parte della Fondazione Coppola, della conclusione del restauro necessario per ospitare la prossima esposizione che aprirà a maggio -. Il Torrione è un monumento che tutti conoscono da sempre ma di cui solo ora riusciamo a scoprire le potenzialità. Oltre ad offrire l’opportunità ai cittadini di avvicinarsi all’arte contemporanea, la Fondazione, grazie all’associazione Ardea, che già da anni collabora con il Comune, farà scoprire ai bambini e ai ragazzi la storia della città percorrendo le scale del Torrione fino alla cima da dove si può godere di una veduta incomparabile. E sono certo che anche gli adulti sapranno cogliere l’opportunità di visitare questo monumento visto che le visite programmate nel 2018 hanno registrato il tutto esaurito”.

Il Torrione è ritornato bene pubblico lo scorso anno dopo ben cinque secoli. La nuda proprietà dell’imponente edificio, infatti, è stata ceduta dal collezionista Antonio Coppola al Comune di Vicenza, mentre l’usufrutto dell’immobile resterà per 30 anni in capo alla Fondazione Coppola – onlus, che si occuperà della manutenzione dell’immobile e della sua gestione, trasformandolo a sue spese in museo-galleria di arte contemporanea, arte moderna e arte visiva.