Tesina sorvegliato speciale: i sindaci chiedono alla Regione un bacino di laminazione

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Da sinistra i sindaci Zennaro, Segato, Rucco e Marchioro

Il Tesina sorvegliato speciale. Le abbondanti piogge di inizio dicembre hanno causato l’allagamento di ampie zone in particolare nel Comune di Torri di Quartesolo e nella frazione vicentina di Settecà a causa della rottura degli argini della roggia Caveggiara. Ma le piogge abbondanti e improvvise non possono più essere considerate eccezionalità, così sette sindaci hanno preso carta e penna e hanno scritto alla Regione, per condividere le preoccupazioni in merito alla situazione idrogeologica della pianura vicentina e programmare assieme interventi urgenti di messa in sicurezza. 

Il documento è sottoscritto da Francesco Rucco per Vicenza, Diego Marchioro per Torri di Quartesolo, Daniele Galvan per Bolzano Vicentino, Renzo Segato per Quinto Vicentino, Matteo Zennaro per Longare, Andrea Nardin per Montegalda, Ciro Piccoli per Montegaldella. I destinatari sono i vertici della Regione, il presidente Luca Zaia, gli assessori ai Lavori Pubblici Elisa De Berti e alla Protezione Civile Gianpaolo Bottacin, e poi tutti gli assessori e consiglieri regionali vicentini. Per conoscenza è stata inviata anche al Prefetto di Vicenza Pietro Signoriello. 

I sette sindaci firmatari erano tutti presenti stamattina alla conferenza stampa di presentazione del documento, a significare la volontà comune di risolvere una situazione che desta sempre maggiori preoccupazioni. 

Viviamo in un territorio fragile dal punto di vista idrogeologico – ha esordito il sindaco Rucco – reso ancor più vulnerabile da eventi meteorologici violenti. La via maestra non può che essere la prevenzione. Il bacino di laminazione di Caldogno a inizio dicembre ha salvato la città dalla piena del Bacchiglione, dimostrando di essere un’opera strategica. Chiediamo alla Regione di poter assieme pianificare una cassa di espansione che rappresenti uno sfogo per le piene del Tesina”. 

Il bacino di raccolta Astico-Tesina è enorme, ha spiegato il sindaco Marchioro. Scarica da buona parte dell’Altopiano di Asiago attraverso la val d’Assa, da tutta la val d’Astico fino a San Sebastiano di Folgaria, Luserna, Millegrobbe, da tutta la val di Posina fino al passo della Borcola, dal monte Maggio e dal versante del monte Pasubio che dà su passo Xomo.

L’astico-Tesina è un sistema veloce che in condizioni di piena trasporta fino a oltre 500mc/sec, confluendo prepotentemente nel Bacchiglione a Longare. 

“Un bacino di laminazione è la vera soluzione – ha affermato Marchioro – saranno la Regione e i tecnici ad identificare il luogo più adatto, ma di certo deve essere a monte dei nostri Comuni. La forte e rapida crescita di livello del corso d’acqua in occasione di ogni fenomeno, anche non estremo, espone ad un grave rischio comunità di decine di migliaia di residenti, con abitati che, durante la piena, si trovano a quota inferiore di metri rispetto al livello del fiume”. 

Proprio come è successo il 4/6 dicembre, quando un evento sciroccale ha riversato enormi quantitativi d’acqua sulla pianura e enormi accumuli di neve su Alpi e Prealpi del Veneto, configurandosi di importanza superiore all’evento meteorico che nel 2010 ha messo in ginocchio Vicenza.

L’asta del Bacchiglione, stavolta, è stata salvaguardata dall’attivazione della cassa di espansione di Caldogno. Altrettanto non è successo per l’asta dell’Astico-Tesina, che ancora non è servita da un bacino di laminazione.

I sindaci ne sono convinti: servono interventi urgenti di verifica e manutenzione dei corsi d’acqua principali e secondari e una rapida realizzazione di opere di difesa idraulica a monte. “Quello che chiediamo – ha sottolineato il sindaco Segato – è un investimento in prevenzione, che significa risparmiare cifre ben più cospicue necessarie a riparare i danni degli allagamenti”. Un concetto che anche i sindaci Piccoli e Galvan hanno voluto evidenziare. “Facciamo rete senza casacca, ma con l’unico obiettivo di salvaguardare il nostro territorio”, ha affermato Zennaro, incalzato da Nardin che ha richiamato la necessità di ottenere adeguati finanziamenti per intervenire quanto prima. 

L’alluvione del 2010 ha reso indifferibili tanti interventi di difesa idraulica che la Regione ha realizzato nel territorio vicentino – ha concluso Rucco – dimostrando non solo di conoscere la fragilità del nostro territorio, ma anche di volervi porre rimedio. Oggi chiediamo uno sforzo di attenzione in più per l’asta dell’Astico-Tesina”.