Tentata aggregazione A2A con AIM-AGSM, opposizione Vicenza: “chi paga per aver inseguito per mesi strade senza uscita, pagato consulenze, impegnato risorse?”

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Maggioranza e opposizione in sala Bernarda a Vicenza
Maggioranza e opposizione in sala Bernarda a Vicenza

Prima della fusione tra Agsm e Aim, tra Verona e Vicenza, nel contesto delle multiutility c’era l’ipotesi di fusione con la lombarda A2A. I consiglieri comunali di opposizione di Vicenza, nonostante quell’operazione sia tramontata, annunciano un’interrogazione sul tema, spiegandone i motivi in una nota che pubblichiamo.

“Con sentenza del dicembre 2020, il TAR della Lombardia ha definitivamente annullato la delibera con cui il Comune di Seregno vendeva ad A2A la propria azienda di servizi, la AEB (Ambiente Energia Brianza) – scrive l’opposizione di Vicenza -. Nella sostanza, i giudici amministrativi hanno confermato che per la cessione/fusione di aziende pubbliche a soggetti di diritto privato si debba procedere a gara andando a verificare quale sia la migliore offerta possibile. In particolare, scrivono i giudici: “Accertato l’obbligo del ricorso alla procedura di evidenza pubblica, per l’attribuzione alla società conferente di una partecipazione societaria quale corrispettivo per il conferimento di beni in natura alla società conferitaria, il Collegio ritiene di non poter condividere l’argomento dell’infungibilità dell’operazione di integrazione societaria e industriale…” E ancora: “… in quanto eccezione alla regola dell’evidenza pubblica, l’infungibilità dell’operazione societaria deve essere valutata con particolare rigore …. Il requisito dell’infungibilità deve pertanto essere motivato con la dimostrazione non solo dell’elemento positivo della esclusività dei vantaggi economici dalla stessa ritraibili ma anche dell’elemento negativo della assoluta impossibilità oggettiva di perseguire altrimenti l’interesse pubblico: la massimizzazione dell’utile di impresa non è infatti il fine assoluto dell’impresa pubblica ma deve essere contemperato con il fine pubblico da questa perseguito…”. A2A nell’operazione di Seregno/AEB, ha applicato il medesimo schema sostenuto nel tentativo di aggregazione con AIM-AGSM. Giova ricordarlo – aggiungono ancora i consiglieri di opposizione – in una fase in cui si tende sempre a dimenticare tutto e a banalizzare fatti importanti. AIM, con i suoi consulenti, ha perso mesi per assecondare l’operazione, passando dati sensibili agli advisor e quindi ad A2A, sostenendo la validità industriale dell’operazione e l’infungibilità della proposta industriale”.

“Entrambi gli aspetti sono stati a lungo denunciati con forza dall’opposizione: il valore industriale dello scambio (termovalorizzatore di Corteolona lontano oltre 200 km da Vicenza, vecchie centrali idroelettriche in Friuli) era modesto e l’infungibilità risibile. Abbiamo spiegato e documentato più volte, anche in Consiglio comunale, l’errore di perseguire quella strada, la debolezza della tesi dell’infungibilità, nonché la necessità di operare attraverso gare a evidenza pubblica. Fiato sprecato ma, in fondo, poca cosa: quanto ha invece speso AIM in risorse interne, consulenze industriali, legali e societarie per inseguire quella strada palesemente senza uscita? Chi paga ora quella scelta imprudente? Ovviamente toccherà ai vicentini, con le loro bollette, in una stagione delicatissima, pagare parcelle da centinaia di migliaia di euro a causa della miopia di un management industriale troppo allineato ad una classe politica inadeguata”.

“E’ dunque doveroso ricordare questi fatti recenti per due motivi: perché è compito degli amministratori pubblici vigilare su come sono spesi i soldi della collettività e, quindi ora, chiedere conto a chi ha perseguito con tanta ostinazione strade palesemente senza uscita sprecando tempo, denaro e risorse. Non solo, ma è giusto che l’opinione pubblica sappia chi invece aveva indicato soluzioni concrete e fattibili. In secondo luogo, serve anche a ricordare che ulteriori aggregazioni devono comunque passare per evidenza pubblica e validità industriale, non solo per l’azienda ma soprattutto per l’erogazione dei servizi di utilità generale”.

“Su questa vicenda seguirà anche una interrogazione al sindaco – conclude l’opposizione – nella quale sarà chiesto a quanto ammontano le consulenze affidate nel corso del maldestro tentativo di fusione con A2A e una stima dei costi interni sostenuti da AIM nei lunghi e inutili mesi di lavoro degli uffici aziendali”.