Taglio parlamentari, Zingaretti dalla festa dell’Unità lancia il voto per il Sì: “rispettiamo l’accordo”

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Il programma M5S - Pd nato da accordo tra Zingaretti e Di Maio
Il programma M5S - Pd nato da accordo tra Zingaretti e Di Maio

di Silvia Bignami da laRepubblica

Siamo persone perbene che rispettano gli impegni, e tutta la maggioranza deve mantenerli”. È un blitz quello di Nicola Zingaretti all’inaugurazione della festa dell’Unità di Bologna. Il segretario arriva al volo alle 18 passate per tagliare il nastro coi vertici locali e salta pure il tradizionale giro nelle cucine, di corsa per essere a Cesena e a Pesaro con il candidato alla presidenza delle Marche Maurizio Mangialardo.

Il segretario non condanna la voglia di votare No che si respira anche nelle cucine della festa. “La nostra base – spiega il segretario dem – non cede all’antipolitica. Vuole costruire un processo riformatore giusto”. Per questo il partito ha proposto di votare subito una riforma della legge elettorale da accompagnare al si al referendum.

Per questo il Pd ha proposto di votare almeno in una delle due Camere la legge elettorale come condizione per il Sí convinto dei dem alla sforbiciata a un terzo dei parlamentari: “C’è un accordo che ha portato alla nascita di questo governo che ha salvato l’Italia, e quell’accordo prevedeva anche il taglio dei parlamentari. Stiamo costruendo le condizioni perché i patti vengano rispettati”.

Avanti tutta quindi, detta il segretario, che evita la polemica con Matteo Renzi e sembra spostare più in là la legge elettorale, ma insiste sul merito del Pd di “aver riaperto la discussione sulle riforme”. Ora, dice, “noi siamo quella parte dell’Italia che vuole riprendere la vita in sicurezza” a partire da “un pacchetto fatto di tre cose: scuola, perché la scuola deve ripartire, lavoro e sanità pubblica.

Per questo la sfida vera ora è attirare in fretta il Recovery Fund. Se avesse vinto chi voleva picconare l’Europa ora non avremmo 220 miliardi per ricostruir l’Italia”. Il leader dem, concentrato sulle regionali del 20-21 settembre, rimette invece per ora a Bologna la decisione sulle comunali del prossimo anno: “Decideranno i bolognesi tempi e modi. Siamo contenti che sia caduto il veto del movimento alle alleanze ma saranno i territori a decidere come presentarsi al voto, e con chi”.


Qui gli interventi da oggi in poi sul referendum per il Taglio dei parlamentari