Strumenti economici: Fondo di garanzia per le PMI, cos’è e cosa fa

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Il Fondo di garanzia per le PMI è uno strumento istituito dal Ministero dello Sviluppo Economico con la Legge n. 662/96, operativo dal 2000, per sostenere le piccole e medie imprese italiane. Fornendo la garanzia dello Stato sui finanziamenti bancari, permette di accedere al credito a costi contenuti, riducendo anche il rischio per gli intermediari finanziari.

Il contesto normativo in cui il Fondo opera è stato recentemente modificato a seguito della crisi finanziaria del 2008, in quanto le autorità europee hanno emanato delle direttive comunitarie volte a tutelare la solidità del sistema bancario. Una delle misure introdotte prevede che, a seguito della concessione di un finanziamento, l’istituto di credito debba accantonare una somma di capitale proporzionata al rischio dell’operazione. Questo capitale immobilizzato risulta un peso per la banca, che non può investire queste risorse in altre attività profittevoli, e per questo motivo è incentivata a concedere finanziamenti a soggetti poco rischiosi, in modo da minimizzare il capitale accantonato. Il rischio dipende dal profilo del richiedente, quindi le PMI e in particolare le startup risultano penalizzate.

Per mitigare queste difficoltà un’azienda che volesse richiedere un prestito potrebbe presentare delle garanzie, personali o reali, riducendo in questo modo il rischio correlato all’operazione. Purtroppo molto spesso queste realtà non hanno garanzie da presentare, quindi anche nel caso riescano ad ottenere il credito dovranno pagare interessi piuttosto elevati. E’ in questi casi che il Fondo di garanzia interviene, fornendo alle PMI una garanzia pubblica che riduce il rischio dell’operazione, apportando benefici sia alla redditività della banca sia all’impresa, che riuscirà più facilmente ad ottenere linee di credito a costi contenuti.

Per accedere al Fondo di garanzia le aziende devono essere classificate come PMI: sono aziende che impiegano meno di 250 dipendenti e che presentano un fatturato annuo non superiore a 50 milioni di euro. Per procedere all’invio della domanda al Fondo è necessario fornire documenti di bilancio relativi ai due anni precedenti per permettere la valutazione dello stato di salute dell’azienda: ovviamente il Fondo di garanzia aiuta aziende che, sì, fanno fatica ad accedere al credito, ma che allo stesso tempo devono dimostrare di poter ripagare il prestito. Per questo motivo, al fine della buon esito dell’istruttoria, è necessario che l’azienda non presenti irregolarità contributive, procedure di liquidazione e altre problematiche bancarie. Le startup, che non dispongono di bilanci degli anni precedenti, devono invece presentare un business plan dettagliato con i propri progetti aziendali.

Il Decreto MISE del 12 febbraio 2019, entrato in vigore dal 15 marzo dello stesso anno, ha modificato le modalità di accesso al Fondo. Se prima era necessario inoltrare la richiesta attraverso una banca o un intermediario qualificato (quali i Confidi, consorzi che prestano garanzie alle imprese), ora è possibile inviare direttamente la propria richiesta di ammissione attraverso la pagina web del Fondo di garanzia per le PMI.

Il Decreto MISE ha poi individuato una nuova articolazione delle misure di garanzia: la prima misura è la garanzia diretta, che viene concessa per garantire direttamente i finanziatori; la seconda è la controgaranzia, in cui il Fondo fornisce la propria garanzia ai Confidi o ad altri fondi. Per questa seconda modalità è previsto che il Confidi garantisca una parte del prestito della banca, ma che parte di questa garanzia sia assicurata dal Fondo di garanzia.

Con il Decreto “Cura Italia” il Fondo è stato potenziato ed adattato al contesto di emergenza, diventando il principale strumento attraverso cui fornire liquidità alle piccole e medie imprese. Attraverso questo strumento il Governo ha infatti erogato le famose garanzie al 100% sui finanziamenti fino a 25 mila euro (limite poi aumentato a 30 mila euro), caratterizzate dall’assenza di valutazione del merito creditizio al fine di velocizzare le procedure di istruttoria. Dai dati disponibili sul sito del Fondo di garanzia, sappiamo che nel periodo tra il 1 gennaio e il 30 giugno 2020 sono state accolte 758 mila domande di garanzia, con un importo garantito totale di quasi 34 miliardi di euro, registrando una crescita del +398,2% rispetto all’anno precedente.