Sottoscritto nella sede della Prefettura di Rovigo l’appello al presidente della Repubblica Mattarella per la costituzione della Zes

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Comune di Venezia
Comune di Venezia

E’ stato sottoscritto oggi nella sede della Prefettura di Rovigo l’appello al presidente della Repubblica Sergio Mattarella affinché solleciti il Governo ad avviare, entro il 31 dicembre 2019, il procedimento per l’istituzione di una “Zona economica speciale” (Zes) nell’area metropolitana di Venezia e Rovigo.
Il documento è stato firmato e consegnato al prefetto di Rovigo Maddalena De Luca da parte del presidente della Provincia di Rovigo Ivan Dall’Ara, dal presidente di Confindustria Area Metropolitana di Venezia e Rovigo Vincenzo Marinese, dai 16 sindaci del Polesine, oltre che dal presidente della Commissione Attività Produttive Paolo Pellegrini per conto del sindaco di Venezia Luigi Brugnaro e dai rappresentanti dell’area del Veneto Orientale della Città metropolitana Maria Teresa Senatore, sindaco di Portogruaro e Alessandro Perazzolo, assessore alle attività produttive del Comune di Jesolo.
Le Zes sono territori che si contraddistinguono per benefici fiscali e per la possibilità di usufruire di alcune semplificazioni procedurali e doganali per realizzare condizioni favorevoli alle imprese. Se ne contano circa 4000 al mondo, di cui 800 in Europa. In particolare l’articolo 107 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea prevede la possibilità, per il periodo 2014-2020, di costituire delle Zes anche in alcune aree del Nord Italia, tra cui le zone di Porto Marghera, Campalto, Murano, Arsenale, Zona Portuale e Tronchetto nel Comune di Venezia e, nella Provincia di Rovigo, i comuni di Bergantino, Ceneselli, Trecenta, Bagnolo di Po, Fiesso Umbertiano, Polesella, Canaro, Occhiobello, Stienta, Gaiba, Ficarolo, Salara, Calto, Castelmassa, Castelnovo Bariano e Melara.
 
La Zona Economica Speciale dei territori di Marghera e Polesine, rappresenta una fondamentale occasione per il Veneto.
 
“La dismissione di importanti impianti industriali e il graduale calo del peso occupazionale caratterizzano anche Porto Marghera – ha spiegato Paolo Pellegrini -. L’area, riconosciuta come Area di crisi industriale complessa con decreto del Ministro dello sviluppo economico dell’8 marzo 2017, è da tempo interessata da un processo di riqualificazione ambientale e funzionale sostenuto dal Comune di Venezia e dalle Istituzioni pubbliche, locali e nazionali. L’istituzione della Zes rappresenterebbe certamente un ulteriore asset di Porto Marghera che, associato all’elevato grado di infrastrutturazione e alla consistente disponibilità di aree, potrebbe accelerare il processo di riconversione in atto e favorire l’insediamento di nuove iniziative economiche e l’attrazione di nuovi investimenti”.
 
“Non lavoriamo solo per i nostri territori – ha detto il sindaco di Portogruaro Maria Teresa Senatore – ma per un’idea che fornisce grande opportunità con un metodo di lavoro frutto della collaborazione di aree metropolitane come quelle del Polesine e del Veneto Orientale oltre che dell’area di Porto Marghera. E’ indispensabile collaborare con le associazioni di categoria e fare rete, al di là del colore politico di appartenenza. Servono opportunità di crescita per i nostri giovani che chiedono di poter lavorare nei nostri territori. Speriamo che il Governo e il presidente Mattarella ci ascoltino”.
 
Le ricadute occupazionali previste dallo studio effettuato da Confindustria Venezia-Rovigo, dimostrano come l’istituzione della Zes potrebbe rimettere in moto un’economia sofferente che non ha potuto e saputo rialzarsi dalla drammatica crisi economica dell’ultimo decennio.
 
La provincia di Rovigo e la Città metropolitana di Venezia sono state interessate da rilevanti investimenti sulle tratte viarie e sui collegamenti che garantiscono un sistema della mobilità integrato e multimodale, tra questi si ricordano: la tratta ferroviaria Bologna-Padova, l’autostrada A13, i tre caselli autostradali, collegati con le principali direttrici Est-Ovest (Transpolesana su Verona, Eridania su Mantova), e Nord-Sud (Strada Statale 16, Strada Statale Romea, Valdastico), la fluvialità (idrovia Fissero-Tartaro-Canalbianco), la presenza di un interporto, di un porto tra i principali porti in Italia per volume di traffico e del terzo polo aeroportuale italiano rappresentano basi solide su cui costruire un supporto a insediamenti produttivi.
 
Le istituzioni polesane e veneziane vedono nelle opportunità connesse alla Zes una base di forte attrattività per le imprese che potrebbero insediarsi, con conseguenti ricadute positive e benefiche per tutta la provincia e per la Città Metropolitana, per il suo sistema dei servizi pubblici e privati, per le economie di prossimità e per le imprese.