Sono già passati 15 anni per ViPiù, pochi o tanti allo stesso tempo. Un’eternità per chi aveva, all’epoca, profetizzato una vita breve per VicenzaPiù

154
VicenzaPiù, l'informazione che dà la sveglia
VicenzaPiù, l'informazione che dà la sveglia

Sono già passati 15 anni (cfr. “ViPiù compie 15 anni: il sindaco Rucco ci fa i suoi complimenti e noi “omaggiamo” chi ci supporterà aderendo al VIPiù Freedom Club“). Sembrano pochi o tanti allo stesso tempo. Un’eternità per chi aveva, all’epoca, profetizzato una vita breve per Vicenzapiù, ora ViPiù.

Sicuramente tanti per chi ha condotto in maniera intensa accumulando fatica fisica (e non solo) questa impresa. Pochi per chi ritiene che questa impresa (perché di impresa si tratta) sia necessario che continui in quanto è una voce fuori dal coro. Una voce scomoda che ha portato alla luce notizie e informazioni abitualmente offuscate dalla “grande informazione” nazionale e locale.

Vere e proprie battaglie di verità e trasparenza su fatti e questioni importantissime e dimenticate. Ne voglio ricordare alcune. La prima è certamente la questione delle “Banche Popolari”, di cosa è successo. Una battaglia documentata e precisa che ha contribuito a svelare tante cose decisamente non troppo trasparenti (è un eufemismo) e che ha “regalato” al direttore Coviello una miriade di denunce, processi, “ritorsioni”.

Ma ce ne sono anche altre campagne informative. Ricordo quella sul “caso” Marlane-Marzotto con le oltre cento persone che lavoravano nello stabilimento di Praia a Mare morte, nel tempo, di malattia. VicenzaPiù  è stata una delle pochissime testate che ne ha parlato in maniera continuativa.

E come non ricordare gli articoli che vengono pubblicati sulla situazione della (non) sicurezza nel lavoro, le notizie (altrove dimenticate) sulla detenzione di Leonard Peltier in USA e la vicenda di Julian Assange, simbolo della libertà di informazione osteggiata da governi che si definiscono democratici. E si potrebbe continuare con quell’apertura di VicenzaPiù a fatti più culturali, al fatto di dare voce agli esclusi, di diffondere idee e opinioni diverse e contrastanti. Senza dimenticare la pubblicazione di libri di approfondimento e non solo. Una voce scomoda che è importante e necessario continui ad esistere. Sono passati 15 anni e in definitiva sono pochi rispetto a quelli che, si auspica, abbiamo davanti.


Per continuare a informare la città a chi aderirà  fino al 28 febbraio al ViPiù Freedom Club (clicca qui), sostenendoci con pochi euro, che per noi sono vitali fisicamente ma, soprattutto, moralmente, perché testimoniamo che non lavoriamo per nulla, offriamo un nostro omaggio: a chi si abbonerà ai nostri servizi con 24, 36 o 48 euro regaleremo il salto di classe all’abbonamento superiore mentre a chi sottoscriverà la quota maggiore, 120 euro, regaleremo uno dei libri e uno dei dvd presenti nel nostro catalogo dello shop online (clicca qui).

Grazie se ci supporterete, ma, anche se non lo farete oggi, vi convinceremo a farlo prima o poi, perché ViPiù è Vera Informazione di Vicenza che Informa.

Grazie dal direttore, dalla redazione di oggi e del passato, dai nostri opinionisti e dal nostro staff tecnico che continuare ad aggiornate tecnologicamente le nostre testate.

Clicca qui e diventa Partner, Amico, Sostenitore o Sponsor e n oi ti faremo un grande omaggio.

Grazie, Giovanni Coviello

Opzioni nuove ViPiù Freedom Club
Opzioni nuove ViPiù Freedom Club
Articolo precedenteCommissione Toponomastica, proposta per annullamento Stradella Banca Popolare di Vicenza: intitoliamola a Renato Cevese
Articolo successivoMaddalene, località di Vicenza immersa nella natura: la busa Dal Martello, Ca’ Nova, la boja
Giorgio Langella è nato il 12 dicembre 1954 a Vicenza. Figlio e nipote di partigiani, ha vissuto l'infanzia tra Cosenza, Catanzaro e Trieste. Nel 1968 il padre Antonio, funzionario di banca, fu trasferito a Lima e lì trascorse l'adolescenza con la famiglia. Nell'ottobre del 1968 un colpo di stato instaurò un governo militare, rivoluzionario e progressista presieduto dal generale Juan Velasco Alvarado. La nazionalizzazione dei pozzi petroliferi (che erano sfruttati da aziende nordamericane), la legge di riforma agraria, la legge di riforma dell'industria, così come il devastante terremoto del maggio 1970, furono tappe fondamentali nella sua formazione umana, ideale e politica. Tornato in Italia, a Padova negli anni della contestazione si iscrisse alla sezione Portello del PCI seguendo una logica evoluzione delle proprie convinzioni ideali. È stato eletto nel consiglio provinciale di Vicenza nel 2002 con la lista del PdCI. È laureato in ingegneria elettronica e lavora nel settore informatico. Sposato e padre di due figlie oggi vive a Creazzo (Vicenza). Ha scritto per Vicenza Papers, la collana di VicenzaPiù, "Marlane Marzotto. Un silenzio soffocante" e ha curato "Quirino Traforti. Il partigiano dei lavoratori". Ha mantenuto i suoi ideali e la passione politica ed è ancora "ostinatamente e coerentemente un militante del PCI" di cui è segretario regionale del Veneto oltre che una cultore della musica e del bello.