Silvio Giovine, i kebab al bando e la laurea in legge “senza data”. Marco Tullio: l’assessore, uno studente più Unifortunato che bravo

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Silvio Giovine, lo studente Unifortunato
Silvio Giovine, lo studente Unifortunato

Assurto agli onori della cronaca nazionale per il tragicomico regolamento su kebab e pollerie italiane in centro storico, l'assessore Silvio Giovine, ora anche candidato alle regionali con Donazzan per FdI, fa ancora parlare di sé.
Qualcuno su FB fa notare che il suo curriculum, on line sul sito internet del Comune di Vicenza, è piuttosto scarno: si accenna ad una laurea in Giurisprudenza, ma non si riporta nemmeno quando  l'assessore l'abbia conseguita, o presso quale università, alimentando anche il dubbio retrostante che non fosse laureato quando assunse la carica pur facendolo supporre.
La questione è ghiotta per la stampa questa volta locale, che gliene chiede conto mentre passeggia con Giorgia Meloni, e Silvio Giovine, dopo un evidente fastidio iniziale (“non rispondo a questo genere di domande" come se la trasparenza del curriculum di un amministratore pubblico non sia dovuta) ci regala nell'ordine queste risposte:
1) "Hanno sbagliato, ho visto che non c'è". E certo, hanno sbagliato. Perchè sei così impegnato che il curriculum non te lo scrivi tu, appalti il servizio.
2) "Mi sono laureato ad un'università telematica due anni fa o l'anno scorso, non ricordo". Del resto è un evento minore, non si può pretendere (anche Zonin non ricordava il titolo della sua tesi..., ndr).
3) L'Università telematica in questione, dice, è la Giustino Fortunato con sede di esami a... Benevento. E che sul proprio sito reclamizza "Diventa uno studente Unifortunato!". Proprio così.

Ebbene, qualcuno potrà storcere il naso con aria snob, per la scelta universitaria non proprio canonica dell'Unifortunato Giovine, diventato dottore in giurisprudenza giusto prima dell’incarico assessorile o, peggio, forse anche dopo se il curriculum “appaltato" era errato.
Ma non storco il naso di certo io!
Mi chiedo però, considerati i suoi recentissimi studi, cosa davvero abbia assimilato dai libri di diritto, per avere scritto un regolamento con dettami tanto inapplicabili quanto imprecisi quando non palesemente incostituzionali.

A quanto pare ci troviamo nel classico caso di uno studente più Unifortunato, che bravo.
Anche se lui una laurea, dice, ce l’ha mentre il suo mentore, assessore regionale all’istruzione, no, neanche quella “smart”: la laurea a distanza.

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