Sicurezza a Vicenza, Zanettin replica a Variati: “il centro storico si spopola se non si pone freno a violenza”

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Il deputato di Forza Italia Pierantonio Zanettin ha illustrato in aula le sue due interpellanze ed è anche intervenuto in sede di replica (nel video sotto) alla risposta del sottosegretario Variati sulla situazione dell’ordine pubblico nel centro storico di Vicenza

Intanto vorrei esprimere grande soddisfazione perché oggi a rispondere a queste mie due interpellanze è venuto il sottosegretario Variati che è un vicentino DOC come il sottoscritto ma soprattutto è stato per ben quindici anni primo cittadino di Vicenza. Con il sottosegretario Variati ci conosciamo da oltre trent’anni, ci lega reciproca stima e quindi sono curioso di avere con lui questo franco dibattito sul tema della nostra città. Onorevole sottosegretario, in questi due anni di legislatura parlando con i nostri concittadini – credo che lo abbia fatto anche lei forse anche più di me – ho raccolto una grande preoccupazione per l’ordine pubblico cittadino sempre più degradato. Fino a circa dieci anni fa Vicenza era forse un’isola felice, il centro storico un autentico salotto, indici di criminalità pressoché inesistenti, una donna o una ragazza potevano girare senza particolari patemi anche alle due di notte. Oggi purtroppo non è più così e si è diffuso un preoccupante senso di insicurezza. Per questo, interpretando il mio ruolo di deputato eletto nel collegio uninominale di Vicenza, ha presentato tante (qualcuno dice anche troppe) interrogazioni ed interpellanze segnalando al Governo episodi di violenza che reputo gravissimi soprattutto perché non in linea con gli standard di civiltà e prosperità ai quali la nostra amata città era giustamente abituata. In questa legislatura il Governo già una volta è venuto a rispondere a una mia interpellanza in materia. Era il 7 maggio dell’anno scorso e il sottosegretario Durigon, pure lui veneto di nome anche se non di fatto, aveva cercato in certa misura di circoscrivere la portata dell’aggressione subita quella volta dal giornalista Gonzato de Il Giornale di Vicenza, sostenendo che comunque gli aggressori, tutti di origine extracomunitaria, erano stati identificati e uno di loro era anche risultato destinatario di un’ordinanza di espulsione. Ecco, sottosegretario, a proposito sarebbe interessante sapere se quella espulsione è stata davvero eseguita o se, come tante, è rimasta un pezzo di carta. Il sottosegretario Durigon aveva concluso il proprio intervento annotando, con una certa soddisfazione, che nei primi due mesi del 2019 si era registrato nella nostra città un incoraggiante calo del 18 per cento dei delitti commessi rispetto all’anno precedente. Ahimè non possiamo certo riconoscere al sottosegretario Durigon il carisma della profezia. Nei mesi seguenti hanno infatti avuto luogo, nel territorio cittadino, episodi di violenza gravi e taluni gravissimi che almeno parzialmente ho fatto oggetto di ulteriori interrogazioni ed interpellanze. A due di queste interpellanze lei oggi viene a rispondere . Queste due interpellanze, a cui viene a rispondere, hanno per oggetto alcuni episodi, forse i meno gravi in assoluto fra quelli da me segnalati, come i raid notturni ai danni delle autovetture, la morte di un tossicodipendente a Campo Marzio e l’aggressione a un minorenne in Galleria del Pozzo Rosso. Annoto che invece il Governo preferisce non rispondere alla mia interpellanza n. 2-00360 dell’aprile 2019 in cui segnalavo che un operatore della polizia municipale era stato aggredito e morso da un nigeriano di 21 anni, tale Cletus Solomon, che si era rifiutato di fornire le proprie generalità. Per l’estrema violenza dell’aggressione il vigile urbano aveva addirittura rischiato di perdere una falange della mano. Annoto che il Governo preferisce non rispondere all’interpellanza n. 2-00783, presentata nello scorso mese di maggio, in cui segnalavo che un criminale di nazionalità tunisina, Rhimi Mahmid, di trentun anni, con numerosi precedenti penali per reati legati alla droga e senza dimora fissa, aveva aggredito sessualmente in pieno centro alle due del pomeriggio una ventenne vicentina. Prima di essere immobilizzato il sullodato Rhimi opponeva resistenza ai carabinieri sputando loro addosso. Per la giovane e il carabiniere è poi iniziato un ulteriore incubo perché Mahmid è risultato anche positivo all’HIV.

Annoto, infine, che il Governo non viene a rispondere all’interpellanza n. 2-00829 dello scorso mese di giugno che ha per oggetto l’aggressione avvenuta in pieno centro al dottor Hullweck, ex sindaco della città e successore del sottosegretario Variati. Sono sicuro per come la conosco, sottosegretario Variati, che anche lei è preoccupato per quanto sta accadendo nella nostra civile e operosa Vicenza e che è consapevole della gravità della situazione. Sono quindi curioso di ascoltare le sue risposte.

La replica di Zanettin

Presidente, sono solo parzialmente soddisfatto, nel senso che non posso che annotare positivamente l’impegno – ed era scontato – del Governo e del sottosegretario Variati, in particolare per quanto riguarda la situazione a Vicenza, però io credo che noi dobbiamo ribellarci alla logica del “più di così non si può fare”. Nessuno mette in dubbio l’impegno delle Forze dell’ordine, che anche a Vicenza è encomiabile e a loro va il nostro incondizionato ringraziamento, nessuno contesta lo sforzo anche dell’amministrazione comunale, che attraverso la Polizia municipale è in prima linea nel contrasto alla criminalità (poco fa ho citato appunto un episodio in cui vittima è rimasto proprio un agente della Polizia municipale impegnato in queste attività di prevenzione e controllo). Non posso che esprimere, unitamente al sottosegretario, il plauso per quell’operazione condotta dalla Polizia poche settimane fa, a Campo Marzio, che ha consentito di identificare e arrestare molti spacciatori che infestavano quell’area, che è assolutamente centrale della nostra città. Ma quello che io voglio segnalare in questa occasione e che ebbi anche occasione di segnalare nella precedente interrogazione, al sottosegretario Durigon, che il problema di Vicenza – non è solo di Vicenza, è credo anche in tantissime altre città d’Italia – è la certezza della pena e la sua effettività. I responsabili dei reati sono noti a tutti, ma purtroppo girano liberamente, troppo spesso liberamente. Spiace, però è un dato incontestabile, annotare che la maggior parte dei responsabili di questi episodi di violenza sono stranieri extracomunitari, spesso con alle spalle numerosi precedenti penali. Si tratta per lo più di disadattati che vivono del traffico di droga e di espedienti e questi soggetti, oltre che condannati, vanno espulsi dal Paese. Ho annotato positivamente che uno dei responsabili dei raid vandalici è stato effettivamente espulso, ma mi domando se il responsabile dell’aggressione al giornalista Gonzato, di cui abbiamo parlato nella precedente interrogazione col sottosegretario Durigon e che era stato appunto destinatario di un provvedimento di espulsione, effettivamente è stato espulso; mi chiedo se Cletus Solomon, il nigeriano di cui sopra, è stato espulso se Rhimi Mhamd, che era già stato destinatario di un’espulsione nel frattempo e che ha tentato di violentare una ragazza in pieno centro a Vicenza, sia stato espulso. Ecco, il problema delle espulsioni non lo ha risolto nessuno, è il problema dei problemi. Tra l’altro, anche quando c’era titolare del Viminale Salvini, il problema è rimasto sul tappeto, però io credo che – e di qui il mio sollecito nei confronti del Governo pro tempore – che vada affrontato questo tema. Non possiamo eluderlo, perché il problema non sono tanto le indagini di identificazione, neppure le condanne, è la effettività, che poi questi provvedimenti vengano tradotti concretamente e vadano affrontati con un rigore e forse anche con una energia, per usare un termine, come dire, urbano, molto più forti di quanto è stato fino ad oggi, perché è assolutamente intollerabile. E per quanto riguarda l’aggressione al minore in Galleria del Pozzo Rosso, io la reputo un episodio forse minore, ma non meno grave, perché noi sappiamo tutti che i nostri centri storici sono vissuti anche dalle persone deboli, dalle persone fragili, pensiamo agli anziani.
Episodi di questo genere che si verifichino nella nostra città, nel salotto buono, hanno degli effetti dirompenti sul piano dell’opinione pubblica. Uno dei dibattiti che in questo momento ho visto nella stampa locale è quello dell’abbandono del centro storico perché diminuiscono gli abitanti. Se non si pone, in maniera veramente energica, freno agli episodi di questo tipo, è del tutto evidente che il centro storico si spopola e la città viene abbandonata.

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