Scandalo Pfas, incontro con Sonia Perenzoni e Simone Borile del M5S. La candidata vicentina già dal 2016 presentò un esposto in Procura

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Venerdì sera 4 settembre all’auditorium San Michele di Selvazzano si terrà un incontro dalle ore 20.45 dove si parlerà del problema dei Pfas con la candidata vicentina del Movimento 5 Stelle al Consiglio regionale Sonia Perenzoni (nel video in alto intervista sulla sua campagna elettorale) e il candidato padovano M5S al Consiglio regionale Simone Borile.

“Le lotte – spiega Perenzoni – contro l’inquinamento da Pfas, C6O4 e Genx sono politicamente della sottoscritta e del collega pentastellato Borile. Ci sono eventuali responsabilità della regione Veneto per insufficienti o scarsi controlli degli scarichi dell’industria chimica Miteni? Dov’era l’Arpav? Spieghi Bottacin chi ha autorizzato la Miteni, in Veneto, a lavorare gli scarti di produzione olandesi che hanno generato i Genx. Già l’8 aprile 2016 presentai un esposto in Procura a Vicenza con l’On. Di Maio, Enrico Cappelletti candidato oggi alla presidenza del Veneto, il Sen. Girotto, il consigliere regionale Manuel Brusco e altri esponenti di rilievo del M5S”.

“L’inquinamento in Veneto – afferma invece Borile – non è sufficientemente affrontato dai candidati alle regionali eppure da sempre studio e mi batto, con Sonia Perenzoni di Vicenza, contro l’inquinamento del Veneto. 300.000 persone contaminate da Pfas tra le province di Padova, Vicenza e Verona sono la devastazione. Secondo l’accusa la Miteni Spa avrebbe immesso rifiuti pericolosi contenenti il GenX, deteriorando gravemente le acque sotterranee anche con l’inserimento del C604. Queste sostanze si sarebbero diffuse in una superficie da 26 e 75 chilometri quadrati”.

“I vertici aziendali – conclude Borile – dal 2009 erano a conoscenza dell’inquinamento e non avrebbero, sempre secondo l’accusa, accantonato fondi per la bonifica ed il ripristino delle aree inquinate. Anche le responsabilità politiche vanno ricercate e, nel caso dovessero emergere, pesantemente sanzionate. Chi inquina paghi, non rimanga l’onere devastante a carico dei cittadini”.


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