Sara Cunial multata sulla via per il mare a Pasquetta: la deputata bassanese ex M5S pizzicata da Rep reagisce: “verità non si multa”

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Sara Cunial
Sara Cunial

Di seguito l’articolo di Pasquetta su laRepubblica di Federica Angeli poi ripreso da tanti altri giornali e a seguire la reazione in serata della deputata bassanese Sara Cunial su Fb

“Sono una parlamentare e nell’esercizio delle mie funzioni sto andando al mare”. Una delle prime multate a Roma, a un posto di blocco anti scampagnata della polizia municipale è stata lei, Sara Cunial, deputata eletta col Movimento 5 Stelle poi espulsa, e ora nelle fila del gruppo misto.

Pizzicata sulla sua macchina, da sola, all’inizio della via del Mare, una delle arterie che collega la capitale al suo litorale, l’onorevole ha tentato di convincere la pattuglia di servizio che il giorno di Pasquetta stesse andando al mare per lavoro. Specificando la commissione di cui fa parte, la XIII, Agricoltura – e prima ancora l’VIII Ambiente, territorio e lavori pubblici.

Agli agenti della polizia locale è comunque sembrata una scusa, anche alla luce del fatto che ieri il Parlamento era chiuso. E così nei suoi confronti è scattata la sanzione da 248 euro prevista dal decreto. In prima battuta pare avesse detto di voler raggiungere il mare, poi si è subito corretta spiegando di doverlo fare per motivi istituzionali, essendo parlamentare in carica.

Ora la sua pratica è passata al Comando generale dove sarà deciso se oltre alla sanzione economica la Curial sarà denunciata, visto che, malgrado la sanzione, ha tirato dritto per la sua strada, compilando l’autocertificazione, raggiungendo quindi il litorale invece di fare dietrofront e tornare a casa.

Eletta nel 2018 col Movimento 5 Stelle la deputata quarantenne, una delle più convinte no vax, fu espulsa una prima volta a pochi mesi dalla sua vittoria in Parlamento per un post pubblicato sul suo profilo Facebook in cui paragonava le vaccinazioni a un “genocidio gratuito”.


Emergenza causata da anni di scellerate politiche sanitarie, altroché #Coronavirus. Il vero pericolo è perdita #democrazia.

Dopo anni di politiche scellerate che hanno portato al collasso la sanità italiana, gli stessi aguzzini della Cosa Pubblica si auto-investono salvatori di quella patria che hanno contribuito a distruggere. Così, con il pretesto dell’emergenza, danno il colpo di grazia alla vera economia di questo Paese, ai diritti dei cittadini e alla nostra già fragile democrazia.

È sconcertante sentir parlare da mesi dell’importanza della salute dei cittadini quelle stesse persone che non hanno fatto altro che smantellare pezzo dopo pezzo la nostra sanità. #Lega#ForzaItalia#Pd sia a livello nazionale che locale non hanno fatto altro che tagliare servizi e posti letto. Che dire di regioni come il Lazio, per esempio, in fase di gestione straordinaria della sanità da ben 13 anni e attualmente commissariato con un buco di 1 miliardo che pagheranno i cittadini? O ancora il Veneto, che dal 2002 al 2019 ha tagliato oltre 360 posti letto ospedalieri pubblici (da 1.114 a 749) in Area Intensiva, pari a un meno 32%, grazie anche al progetto Azienda 0 del neo presidente #Aifa. Stiamo parlando di quasi un posto letto ogni 3 cancellato in questo settore. E, infine, il tanto lodato modello lombardo. Vessato dalle ruberie di Forza Italia prima e della Lega poi, si è trovato a dicembre 2019 ad avere solo 312 posti letto di terapia intensiva attivati con un meno 63% rispetto al 2017, mentre i casi di pazienti ricoverati dal 2013 sono in costante crescita.

Su questo ho già presentato diverse interrogazione al Governo e ai Ministri competenti. Ho chiesto anche di render conto dei conflitti d’interesse dell’Oms e dei cosiddetti esperti a cui stiamo affidando le sorti del nostro Paese.

Ho preteso studi indipendenti che approfondissero alcune correlazioni avanzate da più parti del mondo scientifico come quella tra coronavirus e altre patologie visto che la maggior parte dei decessi presentava almeno una se non più comorbosità. Ho chiesto sia approfondito il legame tra il virus e i #vaccini visto che già oggi esiste uno studio relativo alla stagione influenzale 2017-18 che ha dimostrato come la vaccinazione anti-influenzale aumenti il rischio di essere infettati da coronavirus del 36% e che proprio nelle province di Brescia e Bergamo queste vaccinazioni sono state ampiamente somministrate nei mesi precedenti all’emergenza.

Ho anche domandato a Conte e alla Ministra Pisano che intenzioni avessero in tema di diritto alla #privacy e alla libera informazione ritenendo illegittimo consegnare i dati sensibili degli italiani a chicchessia e concedere a un manipolo di sedicenti esperti, spesso in odor di conflitto d’interessi, il potere di decretare cosa sia vero e cosa no. Ho reclamato che, in un momento di così grande interesse per la salute pubblica, si tenesse fede al principio di precauzione prima di esporre l’intera popolazione al #5G, dopo che autorevoli scienziati indipendenti ne hanno sottolineato a gran voce le criticità e i rischi.

Da settimane ho effettuato più di un accesso agli atti per visionare i dati disaggregati di questa emergenza, chiedendo al Governo che sia fatta un’indagine epidemiologica degna di questo nome che ancora manca così da capire il motivo reale per cui è stata sospesa, o per meglio dire, soppressa la nostra Democrazia.

Da mesi siamo costretti in casa, senza alcuna considerazione per i danni che una simile imposizione ha e avrà sul benessere, fisico e mentale, di anziani, adulti e bambini. Chi pagherà le conseguenze di queste scelte? Gli stessi che non stanno pagando i tagli di cui sopra.
“In un clima di cessazione del Diritto e di annullamento di tutte le funzioni parlamentari sto facendo l’unica cosa che ancora c’è concessa: interrogare il Governo su quanto sta succedendo ed essere presente le poche volte in cui i lavori in Aula sono convocati. Per questo mi trovavo a Roma oggi e questo ho dichiarato quando sono stata fermata dalle autorità preposte ai controlli. Autorità che si sono guardate bene dal multarmi ma che non hanno perso tempo a divulgare i miei dati sensibili alla stampa. Un fatto gravissimo che non mancherò di denunciare a chi di dovere.

La Verità non si può multare.


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