Rucco replica a Dotto con gaffe: “dirigente De Pace sollevò caso AMCPS”. Vero ma… fu trasferito. In video Rucco, Colombara e Rolando

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Abbiamo raccontato il 2 dicembre (“Le carte delle accuse di Dotto a Rucco. Gli amici a Berlato: “se giunta non profuma esca prima di essere cacciato: ne conserverebbe l’odore!”) i fatti, gli antefatti e i contorni dela vicenda dello scontro tra Isabella Dotto, ex assessore alla legalità e alla trasparenza, rimossa, lei dice, perché il sindaco di Vicenza Francesco Rucco e la sua Giunta non avrebbero gradito le sue mosse arrivate fino a dover presentare, da sola, due esposti alla Procura vicentina (non sappiamo perché l’altra stampa parla di tre…) proprio per sottoporle l’esame di fatti di cui avrebbe documentato la possibile illiceità e, quindi, il suo obbligo legale a denunciarli.

I condizionali sono giornalisticamente d’obbligo ma chi ha letto il nostro articolo forse ora tende ad eliminarli perché, unici fra tanti rumoreggianti, abbiamo anche allegato documenti che parlano da soli e che qui riportiamo (altri ne abbiamo) per comodità dei lettori prima di parlare del sindaco, anzi di far parlare direttamente Rucco nel suo intervento al consiglio comunale:

Primo documento che abbiamo chiamato Relazione riservata di Isabella Dotto alla Giunta sul “debito” Amcps e che è stato protocollato, consegnato e illustrato in giunta con questo oggetto “AIM-Valore Città-AMCPS”. Patrimonio residenziale pubblico (ERP) relazioni aziendali e note di criticità gestionale“: clicca qui per scaricarlo

Secondo documento che abbiamo denominato Esposto sul caso Amcps presentato alla sezione di Polizia giudiziaria della Procura della repubblica di Vicenza il 27 febbraio 2019, ben 25 giorni dopo la comunicazione a sindaco e giunta per assolvere agli eventuali obblighi di legge, che secondo Dotto ne derivavano: clicca qui per scaricarlo.

Ebbene ieri, 3 dicembre, Francesco Rucco ha, finalmente, rotto il suo silenzio preoccupante, hanno sottolineato le opposizioni, per rispondere alle domande di attualità pressanti che gli sono arrivate dai consiglieri comunali di centro sinistra a fronte delle dichiarazioni di solidarietà della Lista Rucco, della Lega provinciale e di Forza Italia provinciale a cui Fratelli d’Italia, il partito di Dotto, non si è, ovviamente, associata sia pure con un quasi smarcamento dalla questione del suo consigliere Naclerio, tornato vicino a Rucco dopo la sua nomina a consigliere delegato ad alcuni aspetti della sicurezza con tanto di scrivania chiesta presso il comando dei vigili urbani…

Rucco ha parlato, l’ha buttata sulla offesa che sarebbe stata fatta ai dipendenti, ha accettato da sindaco, ha detto, il chiarimento di Dotto che ha precisato che quando parlava di corruzione non si riferiva solo a Vicenza ma a tutta l’Italia, eppure ha, comunque, ribadito che personalmente querelerà l’ex assessore…

Per cosa non l’ha detto. Per aver, forse, reso pubblico Dotto quanto ha documentato nella relazione alla giunta sorda da quel lato? Per emulare se stesso per altre querele fatte o minacciate a chi ha osato “scudisciarlo” su FB? O per non essere da meno del suo comunicatore in campagna elettorale che, appena ingaggiato a suon di centinaia di migliaia di euro per occuparsi di comunicazione in Provincia, Aim e Viacque, pur non essendo neanche iscritto all’Ordine dei Giornalisti ha debuttato querelando un giornalista? Se mi chiedete chi, dovrei rispondervi se non il migliore, il più libero…

Bene, anzi no, perché, dopo aver ammesso, ahi ahi, che dopo l’iniziale ostracismo la Giunta avrebbe approvato quanto fatto dall’ex assessore, il sindaco ha, poi,… esagerato  quando ha detto che il tutto era partito dalla solerte, lunga e incompresa, aggiungiamo noi, attività del dirigente al patrimonio che aveva da tempo e doverosamente segnalato le inadempienze dell’AMCPS (per giunta risalenti alle epoche H?llweck e Variati).

Francesco Rucco ha parlato troppo perché parlando di Ruggero De Pace, proprio il dirigente assegnato a Isabella Dotto e che da anni in quel ruolo lamentava, inascoltato, quanto poi Dotto ha denunciato, ha omesso di dire ai consiglieri in aula che lo stesso dirigente, poco dopo, è stato tolto all’allora assessore e trasferito in un altro settore… Un caso? Non lo ha detto…

Nota di colore ma anche no: a Colombara che evidenziava come la polemica contro la Dotto fosse l’ennesima evidenza delle faide interne alla maggioranza, che le tamponerebbe cacciando assessori non signorsì e nominando assessori e consiglieri delegati bramosi di galloni, e anche il segno di una spaccatura con FdI, hanno provato a replicare, anche se bloccati per regolamento dal presidente Valerio Sorrentino, i consiglieri Roberto D’Amore e, soprattutto, Andrea Berengo ma non abbiamo notato in quella fase un particolare attivismo di Nicolò Naclerio, forse preoccupato per la sicurezza… in aula.

Di seguito pubblichiamo, quindi, gli interventi integrali del sindaco Rucco e le repliche dei consiglieri comunali Raffaele Colombara e Giovanni Rolando, che poi hanno anche formato con i colleghi di opposizione la parola TRASPARENZA, in omaggio alla Dotto e di richiamo a Rucco.

Come? Tenendo ognuno in alto un cartello con su scritta ognuna delle lettere che compongono quella parola che è sempre più ignota a Palazzo Trissino da tre sindaci in qua… con l’ultimo che è convinto di ripristinarla, a mò della vecchia destra autoritaria, anche quando apparentemente bonaria, tappando la bocca a botta di ritorsioni contro chi non si inchina.

Una volta si usava anche l’olio di ricino, ora sono più di moda le querele.