Riforma degli ammortizzatori sociali, Roberto Boschetto (Confartigianato Imprese Veneto): vada di pari passo con quella per le politiche attive

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“Le riforme? Decisiva, per il mercato del lavoro, sarà quella degli ammortizzatori sociali che però dovrà andare di pari passo con quella prevista per le politiche attive”. Ad affermarlo Roberto Boschetto Presidente di Confartigianato Imprese Veneto che precisa: “per chiarezza, e per i non addetti ai lavori, va ricordato che si tratta di due provvedimenti attesi da quasi vent’anni. Oggi, riguardo agli ammortizzatori sociali, accanto a quelli previsti per le imprese industriali, Cassa Integrazione Straordinaria CGIS e Ordinaria CIGO, per le quali le stesse imprese versano un contributo, per tutte le altre imprese viene impiegata la Cassa Integrazione in Deroga, provvedimento di tipo regionale che, in caso di crisi copre le aziende senza ammortizzatore grazie ad interventi statali trasferiti alle Regioni. In tema di ammortizzatori il sitema artigiano ha anticipato i tempi, grazie alla previsione della Legge Fornero che conteneva la previsione per le parti sociali di costituire propri fondi di solidarietà bilaterale, costituendo FSBA Fondo di solidarietà Bilaterale dell’artigianato. Sistema di tutela universale per tutte le imprese (anche quelle con un solo dipendente) e i lavoratori dei settori artigiani”.

Per quanto riguarda le politiche attive invece, la legge Biagi ha introdotto numerosi interventi di flessibilizzazione del mercato del lavoro rimasti però privi del previsto intervento compensativo di politiche attive per realizzare quella che in termine tecnico si chiama Flexsicurty.

Ora la pandemia, che ha prodotto effetti enormi anche nel mercato del lavoro, ha reso evidente una volta di più, da un lato la necessità di completare la riforma degli ammortizzatori sociali, dall’altro quella di introdurre anche nel nostro sistema normativo degli strumenti che, esauriti i periodi di tutela, possano prendere in carico le persone disoccupate per riportarle prima possibile all’interno del mercato del lavoro, principalmente con interventi formativi e di orientamento ma anche con incentivi e altre misure (tirocinii di inserimento o re-inserimento, apprendistato per la ri-occupazione e da ultimo anche con il contratto di re-inserimento).

“In questo quadro –afferma Boschetto– non possono che essere valutati con favore da un lato la proposta del Ministro del Lavoro Orlando di presentare una proposta di legge di riforma degli ammortizzatori sociali che valorizzi e mantenga l’impianto del Fondo di Solidarietà Bilaterale nonché la promessa di lavorare ad un pacchetto di politiche attive, dall’altro quella dell’Assessore Donazzan di riproporre, rifinanziadola, la misura dell’Assegno per il lavoro. Quest’ultimo è un intervento a favore dei lavoratori che hanno più di 30 anni, sono le parole dell’Assessore, che con formazione dedicata potranno essere assunti in un determinato posto di lavoro”.

La misura  richiede la volontà del lavoratore disoccupato a rimettersi in gioco e quella dell’azienda ad assumere, anche se fuori dello spettro di età che l’impresa stessa aveva in mente. La misura infatti vale per lavoratori che hanno più di 30 anni e che siano disoccupati da almeno 120 gg.

“La Confartigianato Imprese Veneto –conclude-, lavorando da tempo a misure di politiche per il lavoro, considera questi interventi come utili al sistema in un quadro di collaborazione con le istituzioni e con tutte le altre parti sociali. Le politiche del lavoro infatti non funzionano se non in un quadro di rete e di reciproca collaborazione. E quello di concorrere alla creazione di una rete per il lavoro è uno degli obiettivi della nostra Federazione, soprattutto in questo momento dove il problema principale per molte imprese è la ricerca di personale”.