Riapertura al traffico di Corso Fogazzaro, la proposta di Asproso per il rilancio del centro storico

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Corso Fogazzaro a Vicenza
Corso Fogazzaro a Vicenza

Entro la fine dell’anno – scrive Ciro Asproso, consigliere comunale di Coalizione Civica – è molto probabile che uno o più esercizi commerciali del Centro storico saranno costretti ad abbassare le saracinesche, e non sarà certo la soppressione della ZTL che potrà salvarli da una fine già scritta.

I primi a saperlo sono proprio i delegati cittadini di Confcommercio che ieri hanno avallato – sia pur tra molti dubbi – la riapertura al traffico di Corso Fogazzaro. Infatti, uno Studio (su 40 Comuni italiani di medie dimensioni) commissionato nel 2017 da Confcommercio nazionale, ha dimostrato la sostanziale inutilità delle politiche pro-auto. Nei Centri storici crescono solo i negozi di informatica e telefonia, ma oltre alle dinamiche demografiche, al calo generalizzato dei consumi, alla concorrenza sempre più marcata del commercio On-line, il vero problema sono i Canoni d’affitto che in Centro risultano molto più elevati che altrove.

Tant’è che tra le prime richieste dei rappresentanti di categoria non troviamo perorazioni a favore della libera circolazione, ma l’introduzione di agevolazioni fiscali e un accordo con i proprietari immobiliari per una revisione delle formule contrattuali e la progressiva riduzione delle locazioni.

Per altro, con la guerra commerciale messa in atto dai colossi della grande e media distribuzione è inevitabile che il piccolo negoziante, che oltretutto non ha saputo rinnovarsi, sia destinato a soccombere.

Servirebbe una strategia di rilancio del Centro storico: politiche pubbliche a favore dell’edilizia residenziale, agevolazioni per giovani e famiglie, sconti fiscali per gli operatori economici, iniziative per entrare nel circuito delle città d’arte. Ma in questa città latitano le idee, le risorse e persino la buona volontà; neppure il tanto atteso Master Plan urbanistico è ancora giunto all’attenzione del Consiglio comunale. Molto più facile riportare indietro le lancette della storia e illudersi che le automobili sfreccianti siano meglio di pedoni e ciclisti.

E chissenefrega, se poi il Veneto finisce nella morsa dell’inquinamento e gli Euro 4 rimangono in garage per lo sforamento del PM 10.