Recovery Fund, Valean: “150 miliardi per rete transeuropea di trasporto”

169
Rete transeuropea di trasporto
Rete transeuropea di trasporto

“La Commissione europea stima che i costi per il completamento della rete centrale Ten-T (rete transeuropea di trasporto) in Italia ammontino a oltre 150 miliardi di euro. La Commissione confida nel fatto che i diversi strumenti specificati nella sua proposta relativa a un bilancio dell’Ue per il periodo 2021-2027, integrati dallo strumento Next Generation Eu – il Recovery Fund – sosterranno il completamento della rete Ten-T. Il Meccanismo per collegare l’Europa (Mce), il programma InvestEu (sezione ‘infrastrutture sostenibili’) e i fondi per la politica di coesione saranno di supporto all’intento della Commissione di sostenere progetti di interesse comune per il completamento della rete Ten-T e di integrare le misure adottate dagli Stati membri, i quali sono responsabili di pianificare e decidere in merito agli investimenti infrastrutturali. In tale contesto, nell’ambito del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr), l’Italia continuerà a beneficiare di un sostegno specifico per lo sviluppo delle infrastrutture di trasporto in alcune Regioni dell’Italia meridionale (tra cui Calabria, Basilicata e Puglia), allo scopo di contribuire a ridurre le disparità di sviluppo infrastrutturale nelle diverse Regioni”.

Lo scrive Adina Valean, commissario europeo per i Trasporti, rispondendo a un’interrogazione di Vincenzo Sofo, eurodeputato della Lega. “Il bilancio del programma Next Generation Eu servirà inoltre a stimolare gli investimenti per il completamento della rete Ten-T, concentrandosi su investimenti e riforme a favore di trasporti e mobilità sostenibili. In conclusione, queste misure saranno accompagnate dalla revisione in corso degli orientamenti Ten-T, che dovrebbe apportare un miglioramento dell’infrastruttura grazie a requisiti tecnici aggiornati e una pianificazione leggermente rivista della rete, ad esempio – conclude Valean – tramite interventi per una maggiore connettività in alcune regioni periferiche”.

Fonte: Public Policy