Ravanelli: “divergenze su modalità di espansione, lascio Ieg”. Ipotesi su debito in più, dubbi di Mauro e certezza di Borsa: -6.19%

197
Ugo Ravanelli e Lorenzo Cagnoni nel giorno della quotazione in Borsa di Ieg
Ugo Ravanelli e Lorenzo Cagnoni nel giorno della quotazione in Borsa di Ieg

È presto per avere le idee chiare sul perché delle dimissioni di Ugo Ravanelli da Ad di Ieg (l’insieme di Fiera di Vicenza e di RiminiFiera che di fatto ha assorbito l’ente posseduto in parti uguali dal comune, provincia e Camera di Commercio di Vicenza) ma qualche reazione a caldo potrebbe aiutare a orientarsi.

Intanto l’ex braccio destro di Lorenzo Cagnoni, anche lui dato in uscita, ha dichiarato a Il Resto del Carlino qualcosa in più di quanto riportato nella nota ufficiale: “Ho lasciato Italian Exhibition Group perché c’erano una serie di obiettivi che sono stati raggiunti e, quando si lascia una società, è sempre meglio farlo quando le cose vanno ben… Allargare Ieg ad altri quartieri fieristici è assolutamente necessario, e dentro la società ci sono le competenze per riuscirci…le divergenze sono nelle modalità con cui realizzare questo progetto”.

Al 30 giugno 2019, c’è da ricordare, la situazione finanziaria netta monetaria di Italian Exhibion Group, sulla carta positiva per 66,5 milioni, non teneva conto del maggior debito di circa 32 milioni a seguito di IFRS 16, il nuovo criterio di bilancio che riporta ad oggi alcuni debiti prima differiti, di debiti finanziari per eventuali future put option pari a 15,8 milioni e di strumenti finanziari derivati per 5,9 milioni (provenienti dalla ex Fiera di Vicenza).

Questo indebitamento ulteriore per ben 53.7 milioni che abbatte la posizione netta positiva di 66,5 milioni – è il commento di un analista, “in base ai pochi dati noti” precisa – oltre a qualche credito, di conseguenza, sopravvalutato per esigenze di quadratura di bilancio, potrebbe aver contribuito al passo indietro di Ravanelli. Ma questa è al momento una pura illazione.

A Rimini, intanto, una delle prime dichiarazioni nette e articolate, come riporta RiminiToday, è quella di Gennaro Mauro, il consigliere comunale capogruppo Movimento Nazionale per la Sovranità di fatto federato con Fratelli d’Italia.

La riportiamo integralmente perché al suo interno sono probabilmente racchiuse, se non le motivazioni, molte della questioni ad oggi impreviste che hanno generato la decisione di Ravanelli, tra l’altro maturata a Borsa aperta e, quindi, forse, non totalmente ben gestita vista la conseguente decisione di sospendere, sia pure provvisoriamente, le negoziazioni del titolo Ieg che, una volta riprese, hanno registrato una immaginabile perdita del 6.19% a 3,94 euro, comunque ancora al di sopra della prima collocazione a 3.70 euro circa.

“Le dimissioni di Ugo Ravanelli – ha detto Gennaro Mauro – sono una tempesta a ciel sereno – ha commentato il  . – Dopo la brillante operazione di quotazione in borsa di IEG e le ottime performance della società… non ci saremo aspettati le dimissioni con effetto immediato dell’amministratore delegato Ugo Ravanelli”.

“Non è la prima volta – ha aggiunto Mauro – che Ravanelli abbandona gli incarichi in IEG, appare chiaro che è la conseguenza dei forti contrasti che perdurano all’interno del management di IEG e probabilmente strettamente legati alla prossima fuoriuscita del presidente Lorenzo Cagnoni della compagine aziendale e alla lotta per la sua successione”.

“Ravanelli – ha commentato il consigliere comunale capogruppo del Movimento Nazionale per la Sovranità – ha dimostrato di essere un ottimo Amministratore Delegato, i risultati sono sotto gli occhi di tutti, la sua perdita può gettare ombre sul futuro di IEG, in vista anche degli importanti investimenti che la società si sta accingendo a fare. Non ci si improvvisa a fare i manager in un comparto come quello fieristico congressuale, e sia chiaro a tutti che sono finiti per sempre i tempi di un cui la società fieristica dava sfogo agli appetiti di esponenti politici riminesi”.

“Ci chiediamo – ha concluso Mauro – chi ha frapposto ostacoli all’ottimo lavoro di Ravanelli, che lo ha indotto dichiarare  che non esistono più i presupposti per svolgere il ruolo di amministratore delegato, ma soprattutto quale è stato il ruolo esercitato in questa vicenda dal sindaco Gnassi quale maggiore azionista della società. Nei prossimi giorni chiameremo Gnassi e l’amministratore unico di Rimini Congressi a dare spiegazioni dell’accaduto in Consiglio Comunale e sopratutto di declinare le prospettive di sviluppo della società anche in relazione di possibili alleanze con altri comparti fieristici italiani e stranieri”.