Processo BPVi, prima di Natale sentenza su Zonin e crac banca? Intanto Lionetti (ex risk management): “liquidità era drammatica”

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Lionetti al processo BPVi
Lionetti al processo BPVi

È stata l’ultima udienza prima della pausa estiva quella di oggi 21 luglio in tribunale a Borgo Berga per il processo BPVi. Il procedimento giudiziario contro l’ex presidente Gianni Zonin, Zigliotto, Giustini, Piazzetta, Marin e Pellegrini oltre contro la banca stessa in Lca come responsabile amministrativa, riprenderà il 10 settembre e, nonostante l’interruzione forzata per l’emergenza Coronavirus, sta viaggiando spedito verso la conclusione del primo grado di giudizio.

Secondo alcuni addetti ai lavori l’attesa sentenza per il processo BPVi potrebbe arrivare già prima di Natale: per Zonin & c. ci sarà un regalo da scartare o troverà il carbone sotto l’albero? Oggi tra l’altro si è registrata una delle sue poche assenze, lui che è sempre in prima fila a guardare negli occhi i testimoni; e in aula non c’era neppure il suo avvocato Ambrosetti sostituito dalla collega Puccetti.

A deporre è arrivato, chiamato dall’avvocato Bertolini della difesa Piazzetta, Fabiano Lionetti del risk management, il quale poi prese il posto proprio di Piazzetta alla divisione finanza: “lavoravo già per la banca su diversi progetti e da febbraio 2010 sono entrato in BPVi, fino al 2011 ero anche responsabile della tesoreria e nel comitato finanza sono rimasto fino al 2017. Quando è stata ceduta a Intesa sono rimasto solo 6 mesi“.

“La divisione finanza – ha precisato – non si occupava di credito, eravamo sempre a cortissimo di liquidità e non abbiamo mai finanziato altri istituti bancari perché non avevamo ‘cuscinetti’ sufficienti”. Quindi gli viene sottoposta una mail spedita ai dirigenti da Sorato il 17 novembre 2011: “La situazione liquidità – prosegue Lionetti – era a dir poco drammatica, la banca era troppo sbilancata sugli impieghi e all’epoca c’era anche la crisi dei mercati”.

“Il comitato finanza era un organo consultivo – aggiunge – del quale faceva parte anche il dg Sorato e altri dirigenti, ma non ho mai sentito parlare dell’argomento capitale nelle riunioni”. Poi davanti alla presidente del collegio Deborah De Stefano e alle giudici a latere Elena Garbo e Camilla Amedoro ha parlato dei controlli interni e dei fondi d’investimento: “c’era una delibera del cda sull’investimento nei fondi e un report periodico: ad esempio quelli di Azimut erano fondi liquidi che hanno dato rendimenti interessanti, in alcuni periodi anche 600 milioni di euro, ma non so se avevano azioni della banca. Non sono mai state segnalate anomalie“.

Dopo Lionetti è passato per una fugace deposizione al processo BPVi l’ex responsabile del trading, arrivato nel 2008 alla Popolare di Vicenza, Carlo Goi, che è stato anche l’ultimo di questa prima serie di testimoni chiamati dalle difese degli imputati ma che che finora non hanno raccontato granché, a parte l’intraprendente deposizione del milanese Marcello Paoli, l’ex pubblicitario che ha descritto il ruolo da dominus di Zonin, anche con quell’invito a non comprare la villa a Cortina…


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