Processo BPVi: messa in condizione di non riprendere in maniera corretta le udienze, da oggi ViPiù sospende i video per i 118.000 soci azzerati

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l tavolino per la telecamera senza la possibilità di riprendere i documenti sullo schermo
l tavolino per la telecamera senza la possibilità di riprendere i documenti sullo schermo

Essendo autorizzati dal tribunale con decreto del precedente presidente del collegio giudicante, il dr. Lorenzo Miazzi, poi astenutosi dal procedimento per fatti non totalmente (ig)noti, a riprendere e registrare tutte le udienza del processo BPVi, avevamo chiesto da tempo e ripetuto esplicitamente in questa fase di avere una postazione per la telecamera e, in subordine, per il nostro posto da "operatore" addetto alla gestione della stessa (da giornalista ci basta anche stare in piedi) “in posizione frontale rispetto allo schermo, per rendente visibili i documenti presentati al tribunale anche al pubblico che via web è stato ed è di certo ben più numeroso di quello ammissibile in aula e di fatto totalmente assente…".

Questo dopo che ieri avevamo trovato sotto e dietro lo schermo una sorta di carrello porta documenti sul quale, cercando di evitare per il campo di ripresa dell'obiettivo le sue grate, e dietro il quale, per lungo tempo, ci eravamo appollaiati (W il rispetto per la dignità degli operatori dell'informazione trasparente!) nella fase degli interrogatori dei testimoni di accusa rinunciando, poi, durante la fase riservata alle difese, alla fatica improba e parzialmente inefficace vista l'impossibilità di riprendere lo schermo su cui venivano frequentemente proiettati documenti significativi alla cui descrizione si dedicavano accusa, difese e legali di parti ciili, pubbliche e private.

Oggi, finalmente, un tavolino ci è stato fatto trovare ma sempre sotto lo schermo (in passato la giustificazione era il non voler la stampa fra imputati, avvocati e pm ma oggi questa situazione di confusione logistica non c'è più) a protezione della... "visibilità" dei documenti proiettati.

Visto che un avvocato, ci pare quello della BPVi in Lca, aveva appoggiato sul posto a lui riservato borsa e soprabito preferendo o dovendo sistemarsi sulle sedie per il pubblico (forse per ascoltare meglio il pessimo audio dell'aula o per potersi collegare alla linea, altra impresa titanica in un tribunale che dovrebbe essere curato con più attenzione reale per la sua fruibilità adeguata ai tempi) tenendo occupata la sua postazione, dopo averglielo chiesto, abbiamo appoggiato lì la nostra telecamera, perché a parte le spalle di un altro legale che le si paravano davanti, potesse registrare non solo la voce del pm Luigi Salvadori, che oggi ha ripreso la fase delle requisitorie, ma anche le immagini sullo schermo.

Ma, passato poco tempo, la presidente del collegio, dr.ssa Deborah De Stefano, che già in passato ci aveva negato la possibilità di lasciare che la telecamera di VicenzaPiù, in nostra assenza, riprendesse, durante le p4ime limitazioni Covid, le fondamentali deposizioni degli imputati (si lamentò del fatto lo stesso imputato Giuseppe Zigliotto che preferiva esporre le sue ragioni un pubblico più vasto dei presenti in aula) ci ha, sia pure rivolgendosi a noi in modo impersonale (pubblicheremo ideo più tardi, come lascito della serie...), intimato di spostarci dalla postazione lasciata libera dal legale, che, poi, rispettoso, giustamente, della corte, si è affrettato, con la coda fra le gambe?, a rioccuparla, mente prima si "teneva il posto" come si fa sul treno per un amico in ritardo...

A questo punto sospendiamo le registrazioni prendendo atto, che diversamente da quanto ci auguravamo ieri, il tribunale, questa è la nostra valutazione, reputa evidentemente secondaria "l’importanza del corretto e migliore svolgimento del nostro lavoro di pubblica informazione, che consente a migliaia e decine di migliaia di utenti, la grandissima parte dei quali parti civili nel processo, una conoscenza dello svolgimento del procedimento senza la mediazione delle sintesi scritte...".

Non lamentatevi con noi se non ci saranno più i video, ma seguiremo le udienze in maniera classica anche quelle attuali, ovviamente noiose e necessariamente ripetitive in quanto riassuntive dei lungo dibattimento, ve le racconteremo senza i suggerimenti di alcuno (pm e legali, di qualunque parte) ma avremmo preferito che le vedeste e le valutaste voi.

Non ci è stato reso ulteriormente possibile.

Peccato (orse anche per la visibilità degli attori del processo BPVi in tutti i vari loro ruoli, ma peccato soprattutto per i 118.000 soci azzerati anche se una certa corresponsabilità nei comportamenti a scarsa tutela del racconto del processo BPVi c'è nell'assenza, fin dall'inizio, non solo loro ma anche delle associazioni dei risparmiatori, che dicono di tutelarli, e dei legati pagati per le loro costituzioni di parte civile, che, purtroppo, anche in caso di condanna, non porteranno ad alcun esito per i danneggiati per evidente incapienza degli, attuali, imputati.

VicenzaPiu.com, ora ViPiù.it, è stato l'unico mezzo locale, ricordiamolo, a denunciare, a sue... spese anche nelle aule del tribunale, fin dal 2010 le stranezze di via Btg. Framarin maturando una lunga militanza "sul pezzo" per la quale, probabilmente, l'attuale Commissione di Inchiesta sul sistema Bancario e Finanziario ci ha chiesto ufficialmente "un contributo scritto" nell'ambito "di un'attività di approfondimento in merito alle più recenti vicende relative alle banche popolari venete, orientativamente a far data dall'inizio della legislatura in corso...".

Tutto il nostro lavoro giornalistico, lontano dai cosiddetti mainstream locali, prima e dopo  l'annunciato (da noi) flop della banca (e non solo di questa) è stato fatto per spirito di servizio verso i 118.000 soci poi azzerati dalla gestione della BPVi di cui rendono, molto parzialmente, conto solo sei imputati , inclusa la stessa banca in Lca (l'ex Ad e dg Sorato è stralciato) mentre il procedimento possibile per bancarotta è stato parcheggiato in attesa che si pronunci il neo gip Matteo Mantovani, che lo ha rinviato a marzo e che ben conosciamo per la nostra condanna (con "un effetto raggelante e intimidatorio sull’intera categoria dei giornalisti, come ha scritto Ossigeno per l'Informazione) in primo grado da lui inflittaci per fatti connessi alla vita della banca (la Fondazione Roi) su denuncia proprio dei due principali residui imputati, Zonin e Zigliotto.

Mentre sono assenti tra gli imputati (per giunta per reati che, se provati, oseremmo definire marginali) così tanti altri consiglieri di amministrazione, sindaci e revisori da farci quasi prendere le parti di Zonin & c., che, magari con una condanna minimale e nel tempo prescrivibili, il sistema additerà come unici responsabili di una crac epocale di cui dovrebbero risponder anche se non soprattutto gli organi di controllo, qui addirittura presenti come parti civili, da oggi continueremo a fare i cronisti perché ad essere licenziata è la nostra telecamera.

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