Processo BPVi, l’ex manager Antonio Villa “incastra Zonin”: mi dimisi nel 2013 per non fare baciate, fui “pignorato”, avvisai il cda con una Pec

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Nella dodicesima udienza (qui tutte) del processo BPVi di ieri, 16 luglio, i pm Luigi Salvadori e Gianni Pipeschi hanno messo a segno una serie di “colpi” per individuare responsabilità nel sistema delle baciate, uno dei cancri se non “il cancro” della gestione della BPVi, che non fossero ascrivibili solo ai massimi vertici dirigenziali (Sorato, Giustini & c.) ma anche al cda e al suo presidente ventennale Gianni Zonin.

Dopo la testimonianza mattutina di Maurizio Dalla Grana, da sempre una spina nel fianco dell’imprenditore vitivinicolo in pensione e dei suoi cda, dopo quella, divisa tra mattina e pomeriggio, di Gianluca Girardi, responsabile della Direzione Regionale Lombardia Liguria Piemonte, più articolata ma con richiami anch’essa, specialmente nel pomeriggio, a decisioni del cda su una serie di “clienti” c’è stata la netta affermazione anch’essa pomeridiana (“la mia posizione era nota a Zonin perché a deliberare era il cda“) di Sandro Bufacchi (14 milioni di baciate con 50 milioni di affidamenti per l’imprenditore di Tivoli, Roma, attivo nel settore delle auto Mercedes prima e poi con attività immobiliari e di gestione di Npl).

Ma soprattutto, a completare il pomeriggio di fuoco, a cui Zonin era assente insolitamente (volutamente per evitare domande, ipotizzava qualcuno dei presenti), è arrivata la deposizione di Antonio Villa a “incastrare Zonin” e il cda: “mi dimisi a metà 2013 per non fare baciate, fui “pignorato”, avvisai il presidente e il cda con una Pec…“.

Qui il video, a seguire quelli degli altri 3 testi.

N.B. Proponiamo i video integrali in esclusiva del processo BPVi dall’udienza del 13 giugno su questo mezzo, sul nostro canale YouTube e sul canale streaming VicenzaPiu.tv e LaPiu.Tv (qui il nostro palinsesto) visibili su Pc e tramite l’omonima App disponibile gratuitamente per l’ambiente iOs e Android.