Processo BpVi, condanne a Zonin, Giustini, Piazzetta e Marin. I commenti dei politici Rucco, Covolo, Zanettin, Maniero, Moretti e Ciambetti

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Processo BPVi: Gianni Zonin con l'avv. Ambrosetti in udienza (foto di archivio)
Gianni Zonin con l'avv. Ambrosetti in udienza al processo BPVi (foto di archivio)

Ieri è arrivata la sentenza di primo grado sul crac della Banca Popolare di Vicenza che vedeva imputati l’ex presidente Giovanni Zonin e altri 5 ex membri del cda. ViPiu, dopo aver sentito i rappresentanti di diverse associazioni di risparmiatori, ha voluto raccogliere i commenti di alcuni esponenti politici veneti.

Rucco, presidente della Provincia
Rucco, sindaco e presidente Provincia di Vicenza

Francesco Rucco sindaco e presidente provincia Vicenza 

“Da uomo di legge non commento la sentenza, ma la rispetto, è frutto di un grande lavoro dei magistrati. Ci tengo a sottolineare il comportamento della città e della provincia rispetto a tante persone e aziende danneggiate: non c’è stato mai un momento di tensione vera, va dato atto che Vicenza ha dato un esempio di civiltà, non capita dappertutto secondo me”.

Silvia Covolo deputata e amministratore locale vicentina della Lega
Silvia Covolo deputata e amministratore locale vicentina della Lega

Silvia Covolo, amministratrice locale vicentina e deputata della Lega

“Siamo oddisfatti per il lavoro della magistratura, hanno accertato che ci sono stati dei reati, la condanna è la giusta punizione per chi ha fatto soffrire tante persone. La magistratura ha fatto un buon lavoro, riuscendo ad imbastire un processo molto difficile in tempo di Covid. Ora la commissione parlamentare d’inchiesta sulle banche dovrà andare avanti e in sede civile ci sarà da riscuotere i danni”.

Pierantonio Zanettin commissione Giustizia
Pierantonio Zanettin commissione Giustizia

Pierantonio Zanettin, capogruppo di Forza Italia in commissione Giustizia alla Camera, unico membro vicentino della commissione parlamentare d’inchiesta sulle banche

“Le sentenze tendo a non commentarle nel merito, ma è molto importante per l’intera comunità vicentina nel suo insieme: istituzioni, tribunale, procuratore, avvocati, associazionismo, che si sia arrivati a una sentenza in tempo utile senza prescrizione. Da avvocato mi sorprende la parte che riguarda le provvisionali e le confische, sono molto alte, sul piano morale e simbolico se non altro questa sentenza rappresenta un successo per i piccoli risparmiatori, speriamo che il ristoro sia tangibile. La commissione parlamentare d’inchiesta va avanti ricevendo in audizione liquidatori di Veneto Banca martedì 23 e poi martedì 30 i liquidatori di BpVi, è un primo passo per l’accertamento della verità, poi ci sarà l’appello e la sentenza definitiva, ma mentre a Treviso il pm ci ha detto che probabilmente non si concluderà nemmeno il primo grado, a Vicenza non è stato così e c’è ancora la possibilità che la prescrizione non maturi, dipende dall’impegno della corte d’appello e Cassazione, ma sottolineo: la prescrizione non è inevitabile”.

Alvise Maniero ex M5S

Alvise Maniero, deputato veneziano, ex M5S, membro commissione parlamentare d’inchiesta sulle banche

“Le sentenze non le commento, ne prendo atto, bene che perlomeno sia stato condannato Zonin, anche se non sono un avvocato temo ci possa essere il rischio prescrizione, bene sia stato riconosciuto l’ostacolo alla vigilanza, ma l’anno scorso era stata annullata la multa a Consob per mancata vigilanza sulle banche non solo venete, è un capitolo doloroso che non si è risolto, inutile negarlo. Con Monte Paschi Consob ci ha impiegato 7 anni per capire che i titoli di Stato erano in realtà derivati e quindi falsati, nonostante dichiarazioni di tantissime altre istituzioni, italiane ed europee, invece Consob continuava ad approvare bilanci. Eppure le multe sono state rimosse. Mi spiace di non vedere avanzare riforme che proponevamo come la separazione tra banche di risparmio e commerciali. Poi ci sono riforme che andavano a vantaggio dei risparmiatori come la ponderazione del rischio dei titoli di Stato, EDIS, fondo di garanzia interbancario che tutela depositi fino a 100 mila euro. Sono state tolte molte tutele e a livello europeo si procede verso quella strada che però penalizza risparmiatori e sistema bancario italiano. Soprattutto noi espulsi dal Movimento insistevamo su queste cose. Tornando alla sentenza BpVi, le cifre del sequestro sono molto ridotte rispetto a quanto perso e il miliardo e mezzo messo a disposizione tre anni fa,  on il FIR, riguardavano a dicembre dell’1% delle domande accolte, del 30% che si sperava. Il quadro è piuttosto desolante, tra burocrazia e indifferenza politica. Ricordo con dolore più che con imbarazzo quando al palazzetto dello sport di Vicenza con Salvini e Di Maio di fronte ai risparmiatori promettevamo i ristori. Il collega Raduzzi segue la cosa con me ed è autore di un emendamento che aumentava la quota, ma tutto è praticamente fermo per colpa della burocrazia. Bene fare giustizia, ma bisogna anche riparare il danno e lì siamo messi male. La sensazione è che la commissione tecnica sia troppo prudente nelle erogazioni, sarebbe ingiusto sbagliare ma è ancora più ingiusto non dare niente. Speriamo nel governo tecnico dei migliori – scherza infine Maniero – tra tecnici si capiscono“.

Roberto Ciambetti (Lega), presidente vicentino del consiglio regionale del Veneto

“Almeno è un riconoscimento che qualcosa nella gestione non ha funzionato, rimango dell’idea che Banca d’Italia doveva vigilare in maniera più precisa”.

 

Alessandra Moretti, eurodeputata vicentina del Partito Democratico

“Le sentenze non si commentano, si rispettano. Penso che che ci sia da esprimere un profondo rispetto per le persone coinvolte e le migliaia di famiglie che hanno perso soldi in questa vicenda”.

 

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