A volte ritornano, un’azienda veneta fa rinascere Postalmarket: “sarà il più grande portale del Made in Italy”

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Negli anni ’70 e ’80 Postalmarket era un’icona per le famiglie. Un catalogo, che arrivava due volte l’anno nella cassetta postale di milioni di persone, quelle che abitavano nei paesi più piccoli. Sembrava un elenco telefonico: settecento pagine di desideri. Dall’intimo ammiccante che ha creato un popolo di fan (sia tra le donne che tra gli adolescenti), alle ultime innovazioni tecnologiche. Il sogno dei prodotti impossibili da raggiungere, quelli che non si trovavano nel negozio sotto casa, che si materializzava con il suono del campanello. Il postino consegnava il pacco di Postalmarket e ogni giorno pareva Natale. Postalmarket gestiva oltre le 45000 spedizioni giorno ancora prima che Amazon e lo stesso internet entrasse nelle nostre case.

Nel 1987 Postalmarket fattura 385 miliardi di lire, le spedizioni sono un milione e 250 mila l’anno, con picchi di 45 mila al giorno. A fare da traino l’abbigliamento femminile: Krizia, Fendi, Biagiotti, Enrico Coveri, Valentino realizzano capi pensati appositamente per Postalmarket. Le attrici nelle copertine sono tra le più note del momento. Per citarne alcune, Ornella Muti, Romina Power, Carla Bruni, Cindy Crawford e Claudia Schiffer.

Nel pieno dell’emergenza Covid, mentre esplodono le vendite ecommerce a livello mondiale, Postamarket trova di nuovo forza per rinascere grazie alla caparbietà di un imprenditore friulano, Stefano Bortolussi, che è riuscito dopo anni ad aggiudicarsi i marchi. A fine maggio Storeden, tech company trevigiana che stando al report di Casaleggio associati detiene il 4% del mercato ecommerce in Italia ha investito in Postalmarket.

“Vogliamo creare il più grande portale del Made in Italy”, spiega in un comunicato il Ceo di Storeden, Francesco D’Avella. “In Postalmarket si potranno trovare Brand affermati, ma anche Brand emergenti, l’importante è che i prodotti siano rigorosamente Made in Italy, la stessa selezione di prodotti la si potrà comprare in Italia, ma in un prossimo futuro anche dall’estero come ad esempio dalla Germania Francia o Spagna, ma anche in altri paesi come America e dall’Asia. Siamo convinti che questa sia una delle storie più belle del mercato innovativo italiano. Il Made in Italy è un brand forte  aggiunge ancora D’Avella – di cui tutti andiamo fieri e per colpa delle imitazioni tutti gli anni il nostro paese perde miliardi di euro. Ben venga un portale che certifica la nostra qualità”.

Storeden è una piattaforma ecommerce nata a Villorba, in provincia di Treviso, che ha rivoluzionato il commercio elettronico: è l’unica a dare la possibilità di realizzare un ecommerce personalizzato in cloud, sincronizzato con i migliori marketplace da Amazon ad Ebay, passando per Facebook e Instagram. Una realtà che si è sviluppata in tutta Italia grazie ad una rete di oltre 190 agenzie web che propongono la piattaforma come soluzione contro la crisi del retail. Le stime di traffico sono imponenti: più di 1.5 milioni di Italiani visitano il loro sistema mensilmente, senza magari neppure saperlo perché vedono sul loro telefonino l’e-shop del loro negozio di fiducia. I negozi virtuali di Storeden sono tra i più visitati in Italia con un market share del 4% secondo il report ecommerce della Casaleggio Associati. Ogni secondo oltre 500 persone navigano all’interno dei codici del suo sistema, guardano prodotti, seguendo aziende e facendo acquisti.

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