Posina, candidopoli e l’intervista a Zanettin: il tricolore per creatività batte la Star and Stripes, da noi i brogli iniziano prima del voto

151
Il vicesindaco di Posina su Striscia la notizia per candidopoli
Il vicesindaco di Posina su Striscia la notizia per candidopoli

Dopo le crescenti rivelazioni di Striscia la notizia (qui l’ultimo aggiornamento:«Io candidato senza firmare nulla”: nuove inquietanti testimonianze a Candidopoli») e dopo una prima interpellanza del deputato vicentino Pierantonio Zanettin, lo scandalo Candidopoli, partito da Posina, ha acquisito una dimensione nazionale. Ne parliamo col parlamentare di Forza Italia.

On. Pierantonio Zanettin
On. Pierantonio Zanettin

In effetti, dopo la discussione a Montecitorio sulla lista fantasma “L’ Altra Italia°, che si era presentata alle ultime elezioni comunali a Posina, Striscia  la Notizia ha raccolto le dichiarazioni di molti dei candidati inseriti in quella lista , che hanno detto di non conoscere Posina, di non aver mai firmato nessuna accettazione di candidatura e di neppure  conoscere  la lista “L’Altra Italia”.

Le loro firme sarebbero state falsificate e della cosa si sta anche occupando la Procura della Repubblica di Vicenza.

Nei giorni successivi però lo scandalo si è allargato.

La stessa trasmissione di Canale  5 ha potuto verificare che la lista “L’Altra Italia”  allo scorse elezioni si era presentata, oltre che a Posina,  in parecchi altri comuni del nord Italia ed anche in  questi casi  era composta in larghissima misura di pugliesi,  originari della provincia di Foggia.

Come i candidati di Posina , anche questi candidati hanno dichiarato, in video interviste trasmesse da Striscia la Notizia, di essere stati messi in lista a loro insaputa Ieri sera è stata la volta dei candidati di un piccolo comune in provincia di Padova Vighizzolo  d’Este. Nei giorni scorsi era toccato a quelli di Aquila d’Arroscia in provincia  di Imperia.

La seconda interpellanza Zanettin su Candidatopoli
La seconda interpellanza Zanettin su Candidatopoli

Lei ha presentato una seconda interpellanza parlamentare al ministro Lamorgese.

Ho chiesto vengano disposti accertamenti in tutta Italia sulla genuinità delle firme delle liste presentate da “L’Altra Italia” alle scorse amministrative.

L’inchiesta di Striscia la Notizia ha evidenziato un inquietante modus operandi, che rischia di alterare il naturale processo democratico in tanti piccoli comuni e che deve essere punito con esemplare severità.

Ma alla fine è riuscito a comprendere le ragioni che hanno indotto la infermiera Maria Galasso di San Paolo di  Civitate,  in provincia di Foggia,  a candidarsi a Posina?

Rimane un mistero. Variati ha escluso trattarsi di un pubblico dipendente interessato a godere della aspettativa retribuita e non colgo quindi un interesse tangibile.

Rimangono anche oscuri i motivi per cui un semi sconosciuto partito di destra, come “L’Altra Italia”, presenta proprie   liste in piccolissimi comuni zeppe di candidati a loro insaputa, con firme false.

Nelle sue trasmissioni serali Striscia la Notizia dice che sta cercando spiegazioni dal segretario nazionale Mino Cartelli, ma che finora non è riuscita ad intervistarlo.

Insomma Posina e le sue “succursali” non saranno Filadelfia e l’Italia non sono gli Usa, ma l’ha portata alla ribalta nazionale un caso in cui il tricolore per creatività batte la Star and Stripes: da noi i brogli iniziano non col voto, ma prima…