Popolare di Bari favorita rispetto alle venete. Bendinelli: cercare i responsabili. Covolo: vigilanza colpevole. VicenzaPiù: rifondare Bankitalia

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Banca Popolare di Bari, la cocca di Banca d'Italia?
Banca Popolare di Bari, la cocca di Banca d'Italia?
Abbiamo più volte scritto in passato della Banca Popolare di Bari soprattutto in relazione a una sorta di trattamento privilegiato che ha sempre ricevuto da Banca d’Italia rispetto, in particolare, a Veneto Banca, e addirittura maggiore, a nostro parere, sulla base di fatti, di quello riservato alla Banca Popolare di Vicenza a parte – scrivevamo ieri – “la, decisiva, differenza che, nonostante una situazione da tempo indubitabilmente peggiore delle due venete, Bari è stata fatta sopravvivere fino ad oggi” quando a salvarla arriverà “l’intervento pubblico di Mediocredito Centrale il cui Ad è quel Bernardo Mattarella, nipote del presidente della Repubblica che, come da noi ricordato, per 7 anni gestì il progetto Banca Nuova per la BPVi di Gianni Zonin.
Abbiamo, quindi, posto una serie di domande a tutti parlamentari veneti di tutti i “colori” e ieri abbiamo pubblicato le prime risposte, quelle dell’avv. vicentino Pierantonio Zanettin, decano con Forza Italia dei parlamentari veneto (“Popolare di Bari, il salvataggio della “cocca” di Bankitalia: Zanettin “becca” le differenze con le venete e… il M5S“).
Oggi. mettiamo a confronto quelle dell’on. veronese Davide Bendinelli, appena passato da Forza Italia di Berlusconi, oppositori del governo Conte 2, a Italia Viva di Renzi, suo sostenitore, e di Silvia Covolo, deputata marosticense della Lega di Salvini agli antipodi del governo giallorosa che qualcuno si ostina a chiamare giallorosso e che Covolo, che nella costituenda commissione d’inchiesta ha dovuto accettare la sostituzione con Bitonci, battezza come giallo fucsia.
Il Governo si spacca sul salvataggio della Banca Popolare di Bari. Crede che potrebbe cadere sulla questione banche?
On. Davide Bendinelli (Italia Viva)
On. Davide Bendinelli (Italia Viva)

Bendinelli. In una maggioranza formata da forze molto distanti fra loro è perfettamente normale il confronto. Avere idee e posizioni diverse su singoli temi non significa far cadere il Governo. Semmai ci sarebbe da discutere sulle modalità con cui si favorisce o meno il confronto fra forze….

On. Silvia Covolo (Lega Nord) nel suo studio professionale
On. Silvia Covolo (Lega Nord) nel suo studio professionale

Covolo. Che la maggioranza vada avanti a suon di compromessi al ribasso, come quello sul Mes, non è una novità. Credo che anche la prova della Banca Popolare di Bari verrà superata, perché finora il Governo ha sempre trovato la quadra su ogni questione, sia pure in extremis e sia pure in modo del tutto opinabile. Penso che nessuno si voglia prendere la responsabilità di fare saltare la legge di bilancio, che lunedì dovrebbe essere sottoposta alla fiducia del Senato, dopo la presentazione del maxi emendamento dell’esecutivo. Credo che il Governo giallo-fucsia non intenda correre il rischio dell’esercizio provvisorio, che comporterebbe una ulteriore perdita di consensi. Alla fine l’accordo verrà reperito, in qualche modo. Non è interesse degli attuali partiti di maggioranza quello di andare al voto subito.

Venerdì sera sera Matteo Renzi ha fatto saltare il Consiglio dei Ministri indetto d’urgenza dal premier Conte, che prevedeva una ricapitalizzazione della Popolare di Bari con fondi pubblici.
Bendinelli. Come chiarito dal ministro Bellanova, è stato convocato un Consiglio dei ministri volto all’approvazione di un provvedimento incentrato sulla Popolare di Bari all’ultimo minuto, senza che preventivamente Italia Viva fosse stata informata e del contenuto e del fatto che Bankitalia avesse intenzione di commissariare la Banca.
Covolo. Renzi ha evidenziato come i 5 stelle fossero sempre stati contrari alla nazionalizzazione delle banche e al salvataggio con soldi pubblici. Credo che l’operazione vada valutata attentamente, anche sotto il profilo della compatibilità con la disciplina sugli aiuti di stato. Bankitalia ha aperto la procedura di amministrazione straordinaria a causa dell’elevata percentuale di crediti deteriorati dell’istituto. Le condizioni della Banca Popolare di Bari erano note da anni. Penso che ci sia un colpevole ritardo degli organi di vigilanza e che lunedì mattina all’apertura dei mercati ci sarà la fuga dei depositi, se il Governo non interverrà tempestivamente. Non è facile reperire le risorse per il salvataggio in così breve tempo, valutando al contempo la legittimità dell’operazione. Alla fine, purtroppo, spetta sempre alla politica di porre rimedio alle omissioni degli organi di vigilanza.
Nella corsa legislatura i 5 Stelle alzavano le barricate contro ogni ipotesi di salvataggio delle banche con fondi pubblici.
Bendinelli. Fa piacere vedere come si siano resi conto che salvare una banca è una misura emergenziale, messa in atto con l’unico scopo di salvare i risparmi dei cittadini. Dall’opposizione è molto più semplice criticare, quando invece si governa occorre decidere sulla base del bene comune: tardi, ma anche i 5 stelle se ne sono accorti.
Covolo. I 5 stelle cambiano spesso idea… non mi stupiscono le loro continue piroette. Ho letto che probabilmente la grillina Carla Ruocco, attuale presidente della VI Commissione permanente alla Camera (Finanze), potrebbe assumere la Presidenza della Commissione di inchiesta sul sistema bancario e finanziario, un compito delicato ed incompatibile con altre cariche. Spero che questa posizione venga valutata attentamente e seriamente. La commissione di inchiesta avrebbe dovuto insediarsi ai primi di settembre, ma a ridosso di Natale deve ancora iniziare a lavorare.
Se sarà salvata con fondi pubblici la Banca Popolare di Bari avrà un trattamento più favorevole delle popolari venete.
Bendinelli. Credo fermamente che prima di parlare di salvataggi e modalità con cui avverranno, occorra innanzitutto accertare eventuali responsabilità e non agire sempre sull’onda dell’emergenza, come troppo spesso è accaduto in Italia, ma con piani a lungo termine.
Covolo. Sicuramente, l’amministrazione straordinaria e la ricapitalizzazione eviterebbero il fallimento e favorirebbero la prosecuzione dell’attività della banca. Al di là delle forme, penso che vadano comunque tutelati i correntisti e i risparmiatori incolpevoli, che non devono rispondere dei guai causati dagli amministratori e dagli organi di controllo, che auspico vengano trattati severamente dalla magistratura (nel caso delle banche venete finora non si sono visti provvedimenti degni di nota).
Un’ultima domanda, lei come vede gli sviluppi del sistema bancario italiano dopo i nuovi casi Bari e Carige, con altri istituti che zoppicano, tra cui il colosso Unicredit e senza dimenticare che MPS non pare ancora tranquilla, e con le Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali che si stanno accorpando in due mega banche?
Bendinelli. Senz’altro la situazione merita un’ attenzione particolare e soprattutto una vigilanza efficace da parte degli organi preposti a ció. Mi lasci peró dire una cosa: farebbe un po’ sorridere in questa situazione, se non fosse tragica per i risparmiatori e i posti di lavoro a rischio, la teoria che qualcuno ha fatto circolare per alzare un inutile polverone sul Mes, vale a dire che aiuterebbe solo le banche francesi e tedeschi: i fatti lo hanno purtroppo smentito.
Covolo. Vedo preoccupazione da parte degli addetti ai lavori e da parte dei risparmiatori. Non ci si sente più tranquilli e non ci si fida più degli istituti. L’appartenenza al SEBC e la presenza di organi di vigilanza interna, come Consob e Banca d’Italia, non sono affatto una garanzia. Per questo, come predetto, spetta sempre alla politica il compito di trovare soluzioni di emergenza.
E se, cari onorevoli, la politica prendesse finalmente l’iniziativa, che democraticamente e costituzionalmente le competerebbe, e approfittasse della commissione d’inchiesta  da varare subito e da far agire non come palestra di scontro vacuo e fatuo ma come “costituente” di un nuovo sistema bancario e finanziario?
L’art. 47 della Carta Costituzionale  recita, infatti, che “la Repubblica (italiana) disciplina coordina e controlla l’esercizio del credito” non la Banca d’Italia che è un soggetto terzo e non imparziale in quanto di proprietà delle banche commerciali al 94,6%.