“Più Europa” difende i lavoratori e le aziende vicentine favorite nel commercio con il Canada grazie al CETA

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+12,6% è il risultato 2019 dell’export italiano e c’è chi vuol contestare l’accordo per una riduzione su una componente dell’export che non raggiunge 1%. Sul CETA i nemici del territorio sono sempre in agguato.

Coldiretti, che ama il protezionismo italiano, si lamenta del protezionismo americano.  Sono scandalosi. Peraltro facendo passare la tesi per cui il proibizionismo statunitense derivi da scelte politiche europee.

Più Europa difende i lavoratori e le aziende vicentine favorite nel commercio con il Canada grazie all’accordo commerciale CETA.

“Gli accordi di libero scambio firmati dall’Unione Europea – dichiara Corrado Cortese, coordinatore del Gruppo +Europa A Vicenza – negli ultimi anni hanno visto una strana e sinistra alleanza, quella tra le forze di estrema sinistra e quelle di estrema destra”
Non se ne rendono conto Berlato, esponente di Fratelli d’Italia nel vicentino, che se la prende con il CETA per il calo di export di formaggi italiani in Canada nel primo semestre 2019. Sembrano confusi Zaia e Coldiretti, che amano il protezionismo italiano, e si lamentano del protezionismo americano, di cui temono i dazi, peraltro facendo passare la tesi per cui il proibizionismo statunitense derivi da scelte politiche europee.
“L’ideologia nazionalista è una brutta malattia – prosegue Cortese – dato che annebbia la mente. Secondo il centro studi SACE che ha analizzato con precisione i dati il Ceta si sta rivelando un affare più per l’Italia che per il Canada. Il “Made in Italy” in Canada da gennaio a maggio del 2019 ha fatto registrare grazie al Ceta un +12,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, pari a oltre 3,5 miliardi di euro. Ottimi risultati nella meccanica strumentale (+21,4%), nella farmaceutica (+39,6%), nei metalli (che hanno fatto registrare un +30,8%).”“In sostanza il CETA – conclude il coordinatore di Più Europa nel vicentino – è un generale successo positivo per la nostra economia, che crea posti di lavoro e opportunità di crescita in un nuovo mercato proprio nei distretti tipici del vicentino e del veneto. È allucinante come nella provincia più orientata all’export d’Italia, la nostra, ci sia ancora chi si batte contro gli accordi commerciali.”

“Più Europa – precisa Piercamillo Falasca, vice segretario del partito +Europa – esiste proprio per difendere questi accordi che favoriscono e rafforzano le aziende e danno speranze alle famiglie dei lavoratori.”

Gruppo +Europa A Vicenza

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