Palazzo Thiene: opposizione favorevole a operazione Rucco ma presenta ordine del giorno su gestione

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palazzo Thiene esterno
palazzo Thiene esterno

Non ci dovrebbero essere colpi di scena nel consiglio comunale monotematico di domani giovedì 13 maggio, o almeno questo è quanto emerso oggi dalla conferenza stampa con i consiglieri Isabella Sala (PD), Sandro Pupillo (Da adesso in poi) e Ennio Tosetto (Vinova), i quali, in rappresentanza di tutti gli altri consiglieri di opposizione hanno illustrato l’ordine del giorno che hanno presentato alla maggioranza in occasione appunto del consiglio di domani, confermando la loro volontà di votare a favore dell’acquisto di Palazzo Thiene, in modo che esso torni alla città e che il capoluogo berico possa essere in un certo senso una capitale della cultura perenne e non solo nel 2024 (concetto espresso anche dal nostro direttore in questo articolo Palazzo Thiene al comune di Vicenza grazie a “mossa” Rucco: il Consiglio comunale la faccia sua non per “ricordo” ma per città della cultura). I consiglieri non hanno voluto anticipare se ci sarà qualche assenza strategica o qualche astensione, ma hanno ribadito di voler votare a favore, precisando però che non c’è stata totale trasparenza da parte della giunta Rucco sull’acquisto e che, dopo di esso, un tema importante che non è ancora stato messo sul piatto è quello della gestione. Su di essa si concentra appunto l’ordine del giorno dell’opposizione con una serie di proposte che però, anche se non venissero accolte, non comprometterebbero, affermano i consiglieri, il voto favorevole dell’opposizione. La quale aspetta anche il parere pro veritate dell’ufficio legale del Comune che, secondo quanto detto a noi da Rucco e all’opposizione dall’assessore Zocca, dovrebbe arrivare entro il consiglio comunale di domani. L’altra richiesta, cioè di vedere quali altre offerte erano pervenute, è stata rifiutata per questioni di riservatezza, ma secondo il consigliere Tosetto la giunta avrebbe potuto nascondere i nomi di chi ha presentato l’offerta rivelando almeno le cifre, anche per capire come si sia arrivati al numero di 4,3 milioni di euro. Tosetto ha anche aggiunto che nella sua precedente esperienza di assessore non gli era mai capitato di effettuare offerte dal pubblico al privato.

opposizione Vicenza presena ordine del giorno prima del voto in consiglio su Palazzo Thiene
opposizione Vicenza presena ordine del giorno prima del voto in consiglio su Palazzo Thiene

“Noi poco dopo esserci insediati come opposizione – ha affermato Sandro Pupillo – abbiamo presentato alcune mozioni tra cui una su palazzo Thiene e una su Vicenza capitale della cultura, approvate all’unanimità. Oggi ci sentiamo un po’ padrini di questo percorso che domani arriverà a un parziale compimento. Noi abbiamo sempre espresso il nostro parere favorevole affinché palazzo Thiene tornasse alla città e ci fosse un diritto di prelazione. Fino a pochi mesi fa la giunta non era chiara su questo, a parte qualche indizio del sindaco di essere stato a Roma. Noi abbiamo chiesto un dibattito in consiglio comunale e gli approfondimenti in commissione. Ieri noi abbiamo fatto un sopralluogo a palazzo Thiene (vedi foto) perché era stato chiesto dalle forze di minoranza. Non è stata una gentile concessione del sindaco. Nessuno di noi si aspettava ieri di trovarsi di fronte a uno stato conservativo così buono del palazzo. Tutto questo ci ha portati a tirare le somme e muoverci verso un parere favorevole con delle riserve e delle osservazioni”.

Sala Quagliato vuota foto Giovanni Rolando consigliere PD
Sala Quagliato vuota foto Giovanni Rolando consigliere PD

“Noi abbiamo una Ferrari con un valore in sé assoluto, ma bisogna poi capire chi la guida” ha aggiunto Pupillo riferendosi al fatto che dopo l’acquisto sarà importante la gestione del palazzo. “Gli spazi sono molto grandi e noi vogliamo essere protagonisti anche della gestione“.

“Non avremmo avuto commissioni, non avremmo avuto il sopralluogo di ieri  se non ci fosse stata l’opposizione – ha detto Isabella Sala -. Il sindaco ci chiedeva di votare tutti a favore, ma sarebbe stato a scatola chiusa. Sono arrivate delle informazioni, ma non tutte, per esempio noi chiedevamo di incontrare i soggetti interessati: Fondazione Roi, FAI, Cisa, Accademia Olimpica. Per noi sarebbe stato importante che l’acquisto avesse già un’idea di cosa fare dopo. Il sindaco ha scartato delle altre ipotesi, ha detto che c’era un parere per cui Fondazione Roi non avrebbe potuto fare l’acquisto ma che comunque si è fermata perché ha visto che il Comune era interessato, quindi vuol dire che si era posta il problema. Il sindaco, sull’acquisto da parte dello Stato, ha detto che è andato a Roma a febbraio dell’anno scorso, invece ha fatto una scelta diversa. È sbagliato e pericoloso secondo noi non aver pensato prima al problema della gestione. Secondo noi bisogna capire quello che non deve essere, cioè l’ennesimo museo che poi avrà dei costi molto alti di gestione museale, di bollette. Può essere un progetto innovativo che coinvolge gli enti citati prima (Fondazione Roi, FAI, Cisa, Accademia Olimpica). Noi speriamo che adesso questo si possa fare. Dal nostro punto di vista va messo tutto sul piatto a livello di gestione, di funzione”.

“Ieri durante il sopralluogo – ha aggiunto Sala – abbiamo visto che tutto il patrimonio storico-artistico è lì, un po’ appeso, un po’ per terra, un po’ nel caveau, come le oselle e le monete, Arturo Martini c’è ma Quagliato non c’è più”. Probabilmente, ammettono gli stessi consiglieri, faceva parte del patrimonio non vincolato e le statue del Quagliato sono quindi state vendute a un privato, ma non è dato sapere a chi. Ci chiediamo perché le opere del Quagliato non siano state vincolate essendo considerate arte veneta, come avvenuto per altre opere”.

“Siamo favorevoli ad incrementare il valore immobiliare della nostra città – ha spiegato Ennio Tosetto -. È un valore simbolico perché è un simbolo per la città come il torrione su cui ho fatto una battaglia personale. C’è quindi la condivisione sull’acquisto, tra l’altro è uno dei 24 palazzi indicati come patrimonio dell’umanità da parte dell’Unesco. Nel nostro ordine del giorno abbiamo voluto tracciare una strategia. Aggiungo la proposta di utilizzare il caveau di Palazzo Thiene per le opere del Chiericati evitando di scavare, come si vorrebbe fare, sotto al giardino di piazza Matteotti, operazione che costerebbe 500 mila euro e che mi sembra complicata dalla vicinanza del fiume. Poi proponiamo che ritornino anche le opere non vincolate e che restino lì anche quelle non indicate dal MIBACT. Per far tornare anche le opere non vincolate si può fare come a Montebelluna, come risarcimento per l’enorme danno subìto dal territorio dopo il crac di Veneto Banca e di Popolare di Vicenza. A Montebelluna è stata recuperata la vecchia pretura per fare il teatro utilizzando l’art bonus, per cui la banca può recuperare il 75%. Banca Intesa ha quindi finanziato il Comune per fare questo intervento e l’ha potuto fare perché il palazzo era del Comune. Adesso palazzo Thiene diventa del Comune di Vicenza il quale quindi potrebbe chiedere a Intesa i soldi per ristrutturarlo e ricomprare le opere che non ci sono più. Il parere dell’opposizione è quindi favorevole all’acquisto però ci dispiace aver saputo dell’operazione solo dai giornali perché il sindaco rappresenta tutta la città”.

Di seguito l’ordine del giorno presentato dall’opposizione:

Valutare l’opportunità di affidare la gestione dell’area museale ad Istituzioni culturali che svolgono azioni volte alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio storico, artistico e paesaggistico italiano e che in questo caso bene si rapporterebbero con la gestione dello straordinario patrimonio storico artistico museale presente nel Palazzo Thiene.

Considerare l’area uffici come parte coerente ed eventualmente complementare con lo spazio museale/culturale.

Verificare che il Palazzo Thiene sia accessibile anche alle persone con disabilità, in modo tale che l’intero complesso possa essere concretamente patrimonio di tutti i cittadini e di coloro che vorranno fruire di questo straordinario edificio.

Sia valutata ogni ipotesi riguardante la gestione museale/culturale che potrà essere diretta o indiretta, definendo costi e gli obiettivi relativi ad ogni possibile alternativa.
Definire una gestione museale che dovrà essere inserita in una progettualità a finalizzata allo sviluppo culturale e turistico della Città di Vicenza.

Valutare ogni ipotesi riguardante la gestione diretta o indiretta dell’area direzionale, definendo i costi e gli obiettivi relativi ad ogni possibile alternativa.

Valutare i costi di trasformazione del Palazzo e indicare le risorse necessarie per adattarlo alle future esigenze di spazio culturale/museale aperto al pubblico.

Valutare ogni azione affinché le collezioni artistiche, vincolate al palazzo e le opere d’arte che vi erano esposte e conservate rimangano nella disponibilità del Museo di Palazzo Thiene.

Istituire una commissione speciale composta dal Sindaco e dai Capigruppo Consiliari, aperta al contributo e alla partecipazione delle realtà culturali che hanno la missione della valorizzazione del patrimonio storico artistico, con l’obiettivo di creare una dimensione nazionale e internazionale alla realtà di Palazzo Thiene.

Sottoporre al voto del Consiglio Comunale, entro l’anno 2021, un documento di indirizzo con un piano strategico di sviluppo culturale che dovrà contenere: il piano gestionale dell’area museale; le modalità per l’acquisizione dei beni artistici non inclusi nella vendita dell’immobile, ma inseriti nell’elenco del MIBACT nel 2016, come beni vincolati alla permanenza nella collezione di Palazzo Thiene; il piano gestionale della parte da adibire ad uffici e sale di rappresentanza.