Padova, riapre lo spazio occupato ‘Casa del popolo Berta’. Boron (lista Zaia): “sbagliato premiare l’illegalità”

133
Berta casa del Popolo
Berta casa del Popolo

Mentre a Vicenza e a Schio gli spazi Porto Burci e centro sociale Arcadia rischiano di chiudere, a Padova la casetta Berta nel problematico quartiere Arcella riapre, ma il consigliere regionale Fabrizio Boron (lista Zaia) non gradisce e scrive una lettera “al Presidente del Consiglio, al Presidente della Regione del Veneto, al Ministro dell’Interno, al Questore e al Prefetto, dopo aver appreso dai giornali la decisione del Comune di Padova di concedere nuovi spazi pubblici a titolo gratuito per le attività dell’Associazione ‘Casa del Popolo Berta’. L’Associazione ha a proprio carico una denuncia per occupazione abusiva di uno stabile pubblico di proprietà dell’ATER fatto sgomberare nel settembre 2019 grazie agli interventi del Tribunale e delle forze dell’ordine. Ad oggi, l’Azienda risulta parte offesa nel procedimento penale 4574/19 R.G.N.R. e n. 6821/19 R.G. – G.I.P. Dott. Claudio Marassi”.

“Il Comune di Padova – evidenzia ancora il consigliere in una nota – concedendo quegli spazi, fa passare il messaggio che l’illegalità può non solo essere perdonata, ma addirittura premiata. Con la lettera, chiedo una verifica di legalità, ovvero se vi è la possibilità che ad un’associazione, già segnalata e denunciata per occupazione abusiva, possa venir riconosciuto uno spazio pubblico per lo svolgimento delle proprie attività a titolo gratuito. L’ATER, dopo lo sgombero del 2019, aveva già previsto una riqualificazione dello stabile di via Callegari, all’Arcella, attraverso la creazione di una casa famiglia per percorsi verso l’autonomia di ragazzi portatori della sindrome di Down: Padova ha necessità di scelte come queste, non di messaggi sbagliati e fuorvianti”.

“Padova ha bisogno di istituzioni lungimiranti per prendere decisioni in linea con i bisogni dei cittadini. Padova – conclude Fabrizio Boron – ha bisogno di istituzioni che creano terreno fertile per la coesione sociale e non divisione tra chi rispetta le regole premiando addirittura chi le prevarica”.