Ostello Olimpico, ass. Roberta Albiero: verso un boutique ho(S)tel nel cuore di Vicenza

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L’Ostello Olimpico di piazza Matteotti diventerà un boutique ho(s)tel. Non solo per la posizione prestigiosa nel cuore di Vicenza e per il valore storico e architettonico dell’edifico di proprietà comunale, ma anche per la significativa riqualificazione della struttura che la cooperativa il Faggio, aggiudicataria della nuova concessione, ha deciso di affrontare.

Il nuovo intervento di riqualificazione, del valore complessivo di 600 mila euro, tutti a carico del nuovo gestore, è stato presentato questa mattina dall’assessore al patrimonio Roberta Albiero, dal direttore del settore turismo e ospitalità della cooperativa Il Faggio, Francesco Serafini, e dal progettista e direttore dei lavori ingegnere Luca Rampanelli.

“La pandemia che anche nel corso del 2021 ha congelato il turismo, in particolare quello giovanile e scolastico – ha ricordato l’assessore al patrimonio Roberta Albiero – ha convinto i nuovi gestori ad utilizzare questo periodo per affrontare a loro spese un intervento di riqualificazione radicale. L’amministrazione è estremamente favorevole a questa scelta che punta a proporre, a partire dalla primavera del 2022, una struttura profondamente rinnovata, a due passi dai principali monumenti della città”.

La cooperativa Il Faggio ha dunque messo a punto un progetto che in quattro mesi di lavoro restituirà un edificio non soltanto a norma, ma con molto più appeal e funzionalità della struttura attuale, in sintonia con quanto richiesto dal mercato di riferimento degli ostelli della gioventù di stampo europeo.

Al termine dei lavori, previsto per febbraio 2022, la struttura potrà contare su circa 80 posti letto, suddivisi in camere doppie, sestuple e quadruple e sulla completa ristrutturazione della hall al primo piano, della cucina e della sala ristorazione al piano terra e dei bagni ai piani primo e secondo. Ciascuna delle 27 camere avrà un bagno privato con doccia.

In aggiunta al progetto iniziale sarà inoltre completamente rifatta una camera del secondo piano; saranno rifatti anche i bagni delle due camere con servizi privati che saranno anche ampliate, nella logica di proporre ambienti più adatti ad ospitare le famiglie. Saranno tinteggiate e igienizzate tutte le stanze e sostituite le porte. Sul fronte illuminotecnico saranno inseriti nuovi punti luce per ciascuna postazione letto, sostituite le vecchie plafoniere con strip led e installati nuovi corpi illuminanti per rendere più accoglienti la sala mensa e la hall. Quest’ultima, principale biglietto da visita dell’intera struttura, cambierà radicalmente aspetto, con il recupero dell’intero spazio originario, oggi suddiviso in reception, ufficio del custode e piccolo salottino, che si trasformerà in una grande area di accoglienza e check-in dei clienti, valorizzata da una vetrata interna che servirà a compartimentare la zona di accesso. Tutti gli impianti saranno adeguati.

Un secondo stralcio di interventi, da eseguire eventualmente più avanti, prevede un’ulteriore compartimentazione della hall e la sopraelevazione del pavimento del piano terra.

L’Ostello Olimpico, chiuso nel 2020 non solo per il Covid ma anche perché era scaduta la vecchia concessione, ha aperto i battenti il 31 ottobre 1998 e da allora è sempre stato un punto di riferimento molto apprezzato dal turismo giovanile internazionale per la location strategica in pieno centro storico, a due passi dai monumenti più prestigiosi di Vicenza.

L’edificio stesso, peraltro, è un piccolo gioiello degli anni ’30, con scalinata, ampia hall e terrazze che si affacciano su piazza Matteotti e sul fiume Bacchiglione.

La sua storia si interseca con le vicende della città. La struttura venne infatti realizzata dall’amministrazione comunale nel 1933 come “Stabilimento Bagni e Docce” per sostituire un padiglione vecchio e malsano che sorgeva dal 1904 tra il Teatro Olimpico e il fiume Bacchiglione. All’epoca, fatta eccezione per i palazzi nobili e le case signorili della ricca borghesia, era necessario recarsi nell’allora moderna struttura di piazza Vittorio Emanuele II (oggi piazza Matteotti) per usufruire a pagamento di un vero bagno con acqua calda. Lo stabilimento, che soprattutto nei primi anni di vita fu una sorta di spa ante litteram, è rimasto in funzione per quasi mezzo secolo, ben oltre l’introduzione degli impianti sanitari nelle moderne abitazioni.

Nella seconda metà degli anni 90 l’amministrazione comunale diede il via alla ristrutturazione e trasformazione dell’edificio in ostello, conservandone tutte le soluzioni formali ispirate al funzionalismo e allo stile Novecento.

La cooperativa Il Faggio di Trento già si occupa degli ostelli della gioventù di Rovereto e di Foligno, oltre che di un campus e residenze universitarie a Trento.