Nuovi decreti, Franco Bastianello per i Consulenti del lavoro berici: “vecchie regole, la burocrazia è anche peggio di prima”

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Franco Bastianello

Lo denuncia il presidente dei consulenti del lavoro di Vicenza, Franco Bastianello, che aggiunge: “Il pagamento degli ammortizzatori sociali entro il 15 aprile non avverrà”.

Mi chiedo cosa debba ancora succedere perché in Italia cambi davvero qualche cosa. Ancora una volta nuovi decreti e vecchie regole, che impediscono di fatto di rispettare i termini che lo stesso Governo impone”. Questa la sconsolata riflessione di Franco Bastianello, presidente dell’Ordine dei consulenti del lavoro della provincia di Vicenza, che prosegue: “Il pagamento degli ammortizzatori sociali per il 15 aprile, proclamato con enfasi più volte dal premier Conte – dichiara Bastianello – non potrà avvenire di certo in tempi brevi. Questo è bene che lavoratori e imprese lo sappiano. A questo punto, l’unica soluzione è sarebbe quella di dare un acconto ai lavoratori, com’è stato fatto per gli autonomi. Invece, in piena emergenza, vengono ancora richiesti accordi o informative sindacali anche per le chiusure aziendali per Covid-19 e che ogni istanza necessiti di un’autorizzazione”.

Tralasciando pure il lungo elenco delle inefficienze del sistema, denunciate al Governo con una mozione da parte del Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro – prosegue Bastianello – c’è poi la questione degli strumenti: «Ad oggi dobbiamo scegliere tra quattro misure diverse con altrettante procedure, come abbiamo spiegato all’assessore regionale Elena Donazzan. Inoltre, così come per il sito dell’INPS, anche quello di Veneto Lavoro ha dato problemi di accessibilità e risulta spesso in manutenzione. Per attività fuori regione naturalmente cambiano le procedure”.

«Abbiamo bisogno –spiega il presidente dei consulenti del lavoro vicentini – del numero di autorizzazione rilasciato dall’Istituto per poter conguagliare gli importi di cassa integrazione per un evento che non ha bisogni di giustificazioni. Ad oggi molte domande devono ancora essere acquisite. Se l’impresa, per problemi di liquidità, non ha possibilità di anticipare di tasca propria i soldi al dipendente, il rischio concreto, come detto, è che si vada molto oltre il 15 aprile con la liquidazione dei pagamenti».

Le nostre richieste sono chiare, conclude Bastianello: «Serve un ammortizzatore sociale unico e una semplificazione delle procedure, ad esempio togliendo l’obbligo di accordo sindacale per chiusura causa Covid-19, prevedendo la formula del silenzio-assenso da parte dell’INPS. Infine, chiediamo al Governo di dare ascolto alla voce dei consulenti del lavoro utilizzando e mettendo a frutto la loro competenza già dal varo dei prossimi provvedimenti.


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