Nuova gestione dell’Ospedale San Camillo al Lido di Venezia: oggi la presentazione

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Comune di Venezia
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L’Ospedale San Camillo al Lido di Venezia ha ospitato oggi un evento aperto ai professionisti del settore medico e scientifico, per presentare le sue caratteristiche distintive e i suoi progetti di lavoro in seguito al passaggio di gestione alla Congregazione delle Suore Mantellate di Pistoia, già proprietaria dell’ospedale classificato Villa Salus. Con l’occasione sono stati anche inaugurati i nuovi laboratori di ricerca.

Nel primo pomeriggio, al termine del convegno, si sono recati in visita alla struttura gli assessori comunali alla Coesione sociale e Programmazione sanitaria, Simone Venturini, e al Bilancio, Michele Zuin, assieme al prosindaco del Lido, Paolo Romor.

“Siamo qui – ha spiegato l’assessore Venturini – per manifestare la vicinanza dell’Amministrazione comunale a Villa Salus e al San Camillo. Quest’operazione, che ha visto una struttura già presente e stimata a Mestre acquisire la gestione del San Camillo, ha consentito di superare 6 anni di incertezza e a puntare sul futuro. Il fatto che il San Camillo rimanesse al Lido di Venezia non era cosa scontata e il Comune non solo guarda con favore a questa permanenza, ma è anche disponibile per sviluppare ulteriori collaborazioni e sinergie”.

Nel corso del sopralluogo, l’amministratore delegato del San Camillo, nonché vicedirettore generale di Villa Salus, Mario Bassano, ha voluto ringraziare l’Amministrazione per come ha seguito l’evolversi della situazione e contribuito a costruire strategie per il rilancio della struttura. Ha inoltre sottolineato come l’istituzione sia impegnato a rilanciare il San Camillo nel territorio veneziano, facendo conoscere la qualità dei servizi erogati e la qualità della ricerca che viene sviluppata dai 50 ricercatori che vi lavorano.

Il San Camillo è infatti uno dei 51 Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico presenti sul territorio nazionale: una struttura specializzata nella riabilitazione neurologica, dotata di 109 posti letto, dove la ricerca, attiva su cinque linee, si svolge direttamente nei laboratori interni avvalendosi in gran parte di dati e prestazioni propri dell’attività clinica e assistenziale.