Newsletter e titoli de la Repubblica di Molinari: “G20 di Napoli su clima chiuso con accordo a metà”, “Mattarella: meno decreti” e…

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La foto del giorno di la Repubblica- tennista Naomi Osaka posa dopo aver acceso il braciere olimpico durante la cerimonia di apertura dei giochi di Tokyo. (Andrej ISAKOVIC / AFP)
La foto del giorno di la Repubblica- tennista Naomi Osaka posa dopo aver acceso il braciere olimpico durante la cerimonia di apertura dei giochi di Tokyo. (Andrej ISAKOVIC / AFP)

Prima pagina. Il G20 sul clima di Napoli si è chiuso con un accordo a metà. Grazie alle mediazione congiunta di Italia e Usa, si è arrivati a definire una lunga lista di passi in avanti per migliorare l’ambiente. Restano le resistenze di Cina, Russia e India su emissioni e centrali a carbone. “Abbiamo trovato accordi molto ragionevoli sul 90% delle questioni – dichiara il ministro Roberto Cingolani a Luca Fraioli – . È un risultato pazzesco, soprattutto se sommato al fatto che abbiamo parlato per la prima volta di energia e clima insieme. E nel valutare quanto successo a Napoli bisogna ricordare che ieri Cina, India e gli altri hanno sostanzialmente detto «vi garantiamo che siamo negli Accordi di Parigi»”. Federico Rampini analizza la “strategia realistica” adottata per riuscire a ottenere un risultato globale. “Mentre i rapporti bilaterali Washington-Pechino continuano a deteriorarsi in quasi ogni altro campo, nella lotta all’emergenza climatica invece prevale il dialogo e la ricerca della cooperazione tra le due superpotenze, con un ruolo di punta per John Kerry. Al tempo stesso, i democratici americani non disdegnano di seguire l’esempio europeo agitando un possibile deterrente: è il piano della «carbon border tax», un dazio verde che andrebbe a colpire le importazioni da Paesi che fanno intenso uso di energie fossili”.

Con una nota dai toni duri, il presidente Sergio Matterella si è rivolto a governo e Parlamento marcando la necessità di “non riempire i provvedimenti di norme estranee e moderare il ricorso ai decreti”. Scrive Stefano Folli: “Tra dieci giorni comincia il fatidico semestre bianco, ma che non rappresenta una sorta di pensionamento anticipato del garante istituzionale. Forse è proprio questo che Mattarella ha voluto dire. Né il traguardo degli 80 anni né l’inizio degli ultimi 180 giorni del mandato vanno intesi come un venir meno della vigilanza e un appannamento dei doveri verso il Paese”.

Comincia a delinearsi un’altra delle riforme previste dal programma di Mario Draghi: quella del Fisco. Francesco Manacorda sottolinea che “per ridurre le imposte, specie sul fronte dell’Irpef, bisognerà mettere mano alla giungla ormai inestricabile di sgravi e sconti fiscali che si è creata in anni di leggine ad hoc e che contribuisce a rendere poco efficiente il nostro sistema tributario. Ma potare questa giungla, spiega il ministro Franco, «ha un costo politico», ossia le scelte che verranno fatte — favorendo una categoria di contribuenti e penalizzandone un’altra — saranno tutt’altro che indolori per chi rappresenta quegli interessi in Parlamento”.

L’obbligo di Green Pass ha fatto scattare la corsa alle vaccinazioni. Centralini in tilt in tutta Italia con mezzo milione di prenotazioni in un giorno. Ieri anche Matteo Salvini ha ricevuto la prima dose e Giorgia Meloni ha detto che la farà presto. In un’intervista, il presidente dell’associazione presidi Giannelli avvisa: “Se non si accelera, non si usa a pieno l’unica arma rimasta, la vaccinazione, a settembre in diverse scuole si ripartirà con la didattica a distanza. È inevitabile. Sarebbe la terza stagione e pensarci mette sconforto”.

Un testimone accusa l’assessore leghista di Voghera Massimo Adriatici per l’omicidio di Youns El Boussettaoui: “Youns lo ha spinto e Adriatici è caduto in terra. A quel punto, mentre era sdraiato, ha estratto la pistola e gli ha sparato un colpo a sangue freddo”. Ieri Adriatici è stato interrogato dal gip, che deciderà se mantenere gli arresti domiciliari. I suoi avvocati hanno detto che “non ha un ricordo preciso di come è partito quel colpo” e che è stato “vittima di una violenza inattesa e inaudita”.

Con un globo terrestre formato da centinaia di droni in volo, sono state inaugurate le Olimpiadi di Tokyo. Racconta Emanuela Audisio: “I Giochi più sconvolti della storia partono nonostante tutto. Senza pubblico, ma con molti simboli: «Separati, ma non soli». Abbiamo sofferto e soffriremo (ancora) tutti in questa Olimpiade che vuole rialzarsi e ricominciare. Cerimonia non entusiasmante, troppo lunga, attenta a non urtare le sensibilità contemporanee”.

Non dimenticate domani l’appuntamento in edicola: in regalo un inserto speciale dedicato all’enigmistica

Buona lettura,

Maurizio Molinari

La foto del giorno

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La tennista Naomi Osaka posa dopo aver acceso il braciere olimpico durante la cerimonia di apertura dei giochi di Tokyo. (Andrej ISAKOVIC / AFP)

Italia

Ostia e la ricerca del tempo perduto. Troppe liti, gente su di giri che nel cuore della notte arriva regolarmente alle mani. Un covo di pregiudicati, insinuano le cronache locali. È con questa fama scura che Ostia combatte giorno per giorno, faticando a togliersi di dosso l’immagine di periferia in mano alla criminalità. Il litorale romano è il protagonista della seconda tappa del viaggio nato sulle orme di un celebre reportage che Pier Paolo Pasolini fece nel 1959 per la rivista Successo. Un percorso per capire come gli italiani immaginano il futuro dopo i mesi di zona rossa. (Repubblica)

Addio a Nerina Peroni, la nonna pianista che aveva conquistato la giuria di “Tú sí que vales”. Nella residenza per anziani Chianoc di Savigliano, nel Cuneese, Nerina Peroni, 81 anni, amava suonare per gli altri ospiti e da quel pianoforte aveva conquistato anche i giudici di Tú sí que vales, il programma condotto da Maria De Filippi e Gerry scotti. La professoressa di musica in pensione che aveva trovato un posto nel cuore della giuria del talent televisivo con i suoi capelli bianchi e l’amore per la musica si è spenta nella notte nella Rsa dove era ospite. (Repubblica)

L’Accademia della Crusca “boccia” il Green Pass: meglio dire “certificato Covid”. Evitare di usare “green pass” e preferire “certificato Covid”, seguendo il nome ufficiale dell’Unione Europea riportato nello stesso attestato, o i possibili sostituti più generici “certificato vaccinale” o “passaporto vaccinale”. E’ l’invito che arriva da Claudio Marazzini, presidente dell’Accademia della Crusca, la secolare istituzione fiorentina incaricata di custodire il ‘tesoro’ della lingua italiana. Il termine “green pass”, ricorda Marazzini, mutuato dall’esperienza degli Usa, appare “infelice, equivoco e polisemico: si fa ancora una volta ricorso alla lingua inglese, ma si usa un anglismo che non è affatto chiaro. Eviterei sempre giochi di prestigio con le parole, perché la polisemia rende poco trasparente ciò di cui si parla”. (Adnkronos)

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Mappamondo

Missione Tibet per Xi Jinping: “Il Buddhismo si adatti alla società socialista”. Una visita storica. Non annunciata e quasi in incognito, visto che i media ufficiali ne hanno dato conto solo 48 ore dopo. Il primo presidente sul tetto del mondo da 31 anni a questa parte. Xi Jinping in Tibet ci era già stato dieci anni fa, ma allora era soltanto il numero due del Dragone. L’ultimo Capo di Stato ad arrampicarsi fino a Lhasa fu Jiang Zemin nel 1990. Una visita di due giorni durante i quali il leader cinese ha ribadito, in sostanza, che solo il Partito comunista è la chiave dello sviluppo e della stabilità della regione. Un viaggio-lampo, non pubblicizzato, che può significare solamente una cosa: le tensioni nei confronti del governo centrale sono tutt’altro che svanite e quella tibetana è questione delicata. (Repubblica)

 

È in una app per gay, si dimette il segretario dei vescovi americani. Monsignor Jeffrey D. Burrill, segretario generale della Conferenza Episcopale Statunitense dallo scorso 20 novembre, ha presentato le dimissioni dall’incarico dopo che “la Conferenza ha avuto conoscenza delle notizie circolanti sui media secondo cui si sarebbe reso responsabile di comportamenti inidonei” al suo stato. In particolare, scrive il sito cattolico The Pillar, “l’analisi dei dati di una app correlata al telefono cellulare di Burrill dimostra che il religioso avrebbe frequentato locali per omosessuali in diverse città tra il 2018 ed il 2020, anche nel corso di viaggi per conto della Conferenza Episcopale”. (Agi)

Francia, approvata la legge contro il separatismo. Con il voto finale dell’Assemblea nazionale, il parlamento di Parigi ha approvato in via definitiva il controverso disegno di legge contro il “separatismo religioso” e le sue molte misure, come quelle sulla neutralità del servizio pubblico, la lotta all’odio online e il controllo sulla scolarizzazione a domicilio. Dopo sette mesi di avanti e indietro tra camera e senato, il testo, intitolato “Rispetto dei principi della Repubblica”, è stato convalidato dai deputati con 49 voti favorevoli, 19 contrari e 5 astenuti. (Le Monde)

Focus

Così Taiwan si difende contro la cyber guerra scatenata dalla Cina. Pechino intensifica la pressione militare su Taiwan e l’isola si prepara per la prossima frontiera della guerra: gli attacchi informatici paralizzanti. Taipei sta usando misure radicali per proteggersi, come l’impiego di circa due dozzine di esperti informatici che attaccano deliberatamente i sistemi del governo per “allenarli” a difendersi. Taiwan afferma di essere stata in grado di tutelarsi dalla maggioranza delle incursioni. Le violazioni riuscite sono centinaia, mentre solo una manciata sono quelle che il governo classifica come “gravi”. Ma l’enorme numero di attacchi – e soprattutto il luogo da dove Taiwan pensa che provengano, la Cina – ha costretto il governo a prendere sul serio la questione. (CNN)

Sport

Mercato, cento milioni non bastano per Chiesa: la Juve respinge il Liverpool. Le prestazioni degli azzurri a Euro2020 hanno colpito molto allenatori e dirigenti delle ricche squadre di Premier League. Inevitabile che poi, pochi giorni dopo, il semplice interesse si trasformasse in offerta concreta. E che offerta: il Liverpool ha recapitato alla Juve una proposta da 100 milioni di euro per Federico Chiesa, star dell’Italia campione d’Europa con i suoi due gol decisivi contro Austria e Spagna. Cento milioni tondi tondi, sì, perché Klopp ha chiesto ai suoi dirigenti di andare a prendere quel ragazzo lì, velocissimo e “cattivo”, perfetto per i suoi schemi, per il tridente di un 4-3-3 da rendere meno prevedibile. (Repubblica)