Newsletter di Repubblica di Maurizio Molinari: per industriali obbligatorio certificato immunità lavoratori in presenza, il nodo giustizia e…

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La Repubblica: Usa, il fumo degli incendi che stanno devastando la costa pacifica ha raggiunto New York: un'immagine di Manhattan avvolta dalla foschia (REUTERS/Jeenah Moon)
La Repubblica: Usa, il fumo degli incendi che stanno devastando la costa pacifica ha raggiunto New York: un'immagine di Manhattan avvolta dalla foschia (REUTERS/Jeenah Moon)

L’obbligo del Green Pass come via maestra per mettere in sicurezza il Paese e la sua ripartenza, scongiurando un nuovo lockdown autunnale, è il tema centrale che continua a essere in cima all’agenda del Governo e, ora, anche di Confindustria. Come raccontiamo nel titolo di apertura, mentre infatti il Governo si prepara a varare nel consiglio dei ministri di domani le norme che – in tre fasi, tra agosto e la metà di settembre – renderanno obbligatorio il certificato di immunità (inizialmente con una dose di vaccino e quindi, da fine agosto, con due) per accedere a locali al chiuso, eventi, trasporti e mezzi pubblici, Confindustria chiede l’urgente revisione dei protocolli di sicurezza per il lavoro negli uffici e nelle fabbriche. Gli industriali si preparano infatti a sollecitare un’iniziativa di legge che renda obbligatorio il certificato di immunità per poter svolgere il lavoro in presenza e che, per questo, riconosca ai datori di lavoro il diritto di modificare le mansioni o sospendere dalla retribuzione i lavoratori che intendessero non dotarsi del passaporto verde. Contraria la Fim, che si oppone al metodo dei “colpi di imperio”. Ma – come scrive Francesco Manacorda – l’iniziativa di Confindustria suona come una sveglia per molti e un concreto richiamo alla realtà. Proprio perché ripropone il nodo non aggirabile della libertà e del diritto di tutti a un futuro contro quella di pochi a non sottoporsi al vaccino o all’onere di un monitoraggio continuo della propria immunità.

 

Sotto il titolo di apertura, una notizia che riguarda gli equilibri di Mediobanca, dove Caltagirone sale al 3% con un’opzione su un ulteriore pacchetto di azioni che lo potrebbero portare al 5%. Un pacchetto potenziale che, se affiancato a quello di Leonardo Del Vecchio, che è da un anno la prima forza nella banca d’affari milanese (con il 19%), potrebbe spingersi a un soffio dal 25%. Il che garantirebbe ai due soci “critici” estesi poteri di veto anche all’assemblea straordinaria della banca qualora la dirigenza guidata da Alberto Nagel volesse far passare decisioni sgradite a quelli che ormai sono il socio numero 1 e numero 2 di piazzetta Cuccia.

 

Il titolo di taglio dà conto della trattativa in salita con Conte e i 5S sulla riforma Cartabia del processo penale. Sepolto da una pioggia di 900 emendamenti pentastellati che, se accolti, affonderebbero la legge, il voto previsto alla Camera per il 23 luglio dopo l’accordo raggiunto in Consiglio dei ministri, è ormai una chimera. Il Pd sta conducendo una mediazione con Conte che dovrebbe consentire di intervenire sul testo della riforma con “aggiustamenti tecnici”. E tuttavia, Palazzo Chigi, consapevole della delicatezza del passaggio e soprattutto che non si riuscirà a licenziare la riforma alla Camera prima della pausa estiva del Parlamento, ha dato un ultimatum. Tre giorni per trovare un nuovo accordo che non solo non stravolga l’impianto della riforma ma, soprattutto, che non la riconsegni alla battaglia dei veti incrociati nella maggioranza, mettendola se necessario in sicurezza con il ricorso, quando sarà il momento, al voto di fiducia.

 

Legata ai temi della giustizia, anche la notizia che arriva da Genova dove la Procura si prepara ad archiviare il filone di inchiesta sui 49 milioni di fondi pubblici scomparsi dalle casse della Lega. Quello che portava in Lussemburgo. Una parte dell’indagine è comunque destinata a proseguire e verrà trasmessa per competenza a Milano.

 

Come raccontiamo nella nostra spalla, il voto che sicuramente è slittato a dopo l’estate è invece quello sul ddl Zan contro l’omotransfobia, sul quale il Senato sarà chiamato a pronunciarsi a settembre dopo il fallito blitz di Lega e Fratelli d’Italia. Il che lascia a Pd e 5S la convinzione che il ddl possa trovare i voti necessari a confermare il testo già votato alla Camera. Quello – come ci informano le mappe di Ilvo Diamanti – che piace a oltre 6 italiani su 10.

 

La fotonotizia è per Paola Egonu, la ventiduenne pallavolista azzurra che il Cio ha scelto come nostra portabandiera ai giochi olimpici di Tokyo. Una scelta dal forte significato per la storia e il profilo di questa campionessa di cui scrive Chiara Valerio e che ci avvicina a dei giochi mai così sofferti, e nella cui vigilia la nostra spedizione è accreditata dalle simulazioni di un bottino di ben 41 medaglie.

 

Infine, in fogliettone, la notizia della missione riuscita con cui, a bordo della navetta “Blue Origin”, Jeff Bezos ieri ha viaggiato per qualche ora nello spazio in compagnia di suo fratello minore e di due ospiti che hanno reso storico il lancio: una ottantaduenne e un diciottenne. L’uomo più ricco del mondo diventa così il secondo patron di un’azienda spaziale privata a raggiungere i confini di un cielo che si aprono ora a quanti potranno permettersi il costo di un biglietto per viaggiare sotto le sue insegne.

 

Buona lettura,

Maurizio Molinari

Italia

Cicciolina, maestra di scacchi: a Perugia la sfida aperta al pubblico. Regina degli scacchi. Non un remake in chiave hard della premiata serie tv ma un lato nascosto di Cicciolina che il prossimo 25 luglio a Perugia, al Teatro Sant’Ercolano, mostrerà le sue abilità alla scacchiera sfidando quattro giocatori in una partita organizzata per fare rumore intorno allo sgombero di Frigolandia, il centro culturale di Giano dell’Umbria voluto da Vincenzo Sparagna, fondatore della rivista cult Frigidaire, e Andrea Pazienza. L’attrice, ex parlamentare dei Radicali che a novembre festeggerà 70 anni, non si esprime sui vitalizi: “Non parlo più di Di Maio e di politica”. Ma una cosa la dice: “Sono da sempre considerata un’icona gay e mi sento in dovere di prendere una posizione sul ddl Zan, una legge necessaria che deve essere approvata subito”. (Repubblica)

 

Torino, così l’Egizio ha fatto l’Impresa. “Siamo il primo ente culturale che presenta un bilancio integrato. Apriamo la strada al futuro. Non si tiene più conto solo dei ricavi tradizionali ma anche di tutto ciò che è intellegibile. Una bella inversione a U sul concetto di sostenibilità”. Evelina Christillin, presidente dell’Egizio di Torino, ha un motivo di soddisfazione in più nel presentare il bilancio del 2020 del museo “chiuso in pareggio, senza nessun artificio contabile nonostante il lockdown imposto dalla pandemia abbia ridotto i ricavi del 72% e le presenze del 70%”. (Repubblica)

 

Palermo, il cartello: “No Vax? No drink”. Insulti e minacce alla titolare dell’enoteca. In attesa delle nuove norme sulla gestione del green pass e con la variante Delta che corre, c’è chi ha deciso di prendere una posizione netta nei confronti di chi non si vaccina. E’ il caso della titolare di un locale di Palermo con un cartello in vetrina che non lascia dubbi a chi vorrebbe entrare nella sua enoteca:  “Siamo da sempre aperti a tutti i generi, a tutte le età, ai cani, agli unicorni e agli hobbit. Da oggi No Vax, No Drink. Vi chiederemo la certificazione che attesta l’avvenuta vaccinazione. (anche la prima dose va bene)”. Ed è subito odio social: insulti e persino minacce nei confronti della titolare. (Il Giorno)

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Mappamondo

Arrestato Tom Barrack, amico e superconsulente di Trump. Tom Barrack, il magnate arabo americano amico intimo di Donald Trump da oltre 30 anni e presidente del Comitato di insediamento del 2017, è stato arrestato con l’accusa di aver agito come agente straniero per conto degli Emirati Arabi Uniti. Lo ha reso noto il Dipartimento della Giustizia Usa, affermando che Barrack ha tentato di promuovere gli interessi degli Emirati Arabi Uniti influenzando le posizioni di politica estera della campagna di Trump nel 2016 e, successivamente, le posizioni di politica estera del governo degli Stati Uniti nell’amministrazione entrante. (Repubblica)

Cina, inondazioni devastano la provincia dell’Henan. Almeno dodici persone sono morte nell’allagamento della metropolitana della città di Zhengzhou, capitale della provincia di Henan. Le piogge torrenziali delle ultime ore hanno causato inondazioni in vaste aree della Cina centrale. Più di 10mila persone sono già state evacuate verso zone più sicure. (BBC)

Parigi, collisione sfiorata all’aeroporto Charles De Gaulle. Un disastro aereo evitato per un soffio. È successo nello scalo parigino di Roissy l’anno scorso – il 20 luglio del 2020 – ma solo oggi la vicenda è venuta alla luce. Tutta colpa di un lapsus di un controllore del traffico aereo, che avrebbe potuto causare la collisione tra un Boeing dell’americana United Airlines e un Airbus Easyjet. Solo l’intuito del pilota della compagnia low cost ha evitato il peggio. Ora il Bureau d’enquêtes et d’analyses (Bea) ha aperto un’inchiesta. (Le Parisien)

Focus

Niente religione, niente politica e niente horror: così Pechino censura i videogiochi. Il mercato cinese dei videogames è il più grande del mondo: 740 milioni di giocatori, più del doppio della popolazione degli Stati Uniti. Gli sviluppatori internazionali vorrebbero cogliere questa enorme opportunità, ma le regole imposte dal regime su ciò che è ammissibile o meno stanno diventando sempre più rigide e a tratti assurde. E c’è chi preferisce rinunciare. (Guardian)

 

Sport

Tokyo 2020, ritrovato il sollevatore di pesi ugandese: fuggiva per un futuro migliore. In Giappone cercava un futuro migliore, ma la sua fuga è durata pochi giorni. Julius Ssekitoleko, il sollevatore di pesi ugandese che lo scorso 16 luglio aveva fatto perdere le proprie tracce, è stato ritrovato dalle forze dell’ordine a Yokkaichi, nella prefettura centrale di Mie, regione di Kansai. L’atleta ventenne, che gareggia nella categoria 56 kg, era scomparso dal campo di allenamento a Izumisano, nella prefettura di Osaka, dove si trovava con la squadra. Ssekitoleko e il suo allenatore sarebbero dovuti tornare in Uganda questa settimana, dopo aver perso il posto per i Giochi di Tokyo. (Repubblica)

La prima cosa bella

La prima cosa bella di mercoledì 21 luglio 2021 è il cinema danese. Provatelo. Andate oltre quello che già conoscete: i picchi di Lars von Trier e le cose migliori di Susanne Bier, Vinterberg quando fa gol e tutto, ma proprio tutto in cui reciti Mads Mikkelsen. Ah sì, pure quel piccolo capolavoro con una stanza, un telefono e una voce dentro che è The Guilty – Il colpevole… (continua a leggere)