L’ultima di Fontana & Gallera, Il Fatto: in Lombardia 80mila dosi, vaccinati solo in 2.446

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Attilio Fontana in difficoltà col Covid, anche nel mettere la mascherina
Attilio Fontana in difficoltà col Covid, anche nel mettere la mascherina

Tre dosi su 100. È la percentuale di vaccini somministrati in Lombardia rispetto a quelli consegnati dal produttore. Significa che nella Regione più colpita dal Covid-19 a oggi sono state vaccinate solo 2.446 persone. Una triste minoranza delle 63.263 che ieri risultavano vaccinate in tutta Italia. Un dato che certifica solo l’ultimo fallimento della sanità lombarda.

Se infatti il Trentino ieri aveva somministrato il 34% della sua dote vaccinale, il Lazio il 25,3%, il Friuli il 16,3 % il Veneto il 15,5% e il Piemontedichiarava il 14,7%, la Regione di Attilio Fontana arrancava con un misero 3%. Certo, c’è chi sta peggio, come il Molise, fermo all’1,7% o la Sardegna, inchiodata all’1,9%, o la Calabria, che a stento ha raggiunto il 2,2%, ma è ben magra consolazione. Soprattutto se si considera che la Lombardia è la Regione che ha ricevuto più dosi del vaccino Pfizer, 80.595 su 469.950.

Per il responsabile della campagna vaccinale lombarda, Giacomo Lucchini, la “colpa” è da ricercare in una concomitanza di cause indipendenti dal Pirellone, come spiegato al Corriere. Dalla consegna a singhiozzo delle dosi, alla coincidenza con le vacanze, il maltempo, nonché il carente rifornimento da parte della Struttura Commissariale di siringhe e diluenti.

Ieri è intervenuto anche l’assessore Gallera, promettendo che domani partirà “la vaccinazione dei sanitari”, e che “si prevede una capacità di somministrazione iniziale fino ad un massimo di 10 mila dosi al giorno, che potrà essere successivamente incrementata fino a 15 mila”. Gallera ha bollato come “pretestuose” le polemiche. L’assessore ha poi ribadito che la regione è in linea con “la programmazione originaria”. Ma non è così: originariamente il piano prevedeva che entro la prima settimana si vaccinasse la maggior parte dei sanitari degli Hub e dalla seconda, quelli delle strutture satellite. Una bella differenza da quanto accaduto. Tanto che solo ieri la Lombardia ha comunicato ufficialmente al commissario Domenico Arcuri che insieme a Molise, Calabria e Sardegna, avrebbe posticipato l’inizio delle vaccinazioni al 4 gennaio (la Sardegna addirittura al 7).

Alcuni dati sono oggettivi: solo 14 ospedali Hub su 65 ricevono i vaccini direttamente dal produttore. Da questi le fiale devono essere “girate” alle altre strutture, dilatando tempi e rischi di interrompere la “catena del freddo”. Le vacanze, poi, si fanno anche nelle altre regioni, quindi la “agenda” non è una giustificazione. Così come la consegna a step è comune a tutte le regioni. Dalla struttura di Arcuri assicurano poi che ogni regione ha ricevuto siringhe e diluenti a sufficienza.

Ma, soprattutto, è un fatto che a ieri in tutta la Lombardia fossero stati vaccinati solo 2.224 sanitari, 180 non sanitari e 12 ospiti delle Rsa.

Il Pirellone, come denunciato dal Fatto, non ha previsto una strategia per la somministrazione dei vaccini valida per tutti, ma ha lasciato a ogni singola struttura la libertà di organizzarsi (la ormai nota strategia del “fate come volete”). Il risultato è che manca una visione organica della situazione, una regia.

Nel Lazio, invece, il piano vaccinale era pronto prima di Natale, con la lista redatta da ciascuna Asl con i nomi degli operatori sanitari e degli ospiti delle Rsa da vaccinare. Sono stati organizzati 20 Hub e la Regione ha preso accordi con Pfizer affinché fosse la casa farmaceutica, con i suoi corrieri, a consegnare le “pizze” presso le strutture dotate di freezer. Le prime 47.970 dosi sono arrivate il 30 e da allora le vaccinazioni non si sono mai fermate. Le prossime consegne sono previste per domani: il 33% delle dosi sarà tenuto per i richiami.

“Il confronto con altre Regioni è disarmante”, scrivono i consiglieri regionali lombardi M5S Marco Degli Angeli e Gregorio Mammì. “Serviva attivarsi per tempo dando linee guida chiare. Invece l’unica cosa che ha fatto la Giunta è stata pubblicare le foto delle passerelle degli assessori al Vax day”. Per il Pd Samuele Astuti invece, “dopo il flop della campagna vaccinale antinfluenzale, la Lombardia è già in ritardo per le vaccinazioni anti Covid. Perché non ci siamo preparati di più e meglio degli altri?”. Già, perché?

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