Lentezza da caterpillar degli indennizzi del FIR ai risparmiatori azzerati dalle banche, Cavallari: il problema è nella legge 145

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Gli indennizzi del Fir alla velocità del bruco
Gli indennizzi del Fir alla velocità del bruco

Cerchiamo di capire in poche righe le recenti dinamiche del tormentato percorso della legge sul FIR (Fondo Indennizzo Risparmiatori) che dovrebbe portare al risarcimento dei risparmiatori vittime dei recenti crack bancari .

Il sottosegretario al MEF Alessio Villarosa in recenti dichiarazioni, ha detto quanti sono i bonifici sin qui erogati con il meccanismo dell’anticipo festeggiato in quel di Curtarolo (PD): sono 3300. per un controvalore di circa 4.6 milioni di euro.

Lo stesso sottosegretario ha appena aggiunto che intende far approvare un correttivo che porti all’ottanta per cento del 30 per cento l’anticipo e che si sta interessando a come attivare una procedura per far approvare massivamente le domande.

Di contro l’onorevole Pierantonio Zanettin, attento osservatore vicentino dei guai degli azzerati, ha ribadito che le tempistiche per far approvare 144.245 domande al ritmo di circa 600 domande al mese portano le tempistiche a più di dieci anni .

Perché? Il problema sembra sia il collo di bottiglia della convalida della commissione.

Ma va segnalato che la responsabilità non può essere scaricata integralmente sulla commissione, che è pur sempre composta da nove componenti, perché così vuole la legge. È la legge 145/2018 che impone il numero di nove componenti per la commissione tecnica e nessun altro .

Ovvio che nove commissari non possono fare miracoli. Dunque che fare? Ecco la pensata:  si aumenta  all’ottanta per cento l’importo rimborsabile con l’anticipo, quindi senza passare per l’incombente del piano di riparto (per legge gli indennizzi andrebbero liquidati solo alla fine della procedura di approvazione ripartendo, dopo circa tre anni quindi, i fondi tra le domande approvate, ndr).

Resta però la necessità di far passare le domande già istituite dalla Consap al vaglio della commissione, ecco allora l’approvazione massiva che è nelle intenzioni del sottosegretario Villarosa far approvare nelle sedi deputate.

Però non dimentichiamo che si attende ancora un decreto ministeriale che indichi con precisione le voci componenti il patrimonio mobiliare, che diversifica il percorso delle domande.

Inoltre l’approvazione massiva a chi può essere applicata? Crediamo solo a quelle domande che rientrano nel cosiddetto primo binario perchè quelle soggette alla dimostrazione delle violazioni massive devono offrire precisi riscontri appunto su tali violazioni .

Molte domande, inoltre, dovranno essere verificate sotto l’aspetto reddituale che ha destato qualche interrogativo non molto tempo fa.

In definitiva si tratta di aggiustamenti in corsa che disvelano da un lato la debolezza dell’impianto normativo sia primario che secondario, dall’altro lo sforzo costante e continuo  dei Cinque Stelle che gestiscono la pratica al Ministero per trovare una soluzione ai guai della 145/2018.

Ma le associazioni dei risparmiatori azzerati che fanno oltre che guardare? Ne parlano tutti, ma mi si consenta una breve nota. Si va dalla basita rassegnazione dei cosiddetti vecchi filogovernativi "propugnatori" della soluzione dell’Arbitro per le controversie finanziarie (ACF), a chi festeggia i primi, sparuti indennizzi del Fir con largo anticipo sui tempi, consapevole (rassegnato?) che di meglio non si può fare, a chi infine oggi ha compreso che non è così semplice distribuire soldi a pioggia dall’elicottero agli azzerati evitando di discuterne nelle opportune sedi.

Ma tant’è poco cambia, l’inossidabile linea governativa (attuale si capisce), ha già deciso: non si cambia passo in corsa.

Peccato che la corsa per la liquidazione degli indennizzi del Fir si svolga alla velocità dei caterpillar (o bruchi che dir si voglia).

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