Legge 205: 1.5 miliardi a risparmiatori BPVi e Veneto Banca. Franco Conte: le decisioni del governo una grande vittoria del prof. Rodolfo Bettiol e di Patrizio Miatello

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Pubblicato il 26 settembre alle 23.02, aggiornato il 27 alle 0.17. Nel documento del Governo preparatorio della legge di Bilancio 2019 – si legge nella noat ceh pubblichiamo a firma Franco Conte per il Coordinamento Risparmio Veneto Tradito – è previsto che 1.500 milioni giacenti sul conto “fondi dormienti” presso il Ministero Affari Economici MEF verranno destinati di Fondo ristoro dei risparmiatori traditi. E’ una grande vittoria di chi ha costruito l’impianto: prof. Rodolfo Bettiol; di chi l’ha sostenuto dall’inizio: Patrizio Miatello convincendo le diverse associazioni che hanno dato vita a “Unite per il Fondo“. Il voto unanime del Parlamento sulle norme che istituivano il Fondo con la legge 205/2017 era stato un atto di “buona politica”. Poi il ritardo del Governo Gentiloni ed il silenzio del Governo Conte avevano costretto alla mobilitazione. Le cose non si erano messe bene.

Il 24 luglio u.s. una riunione di una pletora di associazioni, molte buone ma alcune solo di facciata – convocate al MEF- dava il pretesto di allungare i tempi… facendo intendere che il decreto attuativo (di fatto secretato) già pronto sul tavolo del Governo non era adeguato per la tutela dei risparmiatori. Il 20 agosto però, grazie allo scoop giornalistico del Direttore di VicenzaPiu.com, Giovanni Coviello, il testo del Decreto viene rese noto.

Nell’incontro presso il Comune di Vicenza emerge chiaramente le positività del testo: ristoro al 100% del danno ingiusto subito per tutti i risparmiatori, a prescindere dalla data di acquisto delle azioni o obbligazioni.

Tra i tanti pareri tecnici si richiamano quelli dei Proff. Renato Ellero e Rodolfo Bettiol (disponibili a richiesta).

Nei giorni scorsi con l’approvazione del decreto Milleproroghe preoccupava ed indignava la sparizione di 25 milioni già stanziati… e si procedeva a prevedere il pagamento del 30% con massimo 100.000 euro dell’importo riconosciuto dai lodi dell’ACF, arbitro divenuto operativo il 1^ gennaio 2017, cessato di avere competenza per il contenzioso delle due banche popolari a fine luglio 2017. Quindi questo intervento riguarda poche decine di risparmiatori che per altro hanno lodi che riconoscono in genere solo parzialmente il danno. Suggeriamo di rivolgervi, quindi, al vostro legale di fiducia o a noi per valutare la convenienza ad accettare: sono molti gli aspetti da chiarire.

Come noto ci siamo fiondati a Roma ed i gruppi parlamentari ed autorevoli parlamentari ci hanno dato sostegno sulle nostre proposte:

– il trattamento dei lodi ACF dovevano essere considerati un acconto,
– restava valido l’impianto della l. 205 che prevede il ristoro al 100% senza paletti
– Agganciare ai fondi dormienti l’incremento delle risorse, utilizzando per risarcire i risparmiatori traditi, 1.600 milioni di euro maturati e maturandi entro il 2019.
Poi di anno in anno si accumulano mediamente circa 150/200 milioni che consentiranno di procedere fino ad esaurimento delle domande.
– il ritardo nella liquidazione del danno è compensato dal decorrere degli interessi legali e dalla rivalutazione per l’inflazione previsto sempre nel decreto sul tavolo del Governo..

CONCLUSIONE:
1) soddisfazione per le dichiarazioni del Governo sull’incremento di 1.500 milioni del Fondo
2) mantenere la mobilitazione per gazebo ed assemblee: per sottoscrivere esposto al Consiglio di stato dull’obbligo del Governo a Pubblicare il Decreto… rischiamo di perdere 11 mesi… e proprio non abbiamo più pazienza di aspettare.

3) tornare a Roma il 4 ottobre quando dovrebbero essere precisati i contorni della legge di Bilancio 2019 per operare gli interventi che fossero necessari. Chi fosse disponibile lo faccia sapere per organizzare.

Quindi oggi 26 settembre, possiamo dire che i santi del giorno Cosma e Damiano (nati in Siria… oggi sarebbero migranti! Riflettiamo su come siamo diventati) ci hanno protetto e piace ricordare ancora che dal momento che non vollero mai denaro o beni in cambio della loro pratica di medici e guaritori, furono soprannominati Anargyroi dal greco antico _________, “senza argento” o “Santi non mercenari“.
Una tappa importante in sintonia con una bellissima testimonianza che ricorda valori fondamentali della cultura veneta: solidarietà, accoglienza e generosità.
Sempre vigili e sempre responsabilmente ottimisti.
Franco Conte 
per il  Coordinamento Risparmio Veneto Tradito