Lega, FQ: a Mantova prove di scissione, col sogno dell’indipendenza della Padania e il sorriso sornione di Zaia

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Matteo Salvini in tour per i candidati della Lega
Matteo Salvini in tour per i candidati della Lega

Ventilata più volte negli ultimi mesi, paventata con tanto di dito medio da Umberto Bossi in persona all’ultimo congresso, la scissione della minoranza nordista all’interno della Lega prende forma: Viadana, Mantova, Imola e Faenza. Pretesto: l’utilizzo del simbolo storico del Carroccio, Alberto da Giussano, alle prossime elezioni comunali.

Ieri gli ex deputati del Carroccio, Gianni Fava e Gianluca Pini, lo hanno detto per la prima volta a chiaramente. “Da più parti mi è giunta la richiesta di poter correre sotto l’egida della Lega Nord per l’indipendenza della Padania”, ha dichiarato Fava, ex sfidante di Salvini al congresso del 2017. L’intenzione dell’ala nordista, da sempre contraria al nazionalismo introdotto dall’ex vicepremier, è dunque quella di presentarsi alle amministrative del 20-21 settembre con candidati alternativi. Per questo Fava ha inviato una richiesta al commissario federale della Lega Nord, il salviniano Igor Iezzi, per poter usare il simbolo di Alberto da Giussano. Lo stesso ha fatto Pini, in passato considerato vicino a Roberto Maroni e da sempre legato a Giancarlo Giorgetti, scrivendo ad Andrea Liverani, commissario del partito in Emilia-Romagna. La richiesta è identica: ottenere una “delega per l’utilizzo del simbolo della Lega Nord per l’indipendenza della Padania e presentare una propria lista autonoma alle imminenti elezioni amministrative”.

I due ex deputati hanno fatto sapere di voler sostenere candidati concorrenti rispetto a quelli appoggiati da Salvini. D’altra parte era stato lo stesso Bossi a dichiarare apertamente la sua contrarietà al funerale della Lega Nord organizzato lo scorso dicembre durante l’ultimo congresso federale: “Col cazzo che chiudiamo il partito, possiamo concedere il doppio tesseramento, ma senza imposizioni”, erano state le parole del Fondatore al vertice di Milano.

Nelle ultime settimane Salvini ha chiuso la campagna di tesseramento al nuovo partito: pagando 10 euro i militanti hanno potuto ottenere la tessera di Lega Salvini Premier, garantendosi al contempo il rinnovo gratuito di quella della vecchia Lega Nord. La questione è legata al debito milionario rimasto in pancia alla Lega Nord dopo la truffa dei 49 milioni di euro, ma soprattutto ai voti che Salvini teme di perdere in caso di spin-off dell’ala nordista.

La corrente per ora non ha ottenuto il sostegno esplicito dei big leghisti, solo qualche sorriso sornione del governatore veneto Luca Zaia. Nelle competizioni elettorali Lega Salvini Premier usa il simbolo di Alberto da Giussano su concessione del consiglio federale della “vecchia” Lega. Ciò che chiedono ora Fava e Pini è sostanzialmente lo stesso trattamento. Una prova generale in vista di una possibile scissione, un test per misurare l’attrattività del vecchio Carroccio.

I comuni dove potrebbe materializzarsi per la prima volta lo scontro tra le due anime della Lega dovrebbero essere quelli di Mantova, Viadana, Imola e Faenza: questi sono i nomi che circolano per ora tra i militanti stanchi della gestione dell’ex ministro dell’Interno. “A Viadana per esempio sosterremmo la candidata sindaca di area civica Alessia Minotti, contro l’esponente di Fratelli d’Italia Nicola Cavatorta”, ha detto Fava all’Agi.

A Mantova i nordisti potrebbero invece proporre Marco Prandini, ex segretario provinciale Lega Nord, invece che appoggiare il candidato sostenuto da Lega Salvini Premier e Fratelli d’Italia, Stefano Rossi.

di Stefano Vergine da Il Fatto Quotidiano