Le posizioni comuni dell’on. Zanettin e del sottosegretario Variati sul caso “Posina e L’altra Italia” riportano a ricordi vicentini sul Pli e su Rumor

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I ricordi dei due politici di lungo corso vicentini Zanettin e Variati
I ricordi dei due politici di lungo corso vicentini Zanettin e Variati

On. Pierantonio Zanettin ha avuto vasta eco,  anche nazionale, il botta e risposta che ha avuto luogo venerdì, nell’aula di Montecitorio, tra Lei ed il sottosegretario Variati,  in merito alla lista fantasma “L’altra Italia’, presentatasi alle ultime amministrative di Posina

In effetti mi ha sorpreso, in senso positivo,  la perentorietà della risposta di Variati. E gliene ho dato pubblicamente atto. Conosco i riti della burocrazia ministeriale, e non mi sarei sorpreso di una risposta meno netta e più pilatesca.

Ho colto invece nelle parole del sottosegretario lo stesso sdegno civile, che mi aveva indotto a presentare l’interpellanza.

La “lista fantasma” di Posina, composta tutta da  candidati residenti nella provincia di Foggia, rappresenta uno sfregio inaccettabile alla nostra comunità , tradizionale esempio di buona amministrazione e attaccamento al territorio.

Variati ha anche annunciato sanzioni esemplari nei confronti dei poliziotti, che si sono candidati nel comune di Carbone e che si sono tutti dimessi, dopo essere stati eletti. Ha parlato di una possibile destituzione dal servizio.

A questo alludevo poc’anzi. Parlando con alcuni colleghi parlamentari, soprattutto del sud, ho colto una sorta di tolleranza verso il fenomeno della candidatura di esponenti delle forze dell’ordine, col solo scopo di ottenere la aspettativa retribuita.

Mi è stato spiegato che ciò accade piuttosto frequentemente in quelle regioni.

Invece nella risposta di Variati è trapelato il rigore, di un autentico uomo delle istituzioni, che ho apprezzato.

Nel suo intervento a Montecitorio  ha detto di conoscere Achille Variati da trent’anni. Vuole ricordare ai lettori dì ViPiù  quando vi siete conosciuti?

Ci conosciamo certamente da più di trenta anni. Ricordo, tra l’altro, che nel 1990 ho partecipato, come segretario cittadino del PLI, alle trattative per la sua prima elezione a sindaco. Lui all’epoca era democristiano rumoriano. Tanto tempo è trascorso da quella stagione politica. Possiamo dire che, anche il politica, è cambiato tutto.

Rimane il mistero della candidatura di Maria Galasso

Quello rimane davvero un mistero. Se la foggiana non era una dipendente di una amministrazione pubblica, che poteva così ottenere l’aspettativa retribuita, come ha dichiarato Variati, non si spiega per quale motivo sia venuta a candidarsi in una sperduta valle delle prealpi vicentine. Sarebbe davvero interessante se qualche giornalista riuscisse ad intervistarla. Non dispero che Pinuccio di Striscia la Notizia ce la faccia conoscere di persona.