L’autonomia saltata per colpa del sovranista Salvini, Sinigaglia e Azzalin (PD): “Zaia lo dica ai veneti”

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“Ormai il bluff di Salvini è stato smascherato: è lui il primo responsabile del fallimento dell’autonomia e Zaia dovrebbe avere il coraggio di dirlo ai veneti, come denunciavamo da tempo. Spingere sull’acceleratore avrebbe comportato perdere troppi voti al Sud per il capitano padano folgorato sulla via del sovranismo. Ha provato a tenere il piede in due staffe, fin quando non ha perso l’equilibrio e rovesciato tutto”.

Lo affermano i consiglieri regionali del Partito Democratico, Claudio Sinigaglia e Graziano Azzalin, commentando “le parole del politologo Paolo Feltrin secondo cui l’ok all’autonomia differenziata avrebbe provocato un crollo di consensi per la Lega nell’Italia meridionale, ipotesi peraltro confortata da alcuni sondaggi”.

“Salvini è riuscito ad allargare il proprio bacino elettorale stravolgendo le parole d’ordine della Lega, fino a togliere Alberto da Giussano e la parola ‘nord’ dal proprio simbolo – osservano gli esponenti Dem – il passaggio da secessionista a sovranista è stato rapidissimo e ha pagato in termini di consenso. A quel punto, un nuovo dietrofront avrebbe comportato un bagno di sangue. Così la Lega ha provato maldestramente a fare lo scaricabarile sui Cinque Stelle, quando per mesi è stata al governo e ha avuto mano libera su tutta la linea, dai Decreti Sicurezza al salvataggio di Salvini sul caso Diciotti”.

“La commedia però adesso è finita e le responsabilità sono ben chiare – concludono Claudio Sinigaglia e Graziano Azzalin – Zaia abbia l’onestà di ammetterlo e, magari, chieda indietro al capitano i soldi del referendum”.

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