La Vicenza delle curiosità: storie (di eresie e violenze) di Corso Palladio e dell’eretico Andrea, vissuto in povertà e ucciso per poi essere glorificato

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"Di certo non sono solo questi gli amori dei Vip di allora di Vicenza, ma tante altre sarebbero le storie, molte rimaste ignote, per riserbo e convenienza, da raccontare, per cui la prossima punta la dedicherò alle storie di Corso Palladio".

Così terminavo la settima puntata di “La Vicenza delle curiosità“, che provo a raccontarvi come “Una vicentina curiosa“, e ora, fedele alle promesse fatte ai miei fedeli lettori, eccovi (qui tutte le puntate, passate, presente e future) alcune storie di Corso Palladio e del "povero" Andrea vissuto e morto (ucciso) in povertà perché, dicevano, eretico, salvo essere, poi, "santificato", per lo meno artisticamente, dopo morto: il classico destino dei grandi…

Visto, poi, che nel video vi “consegno” altre curiosità, non solo sull’architetto, vi consiglio, e vi auguro, buona visone e buona lettura.

In piazza Isolo un tempo c’era il fiume Bacchiglione e arrivavano le barche. Infatti Corso Palladio, all’epoca Strada Major, arrivava fino in Contra’ Santa Barbara.

Da Piazza Castello a Santa Barbara, si facevano le corse con i cavalli.

Palazzo Chiericati, non fu costruito con la facciata dalla parte della Strada Major come tutti gli altri, ma su Piazza Isolo e, per giunta, non in stile gotico della Serenissima, come si usava allora, ma in stile classico secondo lo stile del Palladio che ne fu l’architetto.

Vicenza era una città eretica e una delle più violente del Nord Italia.

La casa del Palladio fu costruita nel 1700 da Cogollo che l’ha voluta dedicare al grande architetto, vissuto in povertà e riconosciuto solo dopo la sua morte.

Si pensi che è stata la figlia Zenobia, grazie all’aiuto economico dato da Dalle fede, suo marito, a pagare per lui una specie di tomba in Contrà Santa Corona. Il Palladio aveva simpatie anticlericali come alcuni suoi figli. Ebbe 5 figli: Marcantonio, Orazio, Leonida, Pilla e Zenobia. Due di essi morirono perché in profumo di eresia.

Andrea di Pietro della Gondola, poi diventato Andrea Palladio scrisse i 4 libri sull’architettura ispirandosi al famoso Architetto dell’antichità “Vitruvio”.

Dopo una vita costellata da dispiaceri, dovuti alla morte di alcuni suoi figli, e praticamente finito in povertà, l’architetto morì in un incidente cadendo da un ponteggio durante la costruzione di un palazzo.

Secondo alcuni, fu spinto e quindi ucciso. Non ci sono prove per documentare questo fatto oltre che le voci sull’origine dei suoi “guai”: era, per i suoi detrattori, anche lui un… eretico.

In Contrà Manin un tempo c’erano le carrozze con i cavalli che lì facevano la Posta, per questo si chiamava via delle Carrozze.

La Ca’ d’Oro era affrescata e ricoperta d’oro, addirittura era accecante perché davanti a lei non c’erano palazzi.

L’hotel al Cappello Rosso, dove oggi c’è Max Mara, era il più in voga della città e attiguo c’era un caffè ristorante. Lì è stato ospitato Goethe che venne a Vicenza in incognito e in seguito lasciò la sua amante, sposata con 7 figli, dopo 7 anni d’amore.

Il Palazzo Trissino, sede attuale del Comune, è situato nel punto più alto di Corso Palladio. E’ stato costruito dall’architetto Scamozzi, molto più giovane di lui e non era un allievo come molti pensano ma un socio del grande architetto.

Il Palazzo Piovan (sopra l’ingresso di Via Due Ruote da Corso Palladio), era abitato da nobili vicentini che avevano a servizio la futura moglie di Palladio e per questo lo aiutarono, regalandogli per il matrimonio un letto e un materasso.

Il Palazzo Grassi, vicino alla farmacia al Casino, è uno dei più colorati della città.

Si parlava di Casino perché in quel luogo c’era il circolo culturale omonimo dei nobili vicentini dell’epoca che lì facevano giochi anche a carte. Il caffè dell’azzardo era situato, infatti, lì vicino dove oggi c’è il negozio Don Jhon.

I borghesi avevano il loro casino nel luogo dove oggi sorge il Palazzo delle Opere Sciali.

Palazzo Loschi in Corso Palladio ospitò Vittorio Emanuele II dopo l’Unità d’Italia.

Vicenza vinse due medaglie d’oro che sono rappresentate nello stemma della città: una durante i moti carbonari e l’altra dopo la seconda guerra mondiale.

Palazzo Piovini, in Piazza Castello, dove oggi c’è il Coin, è stato costruito dall’architetto Pizzocaro, molto ricco ma sfortunato. Ebbe 10 figli, di cui nove perirono prima di lui.

In fondo alla Piazza sorge l’attuale Palazzo Sesso con solo due colonne in stile palladiano. Non fu mai finito per mancanza di denaro.

Ma a non essere finiti sono anche i nostri racconti che, nella prossima puntata, riguarderanno altre storie come vi anticipo nel mio video.

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