Degrado San Biagio, Raniero: “quel progetto di riqualificazione finito nel dimenticatoio da più di 20 anni”

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ex carcere san biagio degrado mura
ex carcere san biagio degrado mura

Caro direttore,

a proposito del degrado strutturale di San Biagio rappresentato dall ex convento/carcere, dall ex ACI dal palazzetto AIM, che il vostro Gianni Poggi ha correttamente descritto (“La Vicenza degli orrori: la tetra muraglia dell’ex carcere di San Biagio e il rudere del convento dei Francescani“) da ex abitante di piazza san Biagio e da ex consigliere comunale posso dire che quando sedevo in consiglio comunale, nel 1995, la situazione di san Biagio venne messa in discussione varie volte e tra. La prima ipotesi era lo spostamento degli uffici AIM e la trasformazione dell’ edificio in albergo/ostello, a quei tempi non c’era quello di piazza Matteotti, per il palazzo degli uffici e per l’ex carcere si affermò che non c’erano soldi e che comunque essendo in comporterà con il demanio si aspettavano lumi.

E per la verità i lumi arrivarono. L’allora direttore dell’archivio di stato presentò in progetto che lo stato era disposto a finanziare: il progetto consisteva nel ristrutturare tutto il complesso e adibirlo a polo archivistico nel quale dovevano confluire l’archivio di stato, gli archivi della Bertoliana, dei Notai, della Curia. Il progetto, che qui riassumo a grandi linee, fu pure illustrato pubblicamente e prevedeva l’abbattimento parziale del muro sulla strada, l’abbattimento delle casette e del muro tra l edificio del comune e la ex chiesa. Questo avrebbe permesso che il complesso dell’ex carcere diventasse parte integrante e di continuità della piazza san Biagio e l’edifico comunale avrebbe dovuto diventare una specie di direzione del polo archivistico.

Nel polo archivistico sarebbero stati presenti sale conferenze, sale di consultazione e studio, pure alcuni piccoli appartamenti nella zona dietro che il Comune poteva affidare a famiglie in difficoltà. Fu anche organizzata una visita per illustrare il progetto. In Comune non ci fu grande entusiasmo sulla proposta. Ed era in corso un confronto con lo stato su chi doveva sborsare i soldi. La proposta finì poi nel dimenticatoio con l avvento di Hüllveck. Da allora silenzio assordante. Non so se sarebbe stata l’idea giusta e se effettivamente c’erano i fondi per realizzarlo. So che ci furono marce indietro di Curia e altri sull idea del polo unico archivistico. Certo era una idea importante e interessante. Intanto e non secondario era un progetto che valorizzata una parte importante del centro storico e che non dava in pasto ai privati l area, per cui niente nuove edificazioni, nuove speculazioni.

Oltre 20 anni dopo come avete testimoniato tutto è come allora. Nulla è cambiato tranne il degrado, colpa della criminale incuria di chi gestisce il bene pubblico.

Raniero Germano