La presa in giro del FIR per azzerati BPVi e Veneto Banca, Franco Conte: ecco cosa fare per vittime venete del mutismo di Zaia e di politici complici

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Franco Conte
Franco Conte

Gentile direttore, i risparmiatori veneti sono stati certo vittima dell'ambizione degli gnomi di Gambellara e Montebelluna, degli inadeguati controlli di Banca Italia e Consob e di una classe politica di fatto complice.

Purtroppo il crac delle due popolari è diventata tragedia per la incapacità di trovare adeguate soluzioni per risarcire chi aveva perso i risparmi.

I responsabili della mancata giustizia sono tanti: il Governo Gentiloni che trovò 1.200 milioni di euro per incentivare l'esodo di 3.900 dipendenti nell’operazione di acquisizione a un euro da parte di Intesa Sanpaolo delle “parti buone” di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, ma non ebbe la forza di attuare il Regolamento che istituiva un arbitro ed indicava un percorso per l'indennizzo al 100%.

A marzo 2018, i vincitori verso il nuovo governo, ispirati da Luigi Ugone e Andrea Arman, hanno sabotato la legge sul risarcimento integrale (legge 205/17) in cambio del FIR (legge 145/18)

Del FIR il primo a fregiarsi è stato Di Maio... a seguire Salvini, Villarosa, Bitonci.

La tragedia purtroppo è scesa dai piani alti del Governo al sottosegretario Villarosa in particolare.

Il risultato è sotto gli occhi di tutti: i risparmiatori sono privati dei risparmi dal 2013.... dopo sette anni solo 3.300 hanno ricevuto un acconto mediamente di 1.400,00 euro, una presa in giro!

Un monumento all'incompetenza ed alla cialtroneria politica.

Non meno gravi sono le responsabilità del PD, che, tornato al Governo, anziché imporre le proposte a tutela dei risparmiatori respinti da LEGA - M5S, ha subito la soluzione del FIR, impraticabile senza un intervento legislativo.

Che fare?

1) togliere la patente a chi ci messo in questo casino (nulla rischia di essere più dannoso di una incompetenza in buona fede!)

2) Per il FIR richiamare Conte agli impegni assunti il 24 maggio 2018. A Gualtieri, che gode della mia personale stima e fiducia, chiedere di rendere operativa la procedura di liquidare fino al 100.000 euro sì, ma a fronte della sola domanda validata dalla CONSAP sull'autocertificazione. I controlli seguano come avviene per la domanda del Reddito di cittadinanza o come per tutti i bonus che vengono erogati, nell'emergenza COVID-19.

3) Si recuperi poi l'emendamento che restituisce la possibilità di ricorrere all'arbitro (presentato in momenti diversi da PD, FdI, FI e LEU e Lega).

Le risorse ci sono, perché oltre a 1.575 milioni di euro già stanziati e prelevati non dalle tasche dei cittadini né a carico del deficit pubblico ma dai “conti dormienti”, ogni anno si accumulano in questi conti più di 100 milioni di euro, che possono essere attualizzati con le normali e note operazioni interbancarie, senza pesare sul deficit di bilancio.

Certo per mettere di fronte alle loro responsabilità i vertici del Governo sarebbe necessario una forte presa di posizione di Zaia, se trovasse di farlo il tempo tra una mascherina e l'altra, e dei parlamentari veneti che ricordassero a Conte e Gualtieri di battere un colpo per questa emergenza che interessa ben 100.000 famiglie venete.

Possibile che non sentano la vergogna di vedere l'artigiano di Palermo, di Brindisi, di Bari ottenere con altre procedure di rivalsa il rimborso al 100% del danno subito (più interessi legali e rivalutazione!) per acquisto di azioni di Veneto Banca (tramite sportello Banca Apulia), di BPVi (tramite Banca Nova) e della Popolare di Bari o del MPS.... mentre col Fir in Veneto nulla si muove?!

Siccome la legge è uguale per tutti, la differenza forse è che nelle altre regioni non hanno Zaia o arruffapopoli "fai da te".

Franco Conte

per il Comitato "Risparmio tradito Risarcire il 100% art. 47" della Costituzione"

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