La destra è contro la RU486 per difendere la vita, Claudio Mellana: purché non sia quella degli immigrati

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ANCHE LA DESTRA HA LE SUE BUONE RAGIONI, di Claudio Mellana
ANCHE LA DESTRA HA LE SUE BUONE RAGIONI, di Claudio Mellana
Immemore di essere stata presa a padellate in faccia e a calci in culo nei referendum su divorzio e aborto dalla gente che ad ogni piè sospinto pretendono di rappresentare, la destra nostalgica della santa inquisizione, che non a caso bruciava le levatrici come streghe, e dei bei tempi durante i quali solo i bianchi avevano l’anima, attacca a testa bassa sulla RU486 con la scusa della difesa della vita.
Sia chiaro, essere contro l’aborto è del tutto legittimo, discutibile ovviamente ma non si può demonizzare una simile posizione.
Ma la credibilità di siffatta opinione della destra non trova conferme quando si tratta di salvare altre vite in quanto essere contro l’aborto non può assolvere dal praticare contemporaneamente logiche xenofobe che come conseguenza hanno inevitabilmente la morte di esseri umani.
Certo la coerenza non risiede nel dna di questi difensori della famiglia tradizionale che spesso di famiglie ne hanno tre o quattro, tanto poi con la confessione tutto si sana. La confessione davanti ad un sacerdote ovviamente, davanti al PM invece è meglio avvalersi della facoltà di non rispondere.
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Claudio Mellana (Torino, 30 settembre 1948) è un umorista italiano. Ha cominciato pubblicando su riviste underground o politiche alla fine degli anni sessanta. Nel 1970 ha fondato con Dario Mairano la rivista underground Pelo e Contropelo, attiva sino agli anni ottanta. Nel 1975 viene realizzata a Torino la prima mostra di satira politica, chiamata anch'essa Pelo e Contropelo. La sua prima importante collaborazione è del 1972 con Ca Balà, la rivista madre della moderna satira politica italiana, e poi si estende a svariati periodici e giornali: ABC, IO, Nuovasocietà, Pianeta, Radiocorriere, Il Collezionista. Suoi disegni compaiono su l'Unità, La Stampa, Stampa Sera, Paese Sera. Si dedica, a partire dagli anni '70, quasi esclusivamente alla satira politica e realizza centinaia di vignette, e manifesti, per i giornali sindacali della CGIL. Partecipa a numerose mostre collettive, in Italia e all'estero, ricevendo anche riconoscimenti e premi, e ha esposto in mostre personali a Carpi e Torino. Con Dino Aloi ha curato, per Feltrinelli, nel 1991 il libro Un Lavoro Da Ridere: Antologia Della Satira Del Movimento Operaio Dall'Ottocento a Oggi , nel quale vengono raccolte le vignette a carattere sindacale comparse nei periodici italiani dalla metà dell'800. Ancora con Dino Aloi, dal 1994, cura il Premio intitolato a Giorgio Cavallo per la satira e l'umorismo, per conto della città di Moncalieri. Nel 2007 collabora alla realizzazione della mostra "Ludere et ledere" (Umorismo grafico e satira politica) tenutasi a Bergamo. Nel 2008 alla mostra "Il sorriso graffiato" ( Fascismo e antifascismo nel disegno satirico dalla grande guerra alla Costituzione) tenutasi al Castello di Ussel a Chatillon in Valle d'Aosta. Nel 2010 alla mostra "Dalla Storia alla Satira" (Cronache ed eventi in caricatura da Cavour ad Andreotti) tenutasi all'Archivio di Stato di Torino. Nel 2010, insieme a Dino Aloi, pubblica "Umoristi in Piemonte" (Dizionario di autori e riviste per sorridere e graffiare dal 1848 ad oggi). Nel 2011 collabora alla realizzazione della mostra "La donna immaginata. L'immagine della donna" tenutasi a Torino. Nel 2013, sempre con Dino Aloi, realizza la mostra "Casimiro Teja. Sulla vetta dell'umorismo" e il relativo catalogo contiene la più dettagliata biografia del grande caricaturista torinese realizzata sino ad oggi. Espone frequentemente in mostre collettive. Nel 2019 pubblica con le Edizioni Neos il libro "Lo Sputasentenze" una raccolta di 583 aforismi e pensieri vari ed espone 50 vignette senza parole in una mostra personale allo Spazio Mouv' di Torino. Collabora attualmente con pubblicazioni su Internet come "Buduar", "Nuovasocietà", " ViPiu.it", "CiaLiguria", Iltorinese, Torinofan e "Tellusfolio". Ha pubblicato, ad oggi, oltre 3000 vignette