Istituzioni economiche, Invitalia: cos’è e cosa fa l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa

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Sesta puntata della serie di appuntamenti per spiegare il ruolo di alcune istituzioni economiche italiane, concentrandoci oggi su Invitalia (qui la serie di note oltre a quella sullo strumento economico del Fondo di garanzia per le Pmi su questa nuova testata, che vuole essere prima di formazione e, poi, di informazione e approfondimento).

L’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.A., meglio nota come Invitalia, è una società controllata dal Ministero dell’Economia che si occupa di gestire gli incentivi nazionali a sostegno di imprese e start up.

Nasce nel 1999 come Sviluppo Italia S.p.A. a seguito di un decreto legislativo del Governo D’Alema, il quale disponeva la fusione di diverse società impegnate nella promozione e nello sviluppo industriale del Mezzogiorno. Successivamente amplia le proprie attività di competenza anche all’attrazione di investimenti esteri, e nel 2007 diviene oggetto di una riorganizzazione che la porterà ad assumere la denominazione di Invitalia.

Ad oggi si occupa di gestire la maggior parte delle agevolazioni fornite dallo Stato alle imprese e alle startup innovative, di fornire supporto tecnico e operativo alla pubblica amministrazione, e di provvedere all’attuazione degli accordi di programma dei progetti finanziati dall’Unione europea. Dal 2014 si occupa inoltre di edilizia e del rilancio delle aree industriali in crisi, anche tramite la rilevazione o l’acquisizione delle imprese in difficoltà. A causa di queste attività viene di sovente soprannominata “nuova IRI”.

Dal gennaio 2013 al settembre 2014 ha contribuito all’insediamento sul territorio nazionale di multinazionali come Rolls-Royce, Unilever e Vodafone, attivando investimenti esteri per circa 250 milioni di euro, oltre ai 166 milioni stanziati da Invitalia stessa. L’obiettivo di queste iniziative è promuovere l’innovazione del sistema industriale e gli investimenti esteri in Italia, attraverso la valorizzazione e il rilancio dei territori.

In seguito alla riapertura delle relazioni commerciali tra Italia ed Iran, Invitalia è stata autorizzata ad agire come agenzia di credito all’esportazione per rilasciare finanziamenti, garantire fidi, ed assicurare dai rischi gli investimenti delle imprese italiane in paesi ad alto rischio. Normalmente questo ruolo è ricoperto da Sace S.p.A. (gruppo Cassa Depositi e Prestiti), ma in questa circostanza i vertici di Sace hanno ritenuto troppo rischioso finanziare ed assicurare le attività iraniane delle compagnie italiane, a causa delle possibili sanzioni che gli Stati Uniti potrebbero riapplicare all’Iran. Bisogna infatti tenere in considerazione che la società del gruppo Cassa Depositi e Prestiti opera attraverso capitali privati derivanti dai risparmi postali. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha quindi deciso di utilizzare le risorse di Invitalia per le operazioni con Paesi più a rischio.

Invitalia detiene diverse partecipazioni societarie, strumentali alla propria missione aziendale, tra le quali Infratel Italia S.p.A. e Banca del Mezzogiorno – MedioCredito Centrale S.p.A.

Dal 2007 ad oggi il ruolo di amministratore delegato di Invitalia è stato assegnato a Domenico Arcuri, che il 16 marzo 2020 ha ottenuto anche la nomina a Commissario per il potenziamento delle infrastrutture ospedaliere necessarie a far fronte all’emergenza Coronavirus. Da diversi mesi, infatti, è stata proprio Invitalia a occuparsi di garantire l’approvvigionamento di apparecchiature e materiale sanitario. Applicando le misure del decreto CuraItalia, ha anche fornito incentivi alle aziende che hanno avviato un percorso di riconversione degli stabilimenti in favore della produzione di dispositivi medici o dispositivi di protezione individuale.

Invitalia è attualmente coinvolta in importanti trattative per salvaguardare l’occupazione nelle aree industriali più fragili, fungendo da soggetto individuato dal Governo per il coinvestimento pubblico in ArcelorMittal (ex Ilva), oltre a seguire il negoziato con la multinazionale americana Whirlpool per la cessione dello stabilimento di Napoli.