Indennizzi azionisti banche popolari, Di Maria (Federconsumatori Vicenza): “governo riapra i termini delle domande, troppi esclusi”

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Agostino Di Maria

E’ scaduta il 18 giugno la possibilità di fare domanda da parte dei piccoli e medi azionisti dello banche popolari attraverso Consap, ma in troppi sono rimasti fuori. A livello nazionale secondo Federconsumatori erano ben 300mila i potenziali richiedenti dell’indennizzo forfettario del 30% sul valore medio delle azioni (deciso dal governo Lega-M5s). E di questi solo la metà sono riusciti a completare l’iter burocratico in tempo. Si tratta per ora di un dato ufficioso.

“La procedura informatica purtroppo era complessa – afferma Agostino Di Maria presidente di Federconsumatori Vicenza –  soprattutto per coloro che soffrono del digital-divide, ovvero i più anziani. Vi sono stati ritardi incredibili da parte di Banca Intesa per la consegna dei documenti necessari a presentare domanda alla Concessionaria dei servizi assicurativi pubblici (CONSAP)”.

“Qui a Vicenza negli uffici di Federconsumatori sono arrivate persone per chiedere di essere seguite da noi fino al 12 giugno – sottolinea Di Maria -, a 6 giorni dalla scadenza”.

In via Vaccari (civico 128, al piano terra del palazzo della Cgil di Vicenza) pensano che vi siano ancora piccoli azionisti che non hanno ricevuto i documenti necessari pur avendoli richiesti a causa del lockdown.

“Pentanto in qualità di Federconsumatori chiediamo di riaprire i termini della scadenza (per le domande, ndr) almeno fino all’ottobre prossimo compreso – afferma il presidente vicentino -, perché i due mesi di proroga post quarantena da covid-19 sono serviti a poco: le persone infatti sono potute uscire di casa dal 18 maggio e quindi solo allora si sono recati nelle sedi di Banca Intesa a pretendere i documenti dovuti”.

“Inoltre – aggiunge – chiediamo a Banca Intesa di rendere più veloce il processo di rilascio di questi documenti!”

Secondo Federconsumatori infatti i risparmiatori hanno avuto un mese scarso per occuparsi del problema, ed è stato troppo poco.

“Solo a Vicenza contiamo sui nostri tavoli migliaia di richieste – spiega Di Maria – con ben mille appuntamenti da trattare in un mese e alla fine abbiamo presentato quasi 1500 richieste”.

Di Maria sottolinea ulteriormente la complessità della proceduta: bisognava accedere al portale di CONSAP, inserire tutta una serie di documenti “scansionati” e salvati in formati ben precisi, e pii inserire altri dati; e solo dopo gli inserimenti corretti si poteva avere il modulo della domanda da inoltrare.


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