Incendio con esplosione a Marghera: PCI, PRC, M5S, FI e Verdi alzano la voce su lavoratori e ambiente

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Quanto accaduto stamattina a Marghera, dove si è verificata una grave esplosione nell’azienda chimica 3V SIGMA , che ha provocato il ferimento grave di alcuni operai,  di cui uno è in fin di vita, è il tragico epilogo di una serie di proteste e di scioperi degli operai portate avanti nei mesi scorsi per denunciare le gravi carenze nel sistema di sicurezza dell’azienda, che aveva sempre ignorato le giuste istanze per una sua messa a norma ed aveva addirittura denunciato i sindacati per diffamazione!

Dopo questo episodio gravissimo chiediamo con forza che venga fatta luce sulle responsabilità penali dei dirigenti della 3V SIGMA, ma anche e , soprattutto, che si attivi una  mobilitazione di tutte le forze di sinistra di opposizione e di classe contro la vera emergenza sul lavoro, cioè la sua SICUREZZA!

Come noi comunisti denunciamo da anni, deve essere questo il terreno prioritario  di scontro con i capitalisti ,che ancora oggi per la logica del profitto non esitano a mettere continuamente a repentaglio la salute e la vita dei lavoratori non attuando  fino in fondo tutte le norme sulla sicurezza sul lavoro, che per loro sono solo un costo da sostenere, come dimostra anche la loro recente richiesta di deresponsabilizzazione penale in caso di contagio Covid dei lavoratori in azienda.

Come anche la crisi sanitaria ha dimostrato, è giunta l’ora di creare un grande fronte unitario di classe che ponga al centro della lotta l’obiettivo della Sicurezza sul lavoro, contro la logica padronale che considera la vita umana una mera merce di scambio ed una materia prima.

Per questo rivolgiamo un appello a tutte le forze di Sinistra e sindacali per unirci in questa lotta per la tutela della vita dei lavoratori!

PCI – PARTITO COMUNISTA ITALIANO di Venezia


Rifondazione Comunista denuncia che l’incendio in corso a Marghera di un’azienda chimica che produce additivi e detersivi non è un incidente ma il prodotto di un contesto già ampiamente denunciato da lavoratori. Dalle prime notizie il bilancio è per ora di un operaio morto e due feriti gravi.
Ricordiamo che i lavoratori avevano scioperato per denunciare le condizioni di sfruttamento degli operai, contro l’obbligo di fare straordinari con turni di otto ore che diventavano anche di dodici e più. Questa situazione, derivante dalla volontà dell’azienda di non fare nuove assunzioni, non poteva che produrre la massima insicurezza in una fabbrica chimica a due passi da un quartiere di Marghera i cui abitanti ancora una volta sono costretti a chiudersi in casa al suono delle sirene di allarme.
Ancora una volta viene fuori che il vero problema del nostro paese è l’irresponsabilità sociale di un padronato a cui i governi – destra o PD non fa molta differenza – hanno consentito da anni con “riforme” sciagurate di cancellare il potere contrattuale dei lavoratori.
Ancora una volta si manifesta come sia pericolosa la presenza di produzioni chimiche nei pressi dei centri abitati. Da sempre diciamo che questo non è accettabile e che le produzioni vanno riconvertite per la salute delle cittadine/i e per tutelare l’ambiente.
Mentre i leghisti prendono voti aizzando l’odio razziale garantiscono ai padroni di sfruttare lavoratori e avvelenare comunità.
Renato Panciera, segretario federazione Venezia 
Paolo Benvegnù, segretario regionale Veneto 

Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea


“Innanzitutto, come Movimento 5 Stelle, siamo vicini ai lavoratori coinvolti nell’incendio e alle loro famiglie, che stanno vivendo un dramma umano. Ma, subito dopo, non si può tacere la sensazione che questo sia un incidente annunciato, tali e tante sono state le prese di posizione dei sindacati che avevano denunciato le carenze dello stabilimento a livello di sicurezza”.

Queste le parole della consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Erika Baldin, “in una nota congiunta con il candidato presidente per il M5S alle prossime elezioni regionali, Enrico Cappelletti”, sul rogo alla 3V Sigma Spa di Porto Marghera.

“Nonostante i dolorosi insegnamenti degli anni passati, sembra che la chimica a Marghera non riesca mai a garantire la reale sicurezza per i lavoratori e, viste le dimensioni degli impianti e la vicinanza ai quartieri, nemmeno per gli abitanti – continua l’esponente Pentastellata – Sentire suonare le sirene di allarme e vedersi arrivare i messaggi che dicevano di stare chiusi in casa, non è stato rassicurante. Apprezziamo, ma non ci consola, che la macchina dei soccorsi e del controllo sia scattata immediatamente: il nostro plauso, come Movimento 5 Stelle, va al lavoro e al coraggio dei Vigili del Fuoco e dei tecnici coinvolti”.

“Se questo vuole essere un segnale di come Venezia non deve affrontare la ripresa dopo il contagio, lo accogliamo in pieno – prosegue la consigliera regionale –  Pensiamo che questo tipo di attività industriale sia incompatibile con un territorio così unico. In poche ore, si è rischiato un danno immenso all’ambiente e alla salute delle persone. La riconversione green di aree come questa è diventata un’esigenza improcrastinabile, che garantirà posti di lavoro e sicurezza”.

“Il futuro di Venezia e della sua Laguna  non passa per la chimica, che rischia, ad anni alterni, di far saltare in aria mezza Marghera, ma per una gestione nuova, dove ambiente, salute e lavoro si intreccino in un abbraccio virtuoso”, conclude Erika Baldin.

“Esprimiamo la nostra vicinanza alle persone colpite direttamente e indirettamente a seguito dell’incidente di questa mattina nello stabilimento di Marghera. Con il ministro dell’ambiente Costa è nostra intenzione come ribadito dai parlamentari del Movimento 5 Stelle in Commissione Ambiente di tenere alta l’attenzione sull’accaduto e questo proposito stiamo predisponendo una interrogazione” lo dichiarano i deputati veneti del Movimento 5 Stelle Alvise Maniero, Arianna Spessotto, Raphael Raduzzi, Francesca Businarolo, Mattia Fantinati, con i senatori Barbara Guidolin, Orietta Vanin, Giovanni Endrizzi e Gianni Girotto.

“I cittadini di Marghera nei decenni hanno già pagato un pesantissimo costo per l’impatto d’impianti industriali altamente inquinanti sul territorio. La sicurezza non è una opzione, chi lavora deve poterlo fare senza rischiare la propria vita e mettere a rischio mezza provincia” prosegue Maniero. “La messa in sicurezza di questi impianti è una priorità inderogabile negli investimenti affinché incidenti come questi non si ripetano mai più e si attui ove possibile una riconversione green di questi comparti” concludono i parlamentari veneti pentastellati.


“Sono vicino alle famiglie dei due tecnici rimasti feriti a Porto Marghera. Quanto accaduto nella industria chimica, incidente del quale sappiamo ancora poco, necessita chiarezza sulle responsabilità. Ma al di là delle cause, ci pone ancora una volta un tema di fondamentale importanza: rendere prioritaria la sicurezza sui luoghi di lavoro. Ne abbiamo parlato tanto in queste settimane a proposito delle emergenze dettate dalla pandemia, mettendo al primo posto la salute dei cittadini e dei lavoratori. Dovremmo continuare a parlarne a prescindere. E soprattutto trovare forme di tutela dei lavoratori che possano anche sfruttare le nuove tecnologie e mettere in sicurezza stabilimenti e processi senza dover piangere nuove vittime o comunque nuovi feriti sui luoghi di lavoro”.

Così in una nota il deputato di Forza Italia, Dario Bond.


“Il gravissimo, impressionante incendio che da questa mattina infuria sulla 3V Sigma, azienda chimica di Porto Marghera, con fiamme alte ed estese e una nube nera che incombe sulla città e sulla laguna, riducendo in condizioni gravissime almeno due lavoratori per la cui sorte ora trepidiamo, è un disastro annunciato”.

Così, in una nota, lo scrittore e sociologo, Gianfranco Bettin, presidente della Municipalità di Marghera.

“Solo pochi mesi fa, – prosegue, – i lavoratori avevano scioperato per la sicurezza, denunciando tra l’altro l’insufficienza degli impianti anti-incendio. In tutti questi anni, poi, abbiamo sollevato, come Municipalità di Marghera, la questione della sicurezza anche nelle aziende che, a partire dal vecchio complesso del petrolchimico, si sono autonomizzate, con diversa fortuna. La mancanza di investimenti adeguati, sia sul ciclo produttivo che sulla sicurezza interna, dei lavoratori e degli impianti, rende la situazione pericolosa. Come drammaticamente questa mattina si è dimostrato.
Da ARPAV, dagli enti di controllo, dalla Magistratura, dalle istituzioni, attendiamo tutte le informazioni necessarie su cosa sia accaduto, su cosa sia uscito nell’aria, di chi siano le responsabilità, ribadendo che bisogna cambiare modello di sviluppo, che a Porto Marghera serve una svolta epocale”.

“Bisogna cogliere l’opportunità di questa ripartenza, – conclude Luana Zanella, responsabile Europa Verde del Veneto, – per ripensare radicalmente il tipo di economia che vogliamo ricostruire e portare avanti. L’Europa, con le risorse stanziate per il Green Deal e per rispondere alla crisi di Covid-19, ci offre un’occasione unica che non possiamo permetterci di sprecare”.

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