Il governo boccia il corso di laurea “veneto” in medicina. E le università italiane si… svegliano

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teatro anatomico UniPd
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Il governo italiano boccia la legge della nostra Regione con la quale si istituiva il corso di laurea in medicina a Treviso grazie a un accordo fra la Ulss trevigiana e l’università di Padova, e questo proprio in un drammatico momento nel quale emerge una sistematica carenza di medici.

Un provvedimento di stampo colonialista dello stato italiano che ribadisce ancora una volta di trattare e considerare il nostro Veneto come una colonia. In questa vicenda, però, c’è un aspetto importante da considerare: il mondo delle università incomincia a muoversi, a svegliarsi anche perchè questa volta è toccato sul vivo…ergo, quando toccano il resto del Veneto ci si gira democraticamente e altezzosamente  dall’altra parte, quando vengono toccati loro, i “baroni” strillano come aquile.

Ma c’è un’altra considerazione da fare. Le università venete, ops, le università italiane nel Veneto (sono due cose completamente diverse) hanno sempre rappresentato il braccio operativo della politica colonialista dello stato italiano nel Veneto (con qualche rara, lodevole eccezione).

Dalle università italiane del Veneto non escono buoni veneti ma ottimi italiani sempre pronti a dire “signor sì” all’Italia, a cantare l’Inno di Mameli, a mettere il tricolore nei balconi (anche qui con diverse, lodevoli eccezioni). Da quando è nato il movimento autonomista nel Veneto (1980) le università italiane del Veneto si sono caratterizzate come covo di ultras nazionalisti italiani sempre pronti a tacciare di razzismo e di oscurantismo chiunque  cercasse di portare avanti una politica culturale di riappropriazione dell’identità veneta, della nostra storia e cultura.

E mentre nelle altre parti d’Europa, nelle altre “Nazioni senza stato” (dalla Catalogna alla Scozia, dai Paesi Baschi alle Fiandre) le università rappresentato il vero, straordinario volano nella battaglia di liberazione di migliaia e migliaia di europei, le università italiane del Veneto hanno rappresentato e continuano a rappresentare il vero e proprio “cane da guardia” del centralismo romano.

“Prestigiosi” docenti continuano a predicare un nazionalismo tricolore che arriva a negare l’esistenza del popolo veneto. Per questi seguaci delle idee mussoliniane c’è solo un popolo, il popolo italiano. Sono proprio curioso di vedere se qualcosa cambierà nel mondo delle università italiane nel Veneto…


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